Una delle preoccupazioni che erano iniziate a comparire dopo un paio di mesi dall’inizio della pandemia era la possibilità di ricontagio di persone precedentemente già state infettate dal coronavirus in questione. Il problema che insorge al momento di tale evento riguarda il fatto che l’immunità acquisita potrebbe non essere così duratura. Secondo un nuovo studio, sempre più casi si stanno presentando.
Il primo caso che viene preso in esame è un uomo di 25 anni del Nevada. Si tratta del primo esempio negli Stati Uniti di reinfezione. La seconda volta in cui l’uomo è risultato positivo al SARS-CoV-2, e ha sviluppato il Covid-19, è stata più grave. Alla seconda positività ha dovuto ricorrere al supporto di ossigeno talmente era grave.
Oltre a questo caso nello specifico, sono stati citati altri quattro a livello globale. Si parla di un paziente in Belgio, in Olanda, a Hong Kong e in Ecuador. Sebbene cinque in totale possa sempre un numero piccolo, il rischio dietro a tutto questo è serio.
Coronavirus: i casi di reinfezione
Le parole di Mark Pandori, autore dello studio: “La possibilità di reinfezioni potrebbe avere implicazioni significative per la nostra comprensione dell’immunità COVID-19, specialmente in assenza di un vaccino efficace. Abbiamo bisogno di ulteriori ricerche per capire quanto tempo può durare l’immunità per le persone esposte a SARS-CoV-2 e perché alcune di queste seconde infezioni, sebbene rare, si presentano come più gravi.”
“Man mano che emergono più casi di reinfezione, la comunità scientifica avrà l’opportunità di comprendere meglio i correlati della protezione e la frequenza con cui le infezioni naturali da SARS-CoV-2 inducono quel livello di immunità. Queste informazioni sono fondamentali per capire quali vaccini sono in grado di attraversare quella soglia per conferire l’immunità individuale e di gregge.”