Il segretario alla salute britannico Matt Hancock ha dichiarato che il governo prenderà in considerazione il rilascio di certificati di immunità a coloro che sono guariti dal coronavirus. Hancock ha rilasciato la dichiarazione questo giovedì e ha aggiunto che tali certificati saranno utili a queste persone per cercare, per quanto possibile, di tornare alla loro vita di sempre, ma ha avvertito che sono ancora necessarie ulteriori ricerche.
Grazie a questi certificati, i guariti dal coronavirus potrebbero gradualmente tornare a lavorare
Hancock ha in proposito aggiunto: “Stiamo esaminando la possibilità di introdurre un certificato di immunità, in modo che le persone che hanno avuto la malattia possano dimostrare di avere gli anticorpi e quindi l’immunità, in modo da poter tornare a vivere la quotidianità come prima, per quello che sarà possibile. Si tratta di una novità importante a cui stiamo lavorando molto seriamente“. Un’idea simile era già stata presa in considerazione in Germania, al fine di cercare di reintrodurre nel lavoro le persone il prima possibile.
Il problema principale resta tuttavia un altro: come si può stabilire con certezza di essere non solo guariti, ma anche immuni al nuovo coronavirus? Il governo britannico sta attualmente collaborando con nove società per mettere a punto esami del sangue più efficaci e più semplici, che potrebbero essere utili a determinare se una persona ha sviluppato anticorpi contro COVID-19. La presenza di anticorpi COVID-19 segnalerebbe quindi che la persona ha sviluppato un determinato livello di immunità alla malattia.
Il virus in questione è del tutto nuovo, quindi per ora non è possibile affermare con certezza se e quanto durerà l’immunità eventualmente sviluppata
Ma in che modo si svolgerà questo test? Secondo Hancock, i test sugli anticorpi potrebbero eventualmente essere eseguiti prelevando un campione di sangue da una puntura sul dito, che potrebbe produrre risultati in circa 20 minuti. I test, se ritenuti efficaci, potranno però essere eseguiti solo una volta che il corpo avrà raggiunto il livello massimo di immunità, ovvero 28 giorni dopo un’infezione. Un’altra questione fondamentale riguarda la possibilità di poter contrarre nuovamente il virus; quindi, per quanto dura l’immunità? Questa è una delle maggiori preoccupazioni del governo, a causa del fatto che il virus Sars-Cov2 è qualcosa di assolutamente nuovo.
“Sappiamo da altri virus che l’immunità può essere di lunga durata“, ha dichiarato Stephen Powis, direttore del sistema sanitario nazionale britannico, aggiungendo: “In alcuni casi, l’immunità può durare anche solo un anno“. Sembra quindi essere troppo presto per poter accogliere convintamente l’idea di rilasciare certificati di immunità da coronavirus. Hancock ha in ogni caso allontanato la possibilità di procedere in tal senso in tempi brevi e ha rinnovato l’opportunità di continuare a rafforzare le misure di distanziamento sociale finora adottate.