Covid-19: averlo nell’ultimo trimestre di gravidanza può portare a un parto prematuro

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Avere il Covid-19 durante l’ultimo trimestre della gravidanza può portare ad un rischio maggiore di almeno 7 volte di parto prematuro. In un nuovo studio su almeno 5.000 donne in gravidanza, almeno il 9% avevano contratto il Covid-19 dopo la 34esima settimana e hanno partorito prematuramente. Questo viene confrontato con l’1,4% delle donne che non sono risultate positive durante la gravidanza.

Durante questi anni di pandemia ci sono stati numerosi studi riguardo l’effetto del Covid-19 sulle donne in gravidanza. Alcuni hanno collegato l’infezione a un rischio più elevato di parto pretermine, ma non era chiaro in quale momento durante la gravidanza il Covid-19 comportasse il rischio più alto. Per saperne qualcosa di più un nuovo studio israeliano ha monitorato i risultati di oltre 1.000 donne che avevano avuto il test Covid-19 positivo durante una qualsiasi fase della gestazione.

 

Gravidanza, il Covid-19 nell’ultimo trimestre può portare a un rischio di parto prematuro

Nei primi 6 mesi di gravidanza, circa 27 settimane, il Covid-19 non è stato collegato a nessun aumento del rischio di parto prematuro. Tuttavia le donne che sono state infettate dopo la 28esima settimana, avevano più del doppio di parto prematuri, rispetto alle donne nella stessa condizione che non sono risultate positive al Covid-19. Avere il virus dopo la settimana 34 era collegato a un rischio sette volte maggiore, indipendentemente dalla gravità dell’infezione. I ricercatori non hanno tenuto conto però dello stato di vaccinazione Covid-19 delle donne.

Il nuovo studio ha suggerito che avere l’infezione non era collegato ad aborti spontanei o morte dei neonati o addirittura dei bambini più piccoli rispetto la loro età gestionale, mettendo in dubbio ciò che dicevano studi precedenti. Quindi per una maggior protezione, le donne oltre la 34esima settimana devono praticare il distanziamento sociale e usare la mascherina per una maggior protezione respiratoria. Siccome lo studio israeliano è stato fatto quando era presente la variante Delta del Covid-19, mentre attualmente domina la variante Omicron, i risultati potrebbero cambiare.

Questo studio si aggiunge alle solide prove che abbiamo sui rischi di contrarre il Covid-19 in gravidanza e su quanto sia cruciale che le donne in gravidanza siano vaccinate contro il virus. Sappiamo che i bambini non hanno alcun rischio aumentato di esiti avversi a lungo termine se consegnati dopo 34 settimane, e questo è supportato dallo studio, che non ha notato alcuna differenza negli esiti avversi per i bambini.

Foto di Marjon Besteman da Pixabay

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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