Foto di Gerd Altmann da Pixabay
I casi di Covid-19 ogni giorno hanno superato i 100.000 per la prima volta dallo scorso anno. Oltre 106.000 casi superano il record del 17 dicembre quando i casi erano più di 93.000 e un totale di 8.000 persone ospedalizzate con un aumento del 4% da novembre. Ovviamente con questi numeri è impossibile non pensare di seguire le restrizioni anche durante le feste.
Ora un nuovo gruppo di ricercatori hanno creato un nuovo strumento di intelligenza artificiale in grado di combattere le possibili nuove varianti prima che queste emergano. Questo potrebbe essere quello che si dice la luce in fondo al tunnel, un bagliore di speranza. Secondo l’ Organizzazione mondiale della sanità, l’immunizzazione attualmente previene dai quattro ai cinque milioni di morti ogni anno.
Tuttavia, un ulteriore milione e mezzo di morti potrebbe essere evitato attraverso l’uso di vaccini più efficaci. La maggior parte degli antigeni del vaccino si basa su un singolo componente patogeno, come ad esempio la proteina spike per il Covid-19. Tuttavia ciò limita la loro efficacia e la loro capacità sulle nuove varianti. Al contrario questo nuovo strumento è basato su algoritmi in grado di creare antigeni contenenti tutte le parti del patogeno.
Questo strumento può aiutare nello sviluppo di vaccini universali in grado di combattere le nuove varianti prima che emergano. Potrebbe aiutare i ricercatori a sviluppare la prossima generazione di vaccini universali che proteggano da future varianti in grado di evolversi in diverse malattie importanti. L’algoritmo di progettazione del vaccino si basa su dati genomici, epidemiologici, immunologici, clinici ed evolutivi per creare progetti per antigeni in grado di rispondere a un particolare agente patogeno nella sua forma attuale, nonché probabili varianti che potrebbero sorgere in futuro.
Proprio agli inizi della pandemia da Covid-19, il team ha inserito nell’algoritmo i pochi dati a quel tempo esistenti del virus. Questo ha quindi previsto correttamente le varianti principali come Alpha e Delta che non sarebbero emerse per un altro anno. La pandemia ci ha ricordato che le malattie infettive non stanno andando da nessuna parte, quindi abbiamo urgente bisogno di sviluppare la prossima generazione di vaccini per proteggerci tutti.
Foto di Gerd Altmann da Pixabay
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