I tessuti e gli organi umani sono strutture complicate, ma gli scienziati stanno lavorando sodo per capire come replicarli. All’inizio di quest’anno, abbiamo visto il primo cuore stampato in 3D a base di tessuto umano, ma proprio in questi giorni sembra sia stata creata una struttura molto simile ad un polmone, interamente stampata in 3D.
Gli scienziati stanno cercando infatti di produrre tessuti funzionali in grado di assumere nutrienti e ossigeno e di smaltire i prodotti di scarto. Un gruppo di ricerca guidato da bioingegneri dell’Università di Washington e della Rice University ha sviluppato una tecnica per la biostampa dei tessuti con reti vascolari per far circolare sangue, aria e altri fluidi vitali.
Un passo avanti importantissimo per la medicina moderna
Un video diffuso in rete mostra un modello in scala stampato in 3D di un “sacco d’aria” che simula un polmone. L’aria viene pompata nel sacco per imitare la respirazione mentre il sangue scorre attraverso una rete di “vasi sanguigni” posta attorno al sacco. Il sistema in miniatura potrebbe riuscire a fornire ossigeno ai globuli rossi. La tecnica di stampa 3D è chiamata “stereolitografia di proiezione” e sfrutta una luce proiettata e resine fotoreattive.
Il team di ricerca ha scoperto di poter anche utilizzare additivi alimentari comuni, in particolare il colorante giallo n.5, per aiutare a creare una struttura in grado di riprodurre quanto più fedelmente possibile un sistema vascolare funzionante. Il colorante alimentare non tossico è infatti l’opzione migliore per i tessuti degli organi stampati in 3D, rispetto a sostanze chimiche che possono avere un impatto negativo sulla già complessa struttura. Gli ingegneri sperano che questa tecnica di “biostampa” acceleri lo sviluppo di organi e tessuti sostitutivi.