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Il drone LEO risulta essere cosi inquietante?

Gli ingegneri di Caltech hanno sviluppato un drone bipide in grado di camminare, andare sullo skateboard e addirittura saltare sugli edifici con un solo salto. Ovviamente è qualcosa di straordinario, ma può risultare inquietante per la popolazione. LEO è il primo robot che utilizza gambe multi-articolazione e propulsori basati su elica per ottenere un buon livello di controllo sul proprio equilibrio.

Gli esperti si sono ispirati alla natura e più precisamente al volo degli uccelli. Un comportamento complesso ma intrigante si verifica quando gli uccelli si muovono tra il camminare e il volare. I robot bipedi sono in grado di affrontare terreni complessi del mondo reale, utilizzando lo stesso modo di camminare degli umani. I robot volanti si muovono facilmente su terreni difficili semplicemente evitando il suolo, ma devono affrontare una serie di limitazioni: elevato consumo di energia durante il volo e capacità di carico utile limitata.

 

Un drone può fare cosi paura?

Il nuovo drone LEO è più precisamente una via di mezzo; mira a colmare l’enorme divario esistente tra i due sistemi di locomozione strettamente legati nei sistemi robotici esistenti. Utilizzando un movimento ibrido come quello di LEO, i ricercatori traggono il meglio da entrambi i mondi. Le gambe leggere di LEO eliminano lo stress dai suoi propulsori sostenendo la maggior parte del peso, ma poiché i propulsori sono controllati in modo sincrono con le articolazioni delle gambe, LEO ha un equilibrio inquietante.

In base ai tipi di ostacoli che deve affrontare il drone può decidere se volare o camminare e addirittura unire entrambi se ne ha bisogno. Inoltre è in grado di eseguire manovre di locomozione insolite che anche negli umani richiedono una padronanza dell’equilibrio, come camminare su una slackline e fare skateboard. LEO è alto circa 63 cm ed è dotato di due gambe con tre giunti azionati, insieme a quattro propulsori dell’elica montati ad angolo sulle spalle del robot.

Le eliche assicurano che il robot sia in posizione eretta mentre cammina e gli attuatori delle gambe cambiano la posizione per spostare in avanti il ​​centro di massa attraverso l’uso di un controller sincronizzato. Il team prevede di migliorare le prestazioni di LEO creando un design delle gambe più rigido in grado di supportare una parte maggiore del peso del robot e aumentare la forza di spinta delle eliche. Inoltre, sperano di rendere LEO più autonomo.

Con una migliore comprensione dell’ambiente potrebbe prendere le proprie decisioni sulla migliore combinazione di camminata, volo o movimento ibrido che dovrebbe utilizzare per spostarsi da un luogo all’altro in base a ciò che è più sicuro e a ciò che utilizza la minor quantità di energia.

Ph. Credit: Caltech

Tags: drone LEO
Marco Inchingoli

Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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