Tra le coste delle Isole Ebridi, al largo della zona occidentale della Scozia, la ricercatrice Amy Kukulya della Woods Hole Oceanographic Institution, ha documentato la presenza di un enorme squalo elefante con la SharkCam.
Questo particolare dispositivo è in grado di intercettare e seguire gli squali riprendendo le loro attività. Nel video della OceanRobotCam, il gigantesco squalo si mostra con le fauci spalancate mentre si dirige verso la camera, cercando di ingoiare più plancton possibile.
Squalo elefante: uno dei giganti buoni del mare
Questa specie è infatti decisamente innocua per l’uomo, priva di denti pericolosi, si spalanca al suo massimo per filtrare l’acqua ed inghiottire il plancton. È un animale si enorme, ma anche lento e privo di aggressività, tanto da meritarsi il nome “Basking shark”, ovvero squalo che si crogiola al sole, così è infatti conosciuto nei paesi di lingua anglosassone.
Lo squalo elefante è la seconda specie più grande al mondo dopo lo squalo balena, e nel periodo tra Maggio ed Ottobre si radunano in queste acque abbondanti di plancton.
Lo squalo elefante (Cetorhinus maximus), è l’unico membro attuale del genere Cetorhinus e sola specie esistente della famiglia dei Cetorinidi. La sua lunghezza media è di 10 metri e può raggiungere al massimo i 12 m di lunghezza. Facilmente riconoscibile grazie all’alta pinna dorsale lo squalo elefante è presente negli oceani e nei mari temperati. Come molti squali, anch’esso figura nell’elenco delle specie minacciate, sebbene non si disponga di dati precisi sulla sua popolazione totale, la specie è considerata vulnerabile. Tra le maggiori cause di minaccia per questo enorme animale, vi è la pesca intensiva in alcune zone del pianeta come ad esempio in Giappone. La carne non è particolarmente pregiata e non viene apprezzata, ma alcune parti, come la pelle e l’olio di fegato, sono utilizzate in vari modi.