Un semplice prelievo di sangue potrebbe presto diventare un’arma decisiva nella lotta contro il melanoma, la forma più aggressiva di cancro della pelle. Ricercatori hanno sviluppato un test in grado di individuare con largo anticipo il rischio di recidiva, offrendo ai pazienti una nuova possibilità di prevenzione personalizzata.
Il melanoma è noto per la sua capacità di diffondersi rapidamente e per l’alto rischio di recidiva anche dopo trattamenti apparentemente efficaci. Per questo motivo, il monitoraggio costante dei pazienti è fondamentale. Finora, però, le tecniche di sorveglianza erano invasive o poco sensibili. Questo nuovo test promette di rivoluzionare il follow-up clinico.
Melanoma: un esame del sangue può prevedere il ritorno del cancro
Il test si basa sulla rilevazione di frammenti di DNA tumorale circolante nel sangue, noti come “ctDNA”. Questi frammenti vengono rilasciati nel flusso sanguigno dalle cellule tumorali, anche quando il tumore non è visibile agli esami tradizionali. Riuscire a intercettarli permette di scoprire una recidiva prima che si manifestino i sintomi.
In studi clinici condotti su pazienti con melanoma in stadio avanzato, il test è riuscito a predire la ricomparsa del cancro con mesi di anticipo rispetto alle tecniche convenzionali. Questo lasso di tempo prezioso potrebbe consentire ai medici di intervenire con trattamenti mirati prima che la malattia riprenda vigore.
La scoperta non solo migliora le prospettive per i pazienti, ma riduce anche lo stress emotivo legato all’incertezza del decorso clinico. Sapere con maggiore precisione se e quando il tumore potrebbe tornare permette di pianificare controlli e terapie con più consapevolezza.
Un nuovo standard di diagnosi precoce
Gli esperti sottolineano che non si tratta ancora di una procedura di routine, ma i risultati ottenuti finora sono così promettenti che diversi ospedali stanno già testando il metodo in contesti reali. I ricercatori lavorano ora per migliorare la sensibilità del test e ridurre ulteriormente i costi.
Oltre al melanoma, gli scienziati ipotizzano che lo stesso principio potrebbe essere applicato ad altri tipi di cancro, aprendo così la strada a un nuovo standard di diagnosi precoce e personalizzata in oncologia.
La speranza è che, con l’avanzare della ricerca, questi esami possano diventare parte integrante della routine di controllo per i pazienti oncologici, contribuendo a salvare vite con un semplice gesto: un prelievo di sangue.
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