Formiche che spruzzano acido e decorano il formicaio con i crani delle vittime

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Le formiche non sono insetti considerati prettamente affascinanti, ma diciamo che nell’immaginario collettivo non sono poi così male. Di certo non sono paragonabili a spaventosi insetti come ragni, scorpioni, vespe, etc. Ma c’è una specie di formica che potrebbe farci ricredere e farci rivedere la nostra posizione rispetto a questo apparentemente innocuo e minuscolo insetto.

 

Le formiche che conservano i teschi

Alcune specie di formiche infatti sono tutt’altro che innocui insetti, come ad esempio la Formica archboldi che ha l’insolita, quanto macabra, abitudine di “decorare” il formicaio con le teste decapitate delle sue prede.

Secondo recenti studi infatti questa particolare specie di formica tende a lasciare molte parti del corpo delle prede intorno al formicaio. Adrian Smith, capo del Laboratorio di ricerca sulla biologia evolutiva e il comportamento presso il North Carolina Museum of Natural Sciences spiega che “la maggior parte delle formiche sono molto pulite, e rimuovono i corpi dei membri della colonia deceduti e gli avanzi di cibo”.

Le formiche dunque portano via i loro rifiuti, fuori del nido, ammucchiandoli in un punto che funge anche da cimitero, così da avere un nido pulito è proteggere la regina da eventuali infezioni o malattie. Ma Smith, in un suo studio dello scorso anno, ha scoperto che le formiche archboldi mantengono “una grande parte della loro spazzatura nel loro nido.”

 

Particolari e inquietanti tecniche di caccia

Ciò che è particolare e altrettanto inquietante in queste formiche non sono solo gli insoliti trofei conservati nel nido, ma anche la loro particolare tecnica di caccia. Queste formiche, originarie della Florida, sono particolarmente ghiotte di un’altra specie di formiche, le Odontomachus brunneus. Una preda tutt’altro che facile che uccidono spruzzandogli addosso una dose di acido formico tale da inibire completamente la vittima.

I crani delle prede non vengono digeriti o decomposti facilmente: “sono la parte più dura dell’esoscheletro, per questo non vengono mangiate e rimangono nel nido.

Una spiegazione al motivo per cui le archboldi conservino i resti delle formiche di cui si nutrono, potrebbe essere quello di utilizzarle come trappola per imitare chimicamente le prede. Come spiega Smith, “quando si toccano con le loro antenne, in realtà annusano. Un modo per acquisire la sostanza chimica, se non la producono, è forse quello di mantenere i teschi per acquisire l’odore di quelle formiche.”

 

Ci sono molte cose che ancora non conosciamo, non solo le formiche

Questi insetti, nonostante siano state scoperte quasi un secolo fa, sono ancora poco conosciute e studiate. Sono dunque molti i dettagli sconosciuti della loro biologia e del loro stile di vita.

Come afferma lo stesso Smith, “ci sono molti dettagli attorno a noi che trascuriamo o a cui non prestiamo attenzione. Questi insetti sono sempre stati in Florida e sono unici. Conosciamo queste formiche e le loro strane collezioni sin dagli anni ’30, ma nessuno si è mai preso la briga di studiarle. Studi come questo ci danno un motivo per apprezzare queste cose, ci mostrano cosa c’è là fuori, e ciò che dobbiamo ammirare e proteggere “.

Ph. Credit: Adrian Smith / North Carolina Museum of Natural Sciences

Valeria Magliani
Valeria Magliani
Instancabile giramondo, appassionata di viaggi, di scoperte e di scienza, ho iniziato l'attività di web-writer perché desideravo essere parte di quel meccanismo che diffonde curiosità e conoscenza. Dobbiamo conoscere, sapere, scoprire e viaggiare, il più possibile. Avremo così una vita migliore, in un mondo migliore.

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