Un nuovo studio rivela che, nonostante la loro intelligenza, alcune civiltà aliene potrebbero essere intrappolate nei ‘mondi acquario’, rendendo impossibile il contatto con il resto dell’Universo.
Il paradosso di Fermi, postulato da Enrico Fermi nel 1950, solleva interrogativi sulla mancanza di segni di civiltà extraterrestri nonostante la vastità dell’Universo. Diverse teorie hanno cercato di spiegare questa assenza, tra cui la recente proposta di Elio Quiroga, professore all’Universidad del atlántico Medio in Spagna, riguardo ai “mondi acquario”, pubblicata sulla British Interplanetary Society. Questi sono pianeti così grandi che le civiltà aliene sarebbero intrappolate dalla gravità del proprio pianeta, impedendo loro di lasciarlo o comunicare con altre specie.
Il professor Quiroga spiega che la limitazione dell’ossigeno potrebbe trattenere le civiltà aliene nell’età della pietra, impedendo lo sviluppo tecnologico. Inoltre, i pianeti oceanici potrebbero rendere quasi impossibile la creazione di dispositivi di comunicazione a lunga distanza. In un ambiente sottomarino, la comunicazione tramite segnali sonori a lunga distanza potrebbe sostituire la tecnologia delle telecomunicazioni.
Il testo suggerisce anche altri scenari possibili, come sistemi binari con luce costante o mondi costantemente coperti da spesse nuvole, dove gli alieni potrebbero non sviluppare il desiderio di esplorare oltre il proprio pianeta. In attesa di ulteriori informazioni, il paradosso di Fermi solleva domande cruciali sulla nostra comprensione delle civiltà extraterrestri e sulle sfide che potremmo incontrare nel cercare di comunicare con loro.