Nell’ultimo periodo, il fenomeno delle fake news ha rivestito importanza centrale nel contesto delle pubblicazioni web. Un argomento che ha coinvolto, in prima battuta, i giganti del mondo dell’ICT come Facebook, Twitter e Google, i quali stanno adottando adeguate contromisure per arginare un fenomeno sempre più massivo e deleterio.
In ultima analisi, la società di Mountain View ha deciso di prendere posizione in merito al problemi apportando un’importante serie di modifiche ai propri algoritmi di ricerca, incentrati ora sul peso da dare all’autorevolezza della fonte. Come se non bastasse, il fondatore di Wikipedia ha creato un sito che ha la funzione di database per la catalogazione di notizie già verificate.
La manovra di Google, al fine di avere un web più pulito dalle notizie spazzatura, si è concretizzata in queste ore nella necessità di dare priorità alle pagine web di qualità, assegnando peso maggiore a tutte quelle fonti la cui autorevolezza non può essere messa in discussione, tenendo conto delle segnalazioni sui contenuti da parte del team di utenti preposto, che opererà parallelamente ai nuovi sistemi IA machine learning.
Google si è espressa in via del tutto ufficiale tramite un post diramato tramite il proprio blog, dove la voce di Ben Gomes, Vicepresidente dell’Engineering delle Ricerche di Google, ha provveduto a fornire i necessari dettagli sul proseguo delle attività e le fasi di miglioramento continuo dei risultati delle ricerche. In particolare, si è fatta menzione del fatto che l’utente avrà presto facoltà di segnalare contenuti offensivi o inappropriati. Ben Gomes, ha riferito che:
“Lo scorso mese abbiamo aggiornato le nostre Linee guida per i valutatori della qualità della Ricerca con esempi più dettagliati di pagine di scarsa qualità in modo che i valutatori le segnalino appropriatamente; gli aggiornamenti includono informazioni ingannevoli, risultati inaspettatamente offensivi, bufale e teorie cospiratorie non dimostrate. Queste linee guida cominceranno ad aiutare i nostri algoritmi a far retrocedere simili contenuti di scarsa qualità e ad introdurre ulteriori miglioramenti nel tempo”
Nello specifico, Gomes scrive che l’obiettivo è fondamentalmente quello di evitare l’insorgere di problemi simili a quelli pervenuti a seguito dei risultati sulle ricerche dell’Olocausto, per il quale se ne era negata addirittura l’esistenza in Dicembre 2016.
In aggiunta, sarà data facoltà agli utenti di fornire un proprio feedback sul sistema di completamento automatico delle ricerche e sugli snippet, indicando eventuali suggerimenti offensivi, violenti, inutili, falsi o sessualmente espliciti.
Accanto all’opera portata avanti da Google per il contrasto al fenomeno delle notizie bufala ed offensive, si pone il progetto del fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, che ha posto in essere Wikitribune, un platform che consente di dare spazio solo a storie e post realizzati da giornalisti di un certo spessore. La piattaforma sarà coordinata e gestita da un gruppo di volontari, che si occuperanno di verificare la correttezza e la veridicità dei dati e delle notizie.
L’accesso al portale sarà completamente gratuito e sarà finanziato attraverso una campagna di crownfounding. In un video promozionale per il suo nuovo sito, Wales spiega che:
“Quando le notizie sono false e sono gia’ fuori, di pubblico dominio, noi le correggiamo”
L’obiettivo finale del fondatore di Wikipedia è fondamentalmente quello di riuscire a raccogliere abbastanza soldi per poter assumere un team di 10 giornalisti qualificati. Che cosa ne pensate di queste nuove manovre di dissuasione adottate contro il fenomeno fake news? Saranno efficaci? A voi la parola.