Il mondo virtuale e la robotica sono attualmente i due terreni di maggiore scontro per i colossi informatici. Quanto al primo, ormai proliferano i cosiddetti visori 3D prodotti da vari marchi e spesso dati in abbinamento agli smartphone in via promozionale. Lo stesso Mark Zuckenberg, padre-padrone di Facebook, ha fiutato l’affare e di recente ha avviato una partnership con Samsung. Tra i principali player di questa partita. Quanto alla robotica, anche qui da alcuni anni si apprezzano nelle fiere tanti robot sempre più simili agli umani e dunque perfezionati. Google ovviamente vuole essere della partita e non a caso ha rilevato un’importante azienda giapponese specializzata proprio nella robotica: Schaft. Il cui robot ha vinto nel 2013 la sfida tra robot DARPA. Di seguito cerchiamo di saperne di più su questo portento tecnologico che Google non si è lasciata sfuggire.
Google presenta il suo sorprendente robot
Inizialmente si credeva che Google volesse abbandonare questo campo, visto che ha ceduto il progetto avviato con la Boston Dinamics. E invece. Tecnicamente del robot Google si sa ancora poco. Solo che pesa 132 libbre, ma, soprattutto, che può camminare su qualsiasi tipo di suolo: dal normale pavimento di casa alla sabbia su una spiaggia fino a salire una rampa di scale o passeggiare su un terreno innevato. Ciò è incredibile, se si pensa che un limite di tanti robot visti fino ad oggi è proprio legato all’equilibrio su determinati suoli molli (come appunto è una spiaggia o un soffice suolo innevato) o salire e scendere in verticale e dunque non passeggiare in orizzontale. Ancora, è in grado di evitare degli ostacoli che si interpongono tra i piedi o sorreggere oggetti pesanti.
Ma dato che siamo consapevoli che le immagini parlano più delle parole, ecco qualche dimostrazione:
Come si evince da questa immagine, il robot è capace di portare oggetti di un certo peso.
Qui invece lo vediamo all’opera nello scansare un oggetto.
Qui invece costatiamo quanto sia in grado di salire le scale.
In queste due immagini lo vediamo invece alle prese con suoli morbidi, come sabbia e neve.