Google ha svelato Willow, il suo nuovo chip quantistico, capace di affrontare problemi computazionali che, secondo l’azienda, richiederebbero ai più avanzati supercomputer tradizionali 10 settilioni di anni per essere risolti. Questo rappresenta un significativo passo avanti nel campo del calcolo quantistico, una tecnologia che sfrutta i principi della meccanica quantistica per promettere una potenza di calcolo senza precedenti.
Cosa rende Willow speciale?
- Correzione degli errori migliorata:
Una delle sfide principali nel calcolo quantistico è la gestione degli errori, che tendono ad aumentare con il numero di qubit (l’unità base di informazione quantistica). Google ha affermato che Willow riduce il tasso di errore all’aumentare dei qubit, una conquista considerata una “svolta” dagli esperti del settore. - Applicazioni specifiche:
Anche se ancora sperimentale, Willow potrebbe presto essere utilizzato per simulazioni quantistiche in campi come:- Progettazione di reattori a fusione nucleare.
- Sviluppo di farmaci e nuove terapie.
- Miglioramento delle batterie per veicoli elettrici.
- Innovazioni nella produzione:
Willow è stato creato nel nuovo stabilimento di Google in California, progettato per spingere la produzione di chip quantistici.
La tecnologia quantistica in evoluzione
Mentre i computer quantistici come Willow sono progettati per affrontare problemi specifici, non sostituiranno i computer tradizionali. Secondo il professor Alan Woodward della Surrey University, la loro efficacia sarà limitata a compiti altamente specializzati.
Un esempio di applicazione futura potrebbe essere la soluzione di problemi logistici complessi, come ottimizzare le reti elettriche o migliorare le telecomunicazioni. Tuttavia, per raggiungere una piena utilità pratica, è necessario un ulteriore abbassamento dei tassi di errore.
Sfide e concorrenza
Google non è sola nella corsa al calcolo quantistico. Paesi come il Regno Unito, con il National Quantum Computing Centre, e aziende come IBM e Microsoft stanno investendo ingenti risorse in questa tecnologia.
Venerdì scorso, ricercatori delle Università di Oxford e Osaka hanno pubblicato un lavoro che evidenzia un approccio alternativo: qubit a ioni intrappolati, in grado di operare a temperatura ambiente. In confronto, il chip Willow deve essere mantenuto a temperature estremamente basse.
Una pietra miliare, non ancora una rivoluzione
Secondo Michael Cuthbert, direttore del NQCC, Willow rappresenta una “pietra miliare” significativa ma non una rivoluzione immediata. Un computer quantistico universale in grado di risolvere problemi pratici complessi è ancora distante anni, se non decenni.
Ciononostante, i progressi di Willow testimoniano il potenziale del calcolo quantistico e il percorso verso una nuova era tecnologica. I risultati dello sviluppo sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature.