GRAVASTAR SIRIUS PRO – Gli auricolari ideali per chi non vuole passare inosservato

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Gravastar ha pensato di creare qualcosa fuori dal comune. Non fosse altro che per il design. E, quindi, ha deciso di lanciare i suoi SIRIUS PRO, auricolari pensati per chi ama i videogiochi, ma anche per chi vuole avere una buona sonorità sempre a portata di mano.

La linea Gravastar SIRIUS PRO è arrivata sul mercato in una gamma di diversi colori, ma hanno tutti una cosa in comune: la custodia, che funge anche da caricabatteria, è quasi interamente realizzata in metallo. Da un lato, invece, essa è sporgente in modo da poter utilizzare la scatola come… sì, apribottiglie. Il fatto che la custodia sia in metallo non è solo positivo per le capacità extra che finisce per dargli, ma anche perché la rende abbastanza resistente agli urti, proteggendo gli auricolari quando vengono inseriti al suo interno.

Sempre nella scatola – perché è proprio da qui che è immaginabile trarre le prime conclusioni su questi Gravastar SIRIUS PRO – tutta l’atmosfera ci porta in un ambiente “cyberpunk” mentre la solidità della costruzione ci fa capire che siamo in presenza di un prodotto premium. L’unica situazione in cui occorre forse fare attenzione è il caso in cui custodia (in metallo) e smartphone si trovano insieme in tasca o in borsa, ad esempio, perchè essendo di metallo, appunto, il device può graffiarsi rapidamente.

Gravastar SIRIUS PRO hanno una durata fino a 4 ore con una singola carica e 16 ore con l’aiuto della scatola di ricarica. Con un uso assiduo, gli auricolari hanno resistito molto bene alla loro capacità e hanno riprodotto musica per più di 4 ore in alcune sessioni, sempre a seconda del volume che si stava utilizzando. Per quanto riguarda la batteria, è anche importante ricordare che la modalità gaming – una delle tre disponibili – sembra consumare più batteria rispetto alle modalità musica o film.

 

Le tre diverse modalità nello specifico

Movie Mode – In questa modalità, l’offerta principale è l’audio surround, la modalità finisce per dare una buona sensazione di immersione durante la visione di un film, ma c’è una cosa che manca, soprattutto per chi vive in zone trafficate o con altre persone: la cancellazione attiva del rumore. Questa è stata molto gradita nei momenti in cui si riproduce l’esperienza cinematografica. Inoltre, a seconda dei gusti, in questa modalità i suoni dei bassi sono un po’ troppo alti.

Movo Gaming – La connessione bluetooth funziona perfettamente su PC e la bassa latenza è davvero un vantaggio, non solo per i videogiochi più competitivi, ma anche per i momenti di svago davanti al computer o anche consumando altri tipi di multimedia, qualcosa che rende modalità film praticamente non necessaria. Il suono, come in modalità film, è di buona qualità, ma i bassi sono ancora troppo forti.

Modalità musica: questa è la modalità predefinita. Qui i bassi non sono così forti, ma gli alti hanno mostrato una certa distorsione con il volume al massimo, ma niente di troppo inconciliabile. Alla fine, risulta essere la modalità più bilanciata, sebbene non esista una cancellazione attiva del rumore. Tuttavia, il rumore esterno finisce per diluirsi prima di raggiungere le nostre orecchie.

Oltre a queste tre modalità, se si riceve una chiamata utilizzando Gravastar SIRIUS PRO, basta premere semplicemente uno degli auricolari una volta per rispondere. E la voce non sembra essere troppo distorta, sia di chi riceve che la nostra.

 

Conclusioni

Gravastar SIRIUS PRO, con i suoi driver dinamici da 7,2 mm offre un suono di qualità, in linea con altri prodotti della stessa gamma. Si possono reperire facilmente sul sito dell’azienda per circa 149 dollari. Questi auricolari di Gravastar sono una buona opzione per chi cerca un buon suono e un design che attirerà l’attenzione.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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