Il governo degli Stati Uniti ha imposto nuove restrizioni al colosso tecnologico cinese Huawei, limitandone la sua possibilità di utilizzare tecnologia americana per progettare e produrre semiconduttori prodotti all’estero. Il Dipartimento del Commercio statunitene ha dichiarato questo venerdì che la mossa mira a impedire a Huawei di aggirare le sanzioni statunitensi in vigore. La mossa ha però suscitato una risposta piuttosto seccata da parte della Cina, che ha minacciato ritorsioni contro le società statunitensi.
Le apparecchiature di progettazione e produzione di chip utilizzate negli impianti di semiconduttori del mondo sono infatti per lo più prodotte negli Stati Uniti, quindi la nuova normativa potrebbe avere un impatto negativo su numerosi produttori stranieri che vendono a Huawei e alle sue affiliate, tra cui HiSilicon, che produce chip utilizzati nei supercomputer ad uso scientifico e militare.
Huawei non potrà utilizzare tecnologia americana per assemblare i propri componenti
L’anno scorso, l’amministrazione Trump aveva peraltro vietato alle aziende statunitensi di utilizzare la tecnologia Huawei o di fornire tecnologia all’azienda cinese senza l’approvazione del governo, ritenendo la pratica un rischio per la sicurezza nazionale. Il Dipartimento del Commercio aveva presentato un ristretto elenco di prodotti e servizi per poi estendere tale limitazione, anche per ridurre l’impatto sui vettori wireless statunitensi che utilizzano la tecnologia Huawei nelle loro reti.
Il Dipartimento del Commercio ha però dichiarato che le nuove restrizioni avrebbero “minato strategicamente” l’acquisizione di semiconduttori da parte di Huawei, che progetta componenti che utilizzano software e tecnologia statunitensi. Huawei non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito, ma è plausibile che Pechino possa a sua volta introdurre restrizioni per società statunitensi come Qualcomm, Cisco e Apple e ha anche minacciato di sospendere gli acquisti di aeromobili Boeing.