Sul Sole c’è un gigantesco buco, avvisato da una navicella della NASA. Ma l’agenzia spaziale americana dice di non preoccuparsi, almeno non tanto da scatenare il panico. Stando alle ultime immagini inviate sulla Terra dal Solar Dynamics Observatory viene mostrato senza ombra di dubbio che c’è una parte più scura sul Sole.
La nostra stella si sta spegnendo? No, niente affatto. Le macchie scure vengono chiamate tecnicamente “buchi coronali” e rappresentano le aree più scure e fredde di quelle che sono presenti subito attorno, tutto questo perché hanno una minore densità di plasma. Non è di sicuro un fenomeno osservato solo di recente: osservati per la prima volta all’inizio degli anni ’70, quando i telescopi a raggi-X della missione Skylab osservarono e analizzarono la struttura della corona fuori dall’atmosfera terrestre.
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L’enorme buco nel Sole
C’è da dire che i buchi coronali sono una delle caratteristiche tipiche del Sole e compaiono in aree con frequenze diverse a seconda della fase del ciclo di attività del Sole. Ora siamo al 24esimo ciclo dal 1755, quando l’uomo ha cominciato a tenere traccia delle variazioni delle macchie solari.
Il video che vi apprestate a vedere è stato creato da Tom Yulsman di ImaGeo, partendo però dalle reali immagini rilasciate dalla NASA. Ok non c’è da preoccuparsi troppo, anche se alcuni effetti collaterali potrebbero essere causati da questo enorme “buco”: si può verificare un’espulsione di massa coronale (CME), che è in grado di sparare per così dire nello spazio miliardi di tonnellate di particelle che sono in grado di raggiungere la Terra in pochi giorni. Questo capita normalmente con le eruzioni solari.
La CME causa una tempesta geomagnetica ma queste particelle non possono superare l’atmosfera e non possono causare danni agli esseri umani. Ma i danni potrebbe crearli ai sistemi di comunicazione radio, ai satelliti, ed in casi estremi anche alle reti elettriche, ma in realtà anche splendide aurore nei poli terrestri.
Insomma la presenza di questi buchi rende solo più alta l’allerta nel monitoraggio dei sistemi di comunicazioni e reti energetiche.