Secondo una ricerca dell’Università di Edimburgo, le misure volte a ridurre l’inquinamento atmosferico potrebbero aumentare le ondate di calore. I ricercatori ritengono che le minuscole particelle prodotte dall’uomo, come quelle provenienti dagli scarichi delle auto, possano influenzare gravemente il clima.
Fino ad ora, i ricercatori non erano a conoscenza di come questi eventi meteorologici estremi potrebbero essere influenzati da livelli di particelle di inquinamento atmosferico. Grazie ad un modello computerizzato, gli scienziati hanno simulato l’impatto che queste particelle hanno sull’atmosfera.
La ricerca ha dimostrato che i tagli all’inquinamento potrebbero peggiorare le ondate di calore in alcune parti del mondo. Infatti, ciò potrebbe interrompere la formazione delle nuvole che bloccano i raggi del sole riflettendoli nello spazio.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Geophysical Research Letters, suggerisce che ciò causerebbe un aumento delle massime temperature diurne. Con un aumento delle probabilità che le ondate di calore nell’emisfero settentrionale vengano influenzate dagli sforzi per migliorare la scarsa qualità dell’aria nei paesi all’interno della regione.
Un controllo intelligente
Il professor David Stevenson, un esperto in medellistica chimica dell’atmosfera dell’Università di Edimburgo, ha dichiarato: “Abbiamo un disperato bisogno di migliorare la qualità dell’aria. Tuttavia, i nostri risultati suggeriscono che, così facendo, potremmo inavvertitamente peggiorare le ondate di calore“.
Secondo Stevenson, l’inquinamento atmosferico il cambiamento climatico sono inestricabilmente collegati. Gli scienziati hanno quindi bisogno di sviluppare politiche di controllo intelligente dell’inquinamento che tengano conto di questi collegamenti. Ma sono necessarie ulteriori ricerche su come le particelle prodotte dall’uomo influenzino le nuvole per comprendere meglio come l’inquinamento atmosferico può essere ridotto e, allo stesso tempo, limitare gli impatti dannosi delle ondate di calore.