Uno dei momenti più emozionante degli ultimi anni per gli esperti del settore, per gli scienziati e anche solo per gli appassionati dello spazio è l’atterraggio di InSight sulla superficie di Marte. Alla NASA è stata grande festa nel momento in cui il costoso, ma soprattutto importante lander carico di strumenti è arrivato sano e salvo sulla superficie.
Nonostante i primi problemi nel momento in cui è entrato in contatto con l’atmosfera, alla fine i sensori hanno mostrato alla sala di controllo dell’ente spaziale statunitense il rosso del pianeta. L’atterraggio in sé è stato quasi perfetto, quasi perché il punto non è esattamente dei migliori. Il lander è finito all’interno di un cratere ad impatto superficiale pieno di polvere e sabbia che in lingua originale è noto come hollow.
Angolazione minima
Per quanto si tratti di un cratere risulta comunque abbastanza superficiale la cui angolazione non mette in serio rischio. Si tratta di una pendenza di 4° mentre InSight è funzionato per scavalcare angolazioni entro i 15°. Un altro problema evitato è quello della presenza di rocce, ma essendo il fondale sabbioso il movimento è salvo che si unisce anche a quello dei pannelli solari il cui schieramento è linea per ricevere energia adeguata.
Il primo passo della missione è uscire dall’incavo per poi posizionare un paio di sensore sulla superficie ovvero una sonda di calore e il sismometro. Per i piani futuri invece dovremmo aspettare anche le dichiarazioni della NASA che ci illuminerà sui prossimi obiettivi. In tanto possiamo solo sperare che l’ottavo oggetto umano che ha raggiunto Marte ci aiuti a comprendere di più il pianeta.