Il controllo parentale è una protezione quasi necessaria al giorno d’oggi. Con tutti i dispositivi in grado di connettersi ad Internet, anche i frigoriferi ci riescono, riuscire a tracciare delle linee per i più giovani risulta essere un aspetto essenziale. I genitori vogliono evitare il più possibile di lasciare i figli liberi di navigare attraverso un mare di informazione di dubbia natura.
Creare un sistema, o software, in grado di fare questo non è poi così semplice. Certo, se vuoi bloccare a priori tutto è anche facile, ma così si esagera da un altro punto di vista. L’ideale sarebbe riuscire a bloccare solo uno stretto numero di informazioni lasciando tutto il resto libero di essere esplorato. Anche Apple presenta il proprio parental controls, ma diciamo che con l’arrivo di iOS 12 non sembra che il tutto sia andato per il verso giusto.
iOS 12 e le ideologie estremiste
Apparentemente il software della società con sede a Cupertino sembra alquanto confuso su quali contenuti bloccare e su quali far passare. Secondo uno studio fatto da una piattaforma di educazione sessuale il tutto risulta essere parecchio incoerente.
Nel momento in cui si cercano informazioni sull’ISIS o su altre forme di ideologie di estrema destra come il neo-nazismo allora per Safari non ci sono problemi, qualche secondo e la pagine verranno caricate. Se il giovane volesse invece cercare informazione riguardo il sesso allora il tutto diventa off limits. Quest’ultimo a grandi linee dovrebbe essere corretto, ma in realtà vengono bloccate anche quelle ricerche di natura più educativa.
iOS 12 risulta essere anche leggermente omofobico. Può capitare che un’adolescente si senta confuso sulla propria sessualità; risulta difficile parlarne direttamente con un genitore quindi ci si affida ad Internet. I risultati in merito sono spesso bloccati mentre quelli dei siti che promuovono, per esempio, terapie di conversione no.
In sostanza, Apple dovrebbe un attimo rimettere le mani sul controllo genitoriale di iOS 12.