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L’Ayahuasca potrebbe aiutarci a scoprire di più sulla mente umana

Una potentissima sostanza stupefacente molto diffusa in Sud America è diventata celebre da anni a causa dei suoi sconvolgenti effetti, in grado di far “impazzire” chi la assume. Tuttavia, alcuni scienziati ritengono che essa potrebbe fornire informazioni molto interessanti sulla natura della coscienza. Gli scienziati hanno infatti scoperto che l’Ayahuasca, una bevanda a base di foglie che crescono nella giungla amazzonica, peraltro molto popolare tra celebrità come Sting e Lindsay Lohan, è in grado di distorcere le onde cerebrali al punto da indurre un perdurante stato di “sogno ad occhi aperti”.

Questo cocktail di sostanze, spesso utilizzato come rimedio tradizionale dalle popolazioni indigene del Sud America, contiene dimetiltriptamina (DMT), una molecola in grado di generale allucinazioni, illegale in molti Stati. La dottoressa Robin Carhart-Harris, a capo del Center for Psychedelic Research presso l’Imperial College di Londra, ha dichiarato: “La DMT è una sostanza psichedelica particolarmente interessante. Il grado di coinvolgimento dei sensi e la profondità delle sensazioni prodotte dall’assunzione di alte dosi sembrano essere in grado di avere effetti di gran lunga più potenti dei più diffusi funghi allucinogeni“.

 

Chi ha assunto l’Ayahuasca fatica a descrivere le sensazioni provate, ma secondo gli scienziati questa sostanza psichedelica potrebbe aprire a studi estremamente interessanti

Il team di ricerca ha somministrato a 13 volontari della DMT, dopo averli dotati di cappucci per elettroencefalogramma per rilevare l’attività elettrica del cervello prima, durante e dopo il loro “viaggio”. Essi hanno scoperto che il picco dell’esperienza psichedelica è durato circa dieci minuti e ha influenzato le onde cerebrali dei volontari in maniera estremamente pesante. Il ricercatore Christopher Timmermann ha dichiarato: “I cambiamenti nell’attività cerebrale causati dalla DMT sono leggermente diversi da quelli generati da altre sostanze psichedeliche, come la psilocibina o l’LSD, dove le onde cerebrali tendono ad appiattirsi“.

I ricercatori hanno anche scoperto che l’attività cerebrale è diventata talmente intensa da diventare a tratti caotica e imprevedibile. Lo studio è peraltro il primo ad esaminare in che modo queste sostanze influenzano la nostra attività cerebrale durante lo stato di veglia. La dottoressa Carhart-Harris ha poi dichiarato: “Per le persone che sperimentano la DMT o assumono l’Ayahuasca è molto difficile esprimere la vastissima gamma di sensazioni che provano. La nostra convinzione è che la ricerca sulla DMT possa fornire importanti spunti sulla relazione tra attività cerebrale e coscienza“.

Nello Giuliano

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