Poche ore fa il mondo della scienza ha subito un grave lutto, perdendo cosi uno dei divulgatori più eccellenti della televisione italiana: Piero Angela. Aveva l’età di 93 anni e da molti soffriva di discopatia, una malattia che colpisce il sistema muscolo-scheletrico. A dare il triste annuncio è stato suo figlio Alberto Angela, che fin da piccolo ha seguito le orme del padre. Molti lo ricorderanno per essere stato il volto di Super Quark, un programma televisivo, a base scientifica, iniziato nel 1995 con una durata 120 minuti.
Nato a Torino nel 1928, ha iniziato la sua carriera come conduttore radiofonico fino a diventare un conduttore di Tg. Passione, chiarezza e razionalità sono stati i mantra della sua vita, che lui ha votato alla scienza con l’obiettivo altissimo di renderla alla portata di tutti. Per fare ciò ha saputo creare un nuovo linguaggio, un nuovo modo di concepire la conoscenza.
Addio a Piero Angela, il divulgatore scientifico della televisione italiana
Una dedizione totale la sua tanto da aver ricevuto ben otto lauree honoris causa. Inviato di guerra, anche in Vietnam, trovò infine nella divulgazione scientifica la sua vera e definitiva strada, realizzando già dalla fine degli anni ’70 programmi di questo tipo fino alla nascita di Quark. La sua notorietà è legata infatti proprio ai programmi televisivi di divulgazione scientifica di tipo anglosassone, con i quali ha fondato per la televisione italiana una solida tradizione documentaristica: nel 1981 ha lanciato l’iconico Quark, divenuto poi nel 1995 Superquark, tutt’oggi una delle trasmissioni più amate dal pubblico del piccolo schermo.
Angela fu antesignano in molte cose, come ad esempio nella lotta alle fake news: nel 1989 è stato infatti tra i fondatori del Cicap, associazione per il controllo sulle pseudoscienze, nata per promuovere l’educazione scientifica e lo spirito critico, e per indagare sull’effettiva esistenza dei presunti fenomeni paranormali. Non tutti sanno però che il divulgatore aveva anche alcune passioni, come la musica jazz, mettendo negli anni ’50 su un trio, pubblicando anche un disco.Nella sua lunga carriera ha svolto un’intensa attività di educazione scientifica non solo in tv ma anche tenendo conferenze e scrivendo articoli su quotidiani e riviste.
Molti in queste ore hanno espresso il loro cordoglio per questa triste perdita, scrivendo sui social tutto il bene che questo uomo ha fatto all’umanità. Un vero fuoriclasse della divulgazione scientifica. Abbiamo imparato ad amare la scienza grazie ai suoi programmi tv che sapevano parlare davvero a tutti. Ci mancheranno tantissimo la sua intelligenza, la sua cultura, la sua gentilezza.
Ph. Credit: Tvblog