La spedizione, che deve ancora essere programmata ma schedulata molto presto, porterà gli scienziati della NASA, del Regno Unito e del Portogallo a studiare il vulcano Faial Island, generatosi dal mare alla fine degli anni ’50. La sua particolarità è quella di avere condizioni molto simili a quelle di Marte e nemmeno quelle attuali, bensì risalenti a “un miliardo di anni fa“.
“Quando Marte possedeva mari e laghi, i vulcani esplosero nelle loro acque e produssero formazioni come quella che vediamo in Capelinhos, eroso in presenza di acqua persistente. Poi l’acqua è stata prosciugata. Il clima di Marte è cambiato e, oggi, abbiamo solo gli scheletri spettrali di questo paesaggio, preservato nelle rocce“, ha detto James Garvin in un’intervista a margine del Global Exploration Summit, avviato a Lisbona.
James Garvin, che ha guidato il reparto scientifico della NASA tra il 2004 e il 2005, ha detto che le Azzorre sono “un laboratorio speciale” paragonabile solo ad altre due aree presenti sulla Terra, una in Islanda e un’altra a Tonga. E sul quale una recente eruzione dei vulcani in ambiente acquatico ha fatto in modo che “l’acqua e la lava interagissero dinamicamente“. “Siti come questi, caldi, umidi e con attività termica, farebbero bene alla comparsa della vita microbica“, ha affermato.
Nella prossima spedizione a Capelinhos, gli scienziati osserveranno e studieranno il paesaggio sulla Terra dall’alto, usando droni in preparazione per la prossima fase di esplorazione.
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