Ormai il concetto di microplastica dovrebbe essere chiaro a tutti, frammenti microscopici di plastica le cui dimensioni gli permettono di finire praticamente ovunque. Se all’inizio la parte più preoccupante era trovarli all’interno dei pesci che mangiamo, ora il discorso è completamente diverso. Sono stati trovati all’interno del corpo umano, come nel sangue o nella placenta.
La microplastica ormai si trova ovunque e anche nei luoghi più remoti della Terra secondo nuovi studi. Il motivo dietro alla capacità di raggiungere zone in cui di rifiuti non ce ne sono rimane sempre le dimensioni dei suddetti frammenti. Trasporti dall’aria riescono a depositarsi nei ghiacciai di montagne isolate o anche nelle distese antartiche.
Microplastica: una piaga conclamata
Le parole dei ricercatori: “Con microplastica si intendono piccole particelle di plastica, che provengono da una varietà di fonti tra cui cosmetici, abbigliamento, processi industriali, materiali di imballaggio e il degrado di articoli di plastica più grandi. È noto che le microplastiche si trovano nell’ambiente ad alti livelli, in particolare negli ecosistemi acquatici e marini, ma anche nel suolo e nell’aria che respiriamo. Sappiamo che queste minuscole particelle di plastica hanno persino raggiunto le profondità dell’Artico, dell’Antartico e dell’oceano, attraverso le correnti oceaniche e i fiumi. Volevamo capire meglio come le microplastiche trovano la loro strada nell’atmosfera e come vengono successivamente trasportate nelle acque del nostro pianeta”.
Lo studio in sé ha scoperto che le normali correnti oceaniche di aria finiscono per trasportare in un anno 25 milioni di tonnellate di microplastica. Il futuro in merito è ancora meno roseo visto che per il 2040 si parla di 80 milioni di tonnellate. Bisogna ancora capire le ripercussioni sulla salute.