Ancora una volta si sente parlare di quarantena, anche se a questo giro non si tratta del coronavirus. La Mongolia ha deciso di chiudere una regione vicino al confine cinese a causa della peste bubbonica. Non è la prima volta che in quei luoghi si sente parlare di questa antica malattia.
Ancora una volta, due persone sono state infettate e il problema è legato al consumo di carne di marmotta, animali già noti per essere potenziali vettori per i batteri che causano la peste. Ora, a causa di questi due nuovi casi, il capoluogo della provincia di Khovd è in quarantena.
Si tratta di un infezione molto pericolosa in grado di uccidere un uomo in 24 ore nei casi più gravi. Il governo ha già identificato fino a 504 persone che possono essere venute in contatto con le due vittime, un maschio di 27 e una donna ancora più giovane.
Mongolia e peste bubbonica
Le marmotte sono individuate come i principali vettori anche se in realtà lo sono le pulci che vivono su di esse. Negli anni hanno causato diverse vittime tra le persone che ne hanno mangiato la carne. Sebbene la pericolosità sia ben lontana dai tempi della morte nere, periodo nel quale la stessa infezione ha spazzato via un enorme fetta della popolazione europea, bisogna comunque stare attenti.
Allo stato attuale è curabile tramite dei semplici antibiotici eppure negli ultimi anni ne sono morti a centinaia, soprattutto persone che vivono in zone rurali e poco attrezzate. Anche se la maggior parte dei casi si è verificata in Africa, molti casi sono registrati in Asia e soprattutto in Cina.