Avete mai provato a navigare in incognito con il vostro smartphone o il pc? Si tratta di una soluzione sempre più ricercata e non solo dagli esperti del web. Le ragioni che ci portano a navigare in incognito sono tante. si utilizza questa modalità perché non vogliamo essere tracciati a scopi pubblicitari o magari preferiamo che non rimanga memoria dei siti internet che abbiamo visitato o delle ricerche compiute su Google.
Una delle soluzioni per navigare in incognito è utilizzare una rete VPN privata. Ciò vuol dire utilizzare una Virtual Private Network, ossia una rete virtuale privata che consente di nascondere l’indirizzo IP. Quando utilizziamo una VPN invece di trasmettere l’indirizzo IP del dispositivo viene trasmesso l’indirizzo IP del server della VPN utilizzata. In questo modo i nostri dati vengono protetti non solo dal nostro ISP e dagli hacker, ma anche dai siti web che vogliono vedere i dati del nostro IP.
Il grande vantaggio di questo metodo è che la velocità di navigazione non subisce rallentamenti. Le migliori VPN consentono inoltre di scegliere il protocollo di sicurezza e permettono connessioni simultanee, cioè con più dispositivi.
Altro metodo per la navigazione in incognito è l’utilizzo di un server proxy. Un proxy è un server che si interpone tra il dispositivo che vuole effettuare la connessione e il server che ospita il sito web. Il proxy consente di navigare in modo anonimo perché nasconde l’IP del dispositivo connesso sostituendolo con il proprio IP. Utilizzando questo metodo i siti visitati vedranno l’indirizzo IP del proxy e non l’indirizzo IP del dispositivo utilizzato. Questa soluzione rappresenta sicuramente la scelta più semplice ed economica. I server proxy sono gratuiti e non richiedono l’installazione di nessun software.
Lo svantaggio di questo metodo è che quando utilizziamo un proxy la velocità di navigazione è sempre molto lenta, a volte lentissima. Inoltre non c’è modo di sapere se il proxy utilizzato è sicuro.
La nostra società costantemente connessa ci mette di fronte al rischio violazione privacy. I nostri dati, infatti, possono essere utilizzati per tanti scopi sia dalle società private che dagli enti pubblici e governativi. L’enorme quantità di informazioni che rilasciamo sul web può compiere un’attività di profilazione: può cioè, correlando l’infinità dei dati a loro disposizione, prevedere, con alta probabilità di successo, i nostri comportamenti futuri. Possono, ad esempio, pubblicando una determinata notizia, prevedere quale sarà la reazione e così facendo, orientare i nostri comportamenti. Per questi motivi, la protezione dei dati personali è fondamentale ed il GDPR ha provato a regolare tale situazione. Gli articoli 5 e 6 stabiliscono che i dati personali debbano essere trattati in modo lecito, conservati per un tempo non superiore alle finalità per cui sono raccolti.
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