Gli smartphone hanno senz’altro rivoluzionato il nostro modo di vivere digitale, tanto per le funzioni hardware, tanto per quelle a bordo dei nuovi sistemi operativi che integrano la loro azione sui relativi device. In tempi recenti, si è visto il progressivo abbandono del denaro cartaceo a favore dei nuovi metodi di pagamento basati sul formato elettronico che sostituisce il classico sistema con carta di credito. In ultimo, pare si voglia aggregare anche la motorizzazione, che potrebbe presto introdurre le nuove patenti digitali che sostituiranno le classiche card plastiche.
La patente sarà trasferita sul nostro smartphone
La patente potrebbe sortire gli effetti del trattamento digitale, considerando che al giorno d’oggi tutti noi possediamo almeno uno smartphone Android, iOS o Windows Phone. In ogni caso il risultato non cambia, ed è proprio per questo che il capo della motorizzazione civile, Oliver Morley, ha twittato una nuova foto che raffigura una patente a bordo di uno smartphone iOS che mostra chiaramente in nuovo prototipo di utilizzo su Wallet.
Wallet, utilizzato già per l’immagazzinamento di carte di credito e di debito digitali così come carte di imbarco, carte dei grandi magazzini ed ora, a quanto pare, anche di patenti elettroniche che porteranno così al progressivo abbandono del portafogli fisico si arricchisce anche di questa nuova features.
Quando vedremo le prime patenti su smartphone?
La domanda sorge spontanea e ne solleva molte altre. Non sappiamo ancora quando e se verranno realizzate a seguito della sperimentazione e non è chiaro se saranno ad appannaggio esclusivo di iPhone o se giungeranno su smartphone Android.
Sul piano tecnico vi sono, inoltre, molti ostacoli da superare e l’accettazione di questa nuova forma digitale potrebbe richiedere molto tempo per l’adattamento nei locali, per non parlare del problema batteria morta del cellulare e, dunque, della mancata possibilità di identificazione.
Sicuramente un passo avanti da compiere, anche se restano ancora molte, forse troppe incognite. Intanto, fateci sapere che cosa ne pensate di questo nuovo metodo di trattamento delle informazioni.
Fonte: TechRadar