Un laboratorio di ricerca del Colorado ha iniziato una collaborazione con SpaceX, allo scopo di lavorare ad una missione per inviare caffè e piante di canapa alla Stazione Spaziale Internazionale durante il mese di marzo 2020. L’esperimento consiste nel verificare se le piante mutano o si alterano geneticamente in un ambiente a gravità zero e verificare se esiste un modo per lavorare ad una vegetazione più resistente per rinverdire le aree colpite dai cambiamenti climatici.
Sarà interessante verificare se e in che modo le piante subiscano mutazioni durante la permanenza nello spazio
Front Range Biosciences, un’azienda agricola che si occupa di biotecnologie lavora con diverse varietà di canapa e caffè geneticamente trattati e ha collaborato con la startup Space Cells e l’Università Boulder del Colorado per progettare il lancio di più di 480 colture di cellule vegetali in un incubatrice a prova di viaggio spaziale. Le culture saranno trasportate alla Stazione Spaziale a bordo del volo CRS-20 di SpaceX, previsto per il primo trimestre del 2020.
Elon Musk, CEO di SpaceX, è peraltro stato al centro di una polemica l’anno scorso per aver fumato marijuana durante una registrazione su podcast. La NASA aveva espresso molte preoccupazioni riguardo al comportamento di Musk, reputandolo inappropriato e fuori luogo; tuttavia, sembra superfluo specificare che il carico di canapa destinato alla ISS sarà utilizzato esclusivamente a fini scientifici. Una volta a bordo della ISS, le cellule vegetali saranno conservate in una speciale incubatrice a temperatura costante per circa 30 giorni, mentre gli astronauti ne monitoreranno le condizioni.
Una volta rientrate sulla Terra, gli scienziati studieranno il codice genetico delle colture
Jonathan Vaught, co-fondatore e CEO di Front Range Biosciences, ha dichiarato: “Questa è una delle prime volte in cui qualcuno studia gli effetti della microgravità e del volo spaziale sulle colture di canapa e di caffè. È infatti nota la teoria secondo cui le piante che crescono nello spazio possono andare in contro a mutazioni. Questa è un’opportunità per verificare se queste mutazioni persistano una volta che le piante siano rientrate sulla Terra“.
La missione consentirà inoltre agli scienziati di capire meglio come le piante gestiscono lo stress dei viaggi nello spazio. Dopo circa un mese di permanenza nello spazio infatti, le cellule torneranno sulla Terra, dove i ricercatori di Front Range Biosciences esamineranno i campioni di piante e studieranno il loro RNA per determinare in che modo la microgravità e l’esposizione alle radiazioni spaziali hanno alterato il codice genetico delle piante.