Dal Kazakistan arrivano notizie non certo rassicuranti visto il clima attuale nel mondo. Secondo alcuni funzionari cinesi, casi di polmoniti di origine sconosciuta stanno facendo diverse vittime, un tasso di mortalità molto più alto dell’attuale malattia legata al nuovo coronavirus, il COVID-19. Diverse province sembrano aver già avuto un picco di casi a metà giugno.
Il ministero della sanità del paese ha registrato oltre 32.000 casi legati a questa ondata sconosciuta tra il 29 giugno e il 5 luglio. Tra questi casi, ci sono 451 decessi. In tutta la prima parte di quest’anno sono stati registrati 1.772 morti di cui la metà cittadini cinesi. Considerando queste premesse, viene da ipotizzare che si tratta del SARS-CoV-2, ma non sembra così, gli assomiglia e niente più.
Le parole rilasciate dall’ambasciata cinese: “Il tasso di mortalità per questa malattia è molto più alto del nuovo coronavirus. I dipartimenti sanitari del paese stanno conducendo ricerche comparative sul virus della polmonite, ma non hanno ancora identificato il virus.”
Polmoniti sconosciute e molte vittime
Per fare delle comparazioni, dall’inizio dell’emergenza ci sono stati 53.021 casi di contagio da coronavirus e 264 morti. In meno tempo ha superato la metà dei contagi e quasi il doppio di morti, questo ne sottolinea la pericolosità. C’è da sottolineare che però all’inizio il paese ha imposto un blocco il 16 marzo che è stato sollevato l’11 maggio.
In sostanza, in queste settimane la nuova malattia ha avuto terreno fertile. Al momento non si sa contro cosa le autorità stanno combattendo visto che sono gli stessi esperti a definire le polmoniti come sconosciute. Il Kazakistan sta quindi attualmente affrontando due epidemia diverse, una più fatale dell’altra.