Una sentenza pronunciata qualche mese fa potrebbe sbaragliare ogni concetto (e preconcetto) riguardo la prostituzione sul web. Precisamente si parla di siti per incontri tra escort e clienti di cui internet è zeppo. Da anni i nostri politici dibattono sulla legalizzazione della prostituzione , ma questa sentenza potrebbe aver portato il dibattito su un altro livello, oppure potrebbe riportare la situazione all’ “anno zero” della questione?
C’è differenza tra “escort” e “prostituta/o”?
In teoria si, in pratica no. Partiamo comunque dal presupposto che la questione etica riguardo questi aspetti è piuttosto articolata e complessa, ma alla base c’è comunque un essere umano, che seppur mercificato, per volontà o per costrizione , è pur sempre una persona. Non entro nel merito della morale dei “frequentatori” dell’una o dell’altra categoria, ma di fatto sembra esserci una differenza. Per rispetto verso chi è costretto volgo la definizione dalla parte del cliente. Ho fatto la stessa domanda a google e la risposta che gli utenti della rete danno è pressapoco questa: “I clienti delle escort sono persone che cercano “accompagnatrici” per cene di lavoro, viaggi, o eventi importanti , sta poi decidere all’escort se concedere un “extra“, il cliente della prostituzione cerca, invece, esclusivamente e senza tanti fronzoli l’atto sessuale”.
L’ escort, la prostituta e il prostituto.
Ebbene si, esiste una differenza di genere tra i “sex-worker”, sicuramente la prostituzione maschile è un fenomeno a cui gli studi e le ricerche sociologiche hanno dedicato sicuramente molto meno spazio, ma il fenomeno è in crescente aumento. La prostituzione maschile (etero e omosessuale) ha abbracciato una porzione di potenziale clientela rimasta inespressa, facendo crescere i bilanci di una pratica al bando nel nostro paese. Anche i maschi possono appartenere alla categoria escort, esattamente come le donne.
Un sito di annunci non è perseguibile.
Il dibatitto si apre su una sentenza riguardante il procedimento “Hotel Mediterraneo”, esattamente come scrive l’espresso sulla vicenda, che vede imputata la società Phoenix informatica srl per i contenuti del sito Escortforum. Per il giudice non sussistono prove sufficienti, o almeno non è sufficiente che il sito si proponga di pubblicizzare esplicitamente il fine economico di fondo, ma si dovrebbe dimostrare che i gestori del sito abbiano provveduto , ad esempio, a fare le foto alle escort. Dovrebbe mancare quindi il collegamento diretto tra l’attività di promozione in prima persona da parte dei gestori del sito. Per lo stesso motivo non dovrebbero essere penalizzabili i giornali che pubblicizzano i famosi annunci economici, anche se il fine di quegli annunci è piuttosto esplicito.
E’ boom di server battenti bandiera tricolore.
Esattamente, i siti per incontri a pagamento online stanno crescendo e lo stanno facendo in territorio Italiano, la prostituzione sul web sta vivendo infatti un periodo molto florido. Mentre prima i server che li ospitavano, permettendo l’incontro tra escort e clienti battevano bandiera straniera, ora sembra che gli stessi siti stiano agendo industurbati impiantando propri spazi web in suolo nostrano.
Non ci è dato sapere se la sentenza abbia esito definitivo e se realmente possa muovere dei passi verso una soluzione definitiva al tema. Legalizzato o meno. Sta di fatto che internet dimostra , ancora una volta, di avere voce in capitolo.