RoBeetle, un minuscolo coleottero robot in grado di camminare per ore senza batteria

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Un team di ricercatori della University of Southern California ha creato un minuscolo coleottero robotico autonomo, RoBeetle, con un’autonomia di più di due ore senza batteria. Il robot da 88 milligrammi, ispirato agli insetti, funziona con metanolo liquido, che alimenta i suoi muscoli artificiali, e può trasportare carichi 2,6 volte il proprio peso corporeo.

Come saprete, le batterie hanno una bassa densità di energia, il che significa che per immagazzinare molta energia, devono essere piuttosto grandi. Questo è un problema per i microrobot, ed è uno dei motivi per cui i minuscoli robot, come l’HAMR-JR delle dimensioni di un centesimo di Harvard, sono spesso legati a fonti di alimentazione. Il fatto che RoBeetle non abbia bisogno di una batteria significa che può essere piccolissimo e gattonare senza cavi.

Come funziona RoBeetle

Il “micro-muscolo artificiale catalitico” del sistema è realizzato con una lega a memoria di forma (SMA) di nichel-titanio (NiTi), un filo che si restringe e si espande al variare della temperatura. Quel filo è rivestito di platino e quando il platino interagisce con il metanolo di RoBeetle, una reazione di combustione genera calore. I cambiamenti di temperatura fanno scorrere avanti e indietro un piccolo sfiato, regolando il flusso di carburante e facendo avanzare RoBeetle.

I ricercatori affermano che RoBeetle potrebbe consentire ai microrobot di andare dove gli umani non possono. Ma come sottolinea IEEE Spectrum, ci sono ancora alcune sfide da superare. RoBeetle può solo andare avanti e, una volta che inizia a camminare, continuerà a camminare fino a quando non avrà finito il carburante. Tuttavia, mentre altri robot bio-ispirati e senza legami sono alimentati da combustibile chimico (Octobot), pannelli solari (RoboBee) o batterie, RoBeetle è un approccio innovativo. I ricercatori hanno pubblicato il loro lavoro su Science Robots questa settimana.

Marco Inchingoli
Marco Inchingoli
Nato a Roma nel 1989, Marco Inchingoli ha sempre nutrito una forte passione per la scrittura. Da racconti fantasiosi su quaderni stropicciati ad articoli su riviste cartacee spinge Marco a perseguire un percorso da giornalista. Dai videogiochi - sua grande passione - al cinema, gli argomenti sono molteplici, fino all'arrivo su FocusTech dove ora scrive un po' di tutto.

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