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Skype privacy a rischio nelle videochiamate: gli hacker ora sanno quello che digiti

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Skype a rischio privacy. Secondo una ricerca condotta da un team internazionale di sicurezza, infatti, alcuni hacker sarebbero in grado di riconoscere ciò che viene scritto con la tastiera durante una video o audio conferenza su Skype.

Skype minato dagli Hacker, come è possibile?

Semplice: ascoltando il suono della digitazione sulla tastiera. Secondo i ricercatori, infatti, un hacker sarebbe in grado di tradurre i suoni prodotti dalla digitazione sulla tastiera di un computer nei testi che sono stati scritti durante la conversazione via Skype, se queste sono state registrate durante una chiamata online.

In pratica, se durante una chiamata via Skype un utente sta scrivendo una email, sta messaggiando con Facebook Messenger o altri servizi di messaggistica istantanea un hacker può scoprire quello che è stato digitato. La cosa diventa più pericolosa nel momento in cui il malcapitato di turno sta digitando dati sensibili, come la password del conto in banca o altro.

skype, hacker sanno cosa digiti

Come già risaputo fra gli esperti di sicurezza informatica, ogni tasto della tastiere emette un suono differente quando schiacciato, il che facilita la digitazione ma rende al contempo più facile capire cosa è stato scritto semplicemente ascoltando il suono.

I risultati sono stati pubblicati sulle pagine di arXiv, dove è stato dimostrato che i rumori prodotti da una tastiera possono essere trascritti da un pirata informatico, anche la password. Utilizzare Skype tramite dispositivi con tecnologia touchscreen, come smartphone e tablet, sarebbe quindi più sicuro da questo punto di vista, dato che la digitazione tattile di un testo non produce praticamente alcun rumore significativo.

LEGGI ANCHE:
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Il team della ricerca è composto da professori provenienti da diverse università, anche italiane: Università degli studi di Padova con il Prof. Mauro Conti, che guida il gruppo SPRITZ – Security And Privacy Research Group, e Daniele Lain; La Sapienza Università di Roma con Alberto Compagno e l’University of California, Irvine con il Prof. Gene Tsudik.

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