Una nuova indagine ha concluso che l’attuale sistema di produzione alimentare può nutrire solo 3,4 miliardi di persone senza superare i limiti del pianeta. In pratica, la nuova ricerca, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Nature Sustainability, mostra che è possibile ottenere cibo per metà dell’intera popolazione mondiale in modo sostenibile, cioè senza compromettere il cibo e la sopravvivenza delle generazioni future.
Secondo gli autori dello studio, una riorganizzazione della produzione alimentare unita ad alcuni cambiamenti nelle abitudini alimentari e nelle diete ha permesso di nutrire in modo sostenibile 100 miliardi di persone.
“Non dovremmo andare oltre la direzione di dover produrre cibo a spese dell’ambiente“, ha dichiarato Dieter Gerten, scienziato presso l’Istituto di ricerca sull’impatto climatico di Potsdam in Germania e autore principale dello studio.
I “confini planetari”
Nel 2009, gli scienziati hanno identificato nove “confini planetari”, limiti che non dobbiamo superare se vogliamo mantenere i sistemi di supporto vitale sulla Terra.
Per questa indagine, il team guidato da Dieter Gerten ha analizzato quattro delle nove linee rosse rilevanti per il settore agricolo: non usare troppo azoto, che causa zone morte nei laghi e negli oceani, non prendere troppa acqua dolce dai fiumi, non abbatterne troppe alberi e/o foreste e mantenere la biodiversità.
Oltre a concludere che la metà della produzione alimentare viola attualmente tali limiti, questa indagine è anche la prima a fornire informazioni geografiche sui luoghi che trasgrediscono proprio questi limiti. Secondo queste conclusioni, l’uso di fertilizzanti dovrebbe essere limitato in alcune parti della Cina orientale e dell’Europa centrale, che dovrebbe essere esteso ad alcune aree dell’Africa sub-sahariana e degli Stati Uniti occidentali.