In occasione dei 18 anni dell’Osservatorio Permanente Giovani Editori, ossia la fondazione che promuove il progetto “Quotidiani in classe” è stato accolto Tim Cook, il CEO attuale di Apple. Il numero uno della mela morsicata è salito sul palco del cinema Odeon assieme al presidente Andrea Ceccherini e ha fatto un discorso molto interessante.
Tim Cook ha parlato rivolgendosi ai giovani studenti seduti in platea ad ascoltarlo, provenienti da tutta l’Italia. Egli racconta di quando aveva la loro età sostenendo che la sua famiglia non era ricca. Suo padre lavorava ogni giorno per riuscire a portare avanti la baracca ma ciò che faceva non gli piaceva. Dal padre, quindi, il presidente dell’azienda californiana ha imparato ad amare il suo lavoro, dunque ognuno deve apprezzare ciò che sta facendo.
L’istruzione è il motivo per cui si creano disuguaglianze nel mondo, secondo Tim Cook
Tim Cook dice a tutti i presenti nel cinema Odeon di trovare qualcosa che gli appassiona e riuscire in tutti i modi ad ottenere il miglior risultato possibile. Anche se oggi è a capo di una delle società più potenti al mondo, il CEO non nasconde le difficoltà che ha attraversato nella fase adolescenziale. Egli sostiene che quando ci si sente lasciato da parte, diverso da tutti gli altri, bisogna riporre fiducia nel fatto che ci sono altre persone là fuori come te.
Bisogna, poi, continuare a cercare fino a quando non si trova la cosa giusta in cui mettere tutto se stesso. Durante la riunione, l’amministratore delegato di Apple tocca tutti i punti più attuali e soprattutto scottanti. Egli ha precisato l’importanza dell’istruzione, ossia il motivo fondamentale per cui nel mondo si creano le disuguaglianze.
Cook non nasconde nemmeno la sua preoccupazione nella diffusione delle fake news che al giorno d’oggi portano un sacco di problemi e rischi per ognuno di noi. Egli sostiene che si tratta di un fenomeno che non esisteva quando lui andava a scuola. Oltre a riportare la notizia non vera, il danno più grave è la politicizzazione della società.
Il CEO di Apple preoccupato del cyberbullismo ma crede fortemente nella realtà aumentata
Nel momento in cui si inizia ad odiare, parla Tim Cook, non accade mai nulla di buono. Il CEO della società statunitense parla poi dell’odio presente sul web e del cyberbullismo. Il presidente sostiene che tutti noi abbiamo il compito di fermare questi avvenimenti. Il numero uno di Apple ha parlato anche della diffusione delle armi negli Stati Uniti, riferendosi in particolar modo a quanto accaduto a Las Vegas.
Tim Cook sostiene che non è sufficiente soltanto esprimere il proprio dolore ma bisogna fare un passo avanti e soprattutto chiederci perché tutto questo succede. Parlando di tecnologia, Tim Cook spiega ai giovani studenti che secondo lui la prossima rivoluzione sarà la realtà aumentata. Questa permette di fondere assieme il mondo fisico con quello virtuale. Anche se può essere considerato da molti uno strumento per isolare le persone, il CEO di Apple spiega che in realtà amplifica le discussioni.
In seguito ad una domanda fatta da uno studente, Cook risponde che la tecnologia non è né buona e né cattiva. È neutra. Apple è nata per umanizzare la tecnologia, secondo quanto riferito dall’amministratore delegato della società statunitense. L’azienda si è posta sempre a metà fra le arti liberali e la tecnologia. È un credo su cui Steve Jobs ha fondato la mela morsicata e che lo stesso Tim Cook lo definisce un genio, un mentore perfezionista. Egli sostiene che c’era un forte legame fra di loro anche se erano molto diversi.