Variante Delta del Covid-19: i vaccini offrono una protezione significativa

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I funzionari della sanità pubblica del Regno Unito si dichiarano sicuri che i vaccini offrano una protezione significativa contro la variante Delta del Covid-19, un segnale promettente mentre il ceppo altamente trasmissibile si diffonde in tutto il mondo. Due studi distinti, condotti da ricercatori in Inghilterra e Scozia e pubblicati lo scorso lunedì, hanno rilevato che, nonostante la lieve diminuzione della protezione contro l’infezione contro la variante indiana rispetto alle varianti più consolidate, due dosi di vaccino hanno offerto una notevole protezione evitando il contagio in forma grave e l’ospedalizzazione.

 

Le rassicuranti indicazioni sulla protezione contro la variante Delta

I risultati indicano che i vaccini contro il Covid-19 sono in grado di proteggere le persone contro le nuove varianti, nonostante le preoccupazioni iniziali sul fatto che le varianti potrebbero essere in grado di eluderle. Aziz Sheikh, direttore dell’Usher Institute of medicine dell’Università di Edimburgo e autore principale di una delle due analisi, ha dichiarato che l’efficacia del vaccino contro la variante Delta è ancora considerevole. Un’analisi di più di 14.000 casi di variante Delta da parte dell’agenzia di salute pubblica inglese indica che la doppia dose del vaccino sviluppato da Pfizer Inc. e BioNTech SE riduce il rischio di ospedalizzazione dopo l’infezione da Delta del 96%. Secondo quanto afferma Public Health England, due dosi del vaccino sviluppato dall’Università di Oxford e da AstraZeneca riducono il rischio del 92%.

Un altro studio, condotto da accademici e funzionari della sanità pubblica in Scozia e apparso in forma di lettera sulla rivista medica Lancet, ha riportato una riduzione dell’efficacia del vaccino contro l’infezione da variante Delta rispetto ai ceppi precedenti, ma livelli simili di protezione contro le forme gravi. Secondo le stime, occorrono due dosi del vaccino Pfizer per ridurre il rischio di infezione da variante Delta del 79%, rispetto a una riduzione del 92% per la variante Alpha, rilevata l’anno scorso in Inghilterra. Per il vaccino sviluppato da AstraZeneca, le percentuali sono del 60% e 73% rispettivamente.

 

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