Tra le tante, tantissime, tradizioni del periodo natalizio c’è quella del vischio. Si parla di una tradizione secolare che al giorno d’oggi rimane più che altro simbolo di romanticismo per via dei baci che due persone devono darsi quando si trovano entrambi sotto un rametto della pianta. Questa è ovviamente un aspetto più moderno della storia, ma in passato era visto più come un simbolo di serenità, pace e soprattutto guarigione.
Il vischio ha proprietà curative, fondamentali nella storia dell’uomo nel momento in cui non c’era la medicina moderna, ma il suo apporto a livello di salute può ancora essere molto importante con capacità di trattare il diabete, il dolore, l’infiammazione e altro ancora. Un nuovo studio però sta aprendo nuove speranze per quanto riguarda la possibilità di utilizzarlo nella lotta al cancro.
Il vischio come aiuto contro il cancro
Le proprietà contro il cancro del vischio risiedono in alcune proteine che contiene, nello specifico le lectine. La funzione di quest’ultime è quella di legarsi nei carboidrati delle cellule per aiutare a comunicare con altre cellule. Le lectine sono in realtà un classe di proteine e tra i membri ci sono le galectine che a loro volta oltre ad avere questa funzione comunicativa sono anche importanti per il sistema immunitario. Il problema di quest’ultime però che sembrano aiutare di più le cellule tumorali che quelle sane.
Studi sul vischio hanno paradossalmente visto che però estratti della pianta sono in grado di aiutare il sistema immunitario a identificare meglio proprio le cellule cancerose andandole a colpire selettivamente, quasi come se le proteine della pianta riconoscessero quelle simili già presenti nel nostro corpo che al contrario aiutano i tumori.