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Google Play Store introduce la classificazione per età

Google-Play-Store

La sicurezza dei bambini, dal punto di vista tecnologico, è rappresentata soprattutto dai contenuti che essi guardano, scaricano o ascoltano dal web, lasciando perdere quelli che sono le problematiche del cyber bullismo che in quest’articolo non ci riguardano. Nonostante la soluzione più semplice ed immediate potrebbe essere quella di non far utilizzare la tecnologia ai bambini, ci sarebbe senza dubbio il rovescio negativo della medaglia, ovvero in un mondo in cui tutto gira sull’informatica, il bambino sarebbe inevitabilmente indietro. Un maggiore controllo su ciò che fanno i nostri figli con il tablet o lo smartphone invece è la soluzione migliore per far si che non utilizzino materiale non adatto alla loro età.

A tale scopo, Google ha recentemente introdotto un nuovo sistema di classificazione dei contenuti all’interno del Google Play Store. Essi adesso sono raggruppati con speciali badge che indicano che quel determinato contenuto non è adatto a delle fasce di età pre-stabilite. Tali classificazioni non sono uguali in tutto il mondo. Negli Stati Uniti d’America per esempio, la classificazione è sottoposta alle linee guida dell’IARC mentre in Europa troviamo la classificazione per età in linea con la classificazione PEGI. Essa sarà senza dubbio riconosciuta da tutti gli amanti dei video giochi, in quanto presente già da molto tempo ed avente lo stesso scopo di quello che ha nel Google Play Store. Per maggiori informazioni sulla classificazione e su quello che ogni simbolo significa (non è il caso delle applicazioni ma solo dei video giochi), vi invitiamo a recarvi nella pagina dedicata di Wikipedia.

Ogni applicazione quindi è “marchiata” con un badge che indica l’età minima consigliata per usufruire dei suoi servizi. Ovviamente non si infrange nessuna legge nel caso in cui scaricassimo un’applicazione avente il badge 12 al nostri figlio che ha 10 anni. Tuttavia, l’educazione verso un corretto utilizzo dei software informatici dovrebbe essere alla base del rapporto ragazzi-tecnologia.

Classificazione età Google Play Store

Purtroppo al momento questa classificazione per età è disponibile solamente sulla versione web del Google Play Store. Pensiamo comunque che tra non molto verrà estesa anche all’applicazione mobile di Android. Per maggiori informazioni su questo nuovo metodo di classificare le applicazione all’interno del Google Play Store, vi invitiamo a recarvi nella pagina dedicatagli da Google.

Prima di lasciarvi, vi ricordiamo che Google è sempre al centro della sicurezza dei propri utenti e, recentemente, vi abbiamo mostrato come ha denigrato il recupero della password mediante la domanda di sicurezza, preferendo a tale metodo la propria verifica a due passaggi | Domanda di sicurezza? Per Google meglio la verifica in due passaggi |.

LG G4, versione in policarbonato in offerta a 499 Euro

LG G4

Se pensate che 579 Euro per acquistare in offerta il nuovo LG G4, disponibile sul mercato italiano da pochi giorni con un prezzo di listino di 699 Euro, siano troppi arriva in vostro soccorso la nuova offerta de GliStockisti, noto sito e-commerce specializzato nel mondo della telefonia mobile, che presenta il nuovo smartphone top di gamma di casa LG al prezzo  di 499 Euro. Il modello oggetto dell’offerta è la versione in policarbonato del nuovo LG G4 con garanzia Europa. Inutile sottolineare, invece, quanto sia marcato il risparmio nell’acquisto di questo nuovo smartphone che risulta disponibile in ben tre colorazioni: grigio, bianco ed oro.

Se siete interessati all’acquisto del nuovo LG G4, uno degli smartphone più svalutati degli ultimi tempi, questa può essere quindi una buona occasione anche in relazione al comparto tecnico del dispositivo. Il nuovo top di gamma di casa LG, infatti, monta un ampio display da 5.5 pollici di diagonale con risoluzione QHD affiancato dal SoC Qualcomm Snapdragon 808, meno potente dello Snapdragon 810 ma sicuramente più stabile e esente da problemi di surriscaldamento. A completare la dotazione tecnica troviamo 3 GB di memoria RAM, 32 GB di storage espandibile, una batteria da 3000 mAh, una fotocamera posteriore da 16 Megapixel ed una anteriore da 8 Megapixel. Il sistema operativo è Android 5.0.2 Lollipop. Ricordiamo che con il debutto del nuovo LG G4, il precedente LG G3 ha fatto registrare un drastico calo di prezzo ed è acquistabile a meno di 300 Euro caratterizzandosi come una validissima alternativa al nuovo smartphone di LG. Di seguito vi proponiamo il link diretto per l’offerta de GliStockisti per il nuovo LG G4 con garanzia Europa disponibile nella versione in policarbonato al prezzo di 499 Euro.

LG G4 Europa GliStockisit.it 499 Euro

 

Project Tango: presto uno smartphone con SoC Qualcomm Snapdragon 810

Google Project Tango

Nonostante la conosciamo principalmente per il proprio motore di ricerca e per il sistema operativo mobile di Android, Google è un’azienda a tutto tondo, impegnata nella quasi totalità dei campi dell’informatica. Avendo le “mani in pasta” un pò dappertutto, capita molto spesso che le innovazioni tecnologiche partano dalla propria sezione di R&D (ricerca e sviluppo), anche se tale sezione in Google viene chiamata Google X.

Tra i progetti più interessanti che sono stati incominciati negli ultimi anni senza dubbio troviamo il Project Ara, atto a portare il livello di personalizzazione estrema di cui è dotato Android anche a livello hardware negli smartphone | Nuovi dettagli su ‘Progetto Ara’, lo smartphone modulare di Google | ed il Project Tango, atto a fornire un servizio di mappatura 3D di tutto l’ambiente che ci circonda. Oggi vi vogliamo parlare proprio di questo e, nello specifico, nella nuova collaborazione fra Qualcomm e Google per portare alla luce un nuovo prototipo dalle dimensioni di uno smartphone.

Forse non tutti sanno infatti che al momento, l’unico prototipo disponibile ed acquistabile dagli sviluppatori (purtroppo solo negli USA) è un tablet da 7 pollici con display Full HD, SoC Nvidia Tegra K1, 4 GB di memoria RAM e 128 GB di storage interno. Tra l’altro, tale prototipo è stato recentemente protagonista di un abbassamento di prezzo (da 1024 dollari a 512 dollari).

Project Tango

Lo sviluppo di una versione più compatta di un prototipo del Project Tango non può che far piacere agli sviluppatori impegnati nello sviluppo contestuale del progetto. Stando alle informazioni rilasciate dalla stessa Qualcomm, il nuovo prototipo equipaggerà il SoC Qualcomm Snapdragon 810 (il top di gamma attuale), dotato di una CPU octa core a 2 Ghz di frequenza massima e di una GPU Adreno 430. Sarà proprio questa componente a venire maggiormente stressata durante la mappatura in 3D dell’ambiente, per cui sarà interessante vedere come se la caverà in paragone con Nvidia Tegra K1.

Ma come funziona il progetto di mappatura 3D del Project Tango?

Avvalendosi di una serie di fotocamera e sensori in grado di catturare, oltre alle immagini dell’ambiente circostante, anche numerosi altri dati, come per esempio la profondità di campo, ed insieme a degli speciali algoritmi di riconoscimento, è possibile ricreare un modello virtuale di ciò che inquadriamo.

Project Tango

Google non è di certo l’unica azienda impegnata in un progetto del genere. Basti ricordare Intel che ha già portato la propria tecnologia Intel RealSense a bordo di numerosi notebook e tablet già arrivati sul mercato.

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Huawei Honor 7 con 4GB di ram e camera da 13 megapixel

Huawei Honor 7 ultimi rumors e prezzo
Huawei Honor 7 ultimi rumors e prezzo

Recenti rumors affermano che Huawei Honor 7 sarà uno dei prossimi smartphone 2015 dell’azienda cinese con tanta ram e un comparto multimediale di livello.

Huawei sta silenziosamente lavorando su alcuni nuovi smartphone da presentare durante il 2015 che faranno parte della serie Honor, ovvero il nuovo brand di dispositivi mobili che vengono venduti anche a livello internazionale ma unicamente tramite i canali commerciali ufficiali online.

Uno di questi smartphone sarebbe l’Huawei Honor 7, che potrebbe fare capolino nel mercato già entro la fine di giugno di quest’anno con una versione più “economica” e verso la fine di luglio con una versione “premium” ovviamente più cara.

Huawei Honor 7 “normale” e “premium”: la differenza

Sia la versione “economica”, o normale, che quella più costosa o “premium” avranno sostanzialmente lo stesso hardware racchiuso in una scocca in alluminio; l’unica differenza tra le due varianti dovrebbe essere il quantitativo di memoria ram.

La versione “premium” infatti dovrebbe avere 1 GB di memoria ram in più rispetto alla versione “normale”, ovvero sarebbero 4 i GB per il modello più costoso e 3 i GB per il modello “economico”.

Huawei Honor 7 in generale (quindi per entrambe le varianti) avrebbe un display da 5 pollici di diagonale con risoluzione FHD 1920 x 1080 pixel, mentre il cuore del dispositivo sarebbe molto probabilmente il chipset Kirin 935 progettato e prodotto direttamente dall’azienda cinese.

La memoria interna sia nel modello con 4GB o 3GB di ram dovrebbe essere di 16GB, i quali potrebbero essere espandibili grazie alla presenza dello slot per microSD, anche se in quest’ultimo caso non ci sono ancora certezze.

A livello multimediale la situazione dovrebbe interessare gli appassionati di fotografia, dato che Huawei Honor 7 utilizzerebbe una fotocamera posteriore con sensore da 13 megapixel, autofocus, flash LED e stabilizzatore ottico dell’immagine.

Huawei inoltre pare che abbia pensato di garantire un buon livello d’autonomia con questo smartphone; Honor 7 infatti dovrebbe montare una batteria da ben 3280 mAh, più che sufficiente anche per gli utenti più esigenti.

Come sistema operativo previsto Android 5 Lollipop modificato con l’interfaccia personalizzata di Huawei Emotion 3.0, anche se c’e la probabilità che la versione software possa essere ulteriormente aggiornata prima del debutto ufficiale del device.

Huawei Honor 7, come già detto, dovrebbe debuttare sulla carta verso la fine di giugno, almeno in Cina, ad un prezzo di listino di 1999 Yuan (ovvero circa 322 dollari) per la versione da 3GB di memoria ram,mentre la la versione “premium” da 4GB di memoria ram dovrebbe venire a costare 2699 Yuan, ovvero circa 435 dollari americani.

La differenza di prezzo a noi ci sembra piuttosto elevata considerato che parliamo solo di un GB di ram in più; forse tra il modello “normale” e quelllo “premium” ci sono altre piccole differenze (come ad esempio la presenza o l’assenza dello scanner per le impronte digitali) che saranno svelate solamente al momento del loro annuncio ufficiale.

Samsung Galaxy S6 Mini avrà Snapdragon 808 e specifiche da top di gamma?

Samsung Galaxy S6 Mini

Nelle ultime ore, il database di GFXBench ha registrato il debutto di un nuovo smartphone che potrebbe essere il nuovo Samsung Galaxy S6 Mini, versione compatta dei nuovi top di gamma della casa coreana, il Samsung Galaxy S6 e S6 Edge. Il device in questione, caratterizzato dal nome in codice SM-G9198, a differenza dei precedenti device della famiglia Mini, mostra delle specifiche di assoluto livello, da vero e proprio top di gamma dalle dimensioni compatte, per gli standard del mercato della telefonia mobile di oggi.

Il nuovo probabile Samsung Galaxy S6 Mini si caratterizza, infatti, per la presenza di un display Super AMOLED da 4.6 pollici di diagonale caratterizzato da risoluzione HD pari a 128 x 720 pixel. A completare la dotazione tecnica del nuovo smartphone troviamo però specifiche decisamente più interessanti.

Il nuovo Samsung Galaxy S6 Mini potrebbe, secondo quanto emerso da GFXBench, montare il SoC Qualcomm Snapdragon 808, lo stesso dell’LG G4 per intenderci, caratterizzato da una CPU Hexa-Core da 1.8 GHz di clock e GPU Adreno 418. Il device dovrebbe, inoltre, presentare 2 GB di memoria RAM, 16 GB di storage interno, probabilmente espandibile tramite microSD anche se i fratelli maggiori non presentano questa caratteristica, una fotocamera posteriore da 16 Megapixel ed una fotocamera anteriore da 5 Megapixel. Per il momento non ci sono ulteriori informazioni in merito alle caratteristiche tecniche del nuovo Samsung Galaxy S6 Mini che dovrebbe riproporre lo stesso design ed gli stessi materiali del Galaxy S6. Maggiori dettagli in merito al progetto potrebbero emergere, senza dubbio, nel corso dei prossimi giorni. Il device, infatti, potrebbe essere presentato, in via ufficiale, nel corso della prossima estate ed arrivare, nei mesi successivi, sul mercato europeo con un prezzo, considerando le specifiche tecniche, che dovrebbe essere inferiore soltanto di poco rispetto al prezzo di listino del Galaxy S6. Per ora non ci resta, quindi, che attendere il rilascio di nuove informazioni su nuovo Samsung Galaxy S6 Mini.

Sony Xperia Z3+ ecco i primi benchmark a confronto

Sony Xperia Z3+ punteggio AnTuTu
Sony Xperia Z3+ punteggio AnTuTu

Svelati i primi Benchmark del Sony Xperia Z3+ il nuovo smartphone android top di gamma dell’azienda giapponese a livello internazionale.

Sony Xperia Z3+ è a tutti gli effetti il nuovo smartphone android top di gamma dell’azienda giapponese a livello internazionale, con un nome diverso rispetto a quello rilasciato per il mercato locale dove è chiamato Xperia Z4.

Non sappiamo del perché di questa scelta da parte di Sony ma sta di fatto che il nuovo Z3+ apporta con se sostanzialmente solo dei cambiamenti hardware (migliorie) rispetto alla versione precedente Xperia Z3, dato che dal punto di vista estetico e del design non è cambiato praticamente quasi nulla, se non lo spessore che risulta essere un po più sottile.

Per gli amanti dei benchmark vi informiamo che Sony Xperia Z3+ è stato già sottoposto ad una serie di test prestazionali, che ne hanno definito un quadro che possiamo dire sostanzialmente molto buono ma non certo impressionante.

Sony Xperia Z3+ pur utilizzando il chipset di ultima generazione Snapdragon 810 non ottiene punteggi particolarmente elevati, anzi quest’ultimi sono spesso abbastanza più bassi rispetto alla concorrenza diretta come ad esempio Galaxy S6, Htc One M9 o LG G4.

I principali benchmark che sono stati utilizzati per sondare la potenza di elaborazione del Sony Xperia Z3+ sono sostanzialmente tre: AnTuTu, Vellamo Metal e Vellamo Browser; il primo è un test generico che analizza tutte le componenti hardware dello smartphone, mentre i Benchmark Vellamo analizzano principalmente la CPU e la velocità di navigazione sul web.

Sony Xperia Z3+ i risultati dei primi Benchmark

Come già detto in precedenza il nuovo top di gamma di Sony non spicca nei risultati; su AnTuTu per esempio ottiene un punteggio di soli 50875 punti (circa 10000 punti in più rispetto al precedente Xperia Z3) che è decisamente più basso rispetto al Galaxy S6 (58382) e al Htc One M9 che raggiunge i 56896 (pure lui con Snapdragon 810); il nuovo top di gamma giapponese fa giusto un po’ meglio del LG G4 e del Nexus 6 che entrambi però utilizzano un chipset sulla carta inferiore.

Nel Benchmark Vellamo Metal (CPU) Sony Xperia Z3+ ottiene un punteggio molto basso, pari a soli 1447 punti, decisamente sovrastato da Galaxy S6 con 2237, da Htc One M9 con 2218 e da LG G4 con 2369 punti.

Su Vellamo Browser la situazione non sembra essere migliore, dato che Xperia Z3+ ottiene in questo Benchmark un punteggio di 3435, mentre gli altri smartphone top di gamma fanno ancora meglio come il Galaxy S6 con 5751 punti, Htc One M9 con 4195 e LG G4 con 3948.

Anche se i test Benchmark ovviamente non ci possono fornire dati sicuri sulla bontà dell’esperienza d’uso reale degli smartphone, sta di fatto che molto probabilmente gli ingegneri informatici di Sony dovranno adoperarsi per migliorare le prestazioni del nuovo Xperia Z3+, dato che quest’ultimo pur avendo un hardware all’avanguardia non riesce ancora a sfruttarlo pienamente.

iOS 9: Apple svela Proactive il prossimo rivale di Google Now

Secondo fonti vicine alla compagnia di Cupertino, Apple starebbe lavorando ad una nuova implementazione per iOS, nome in codice Proactive che si propone di potenziare Siri, le applicazioni Contatti, Calendario, Passbook e di terze parti con lo scopo di ricreare il prossimo diretto concorrente di Google Now. Come il software per Android, Proactive fornirà le informazioni basandosi sui dati degli utenti, rispettandone la privacy. Il diretto interessato di questa rivoluzione sarà Spotlight di iOS, che verrà completamente riprogrammato dagli sviluppatori dell’azienda americana e non solo. Le novità non finiscono qui, in quanto Mappe verrà dotato di una nuova interfaccia a realtà aumentata per evidenziare i punti d’interesse e in Siri saranno integrate componenti di terze parti. Ma andiamo a scoprirne i dettagli.

Apple ha iniziato a lavorare a Proactive nel 2013 dopo l’acquisizione dell’app Cue, integrata con l’obbiettivo di incrementare la qualità dei risultati delle ricerche su iOS e Spotlight. Il sistema di ricerca di Spotlight, introdotto con iOS 8, rappresenta già un piccolo assaggio di quanto sarà proprio di Proactive, il cui scopo sarebbe quello di estraniare definitivamente il supporto del colosso di Mountain View. A questo punto, Apple vuole potenziare ulteriormente Proactive e lo farà con l’introduzione di iOS 9 durante l’annuale Worldwide Developers Conference dell’8 giugno.

Apple ha sempre descritto Siri come un “assistente intelligente personale”, ma Proactive sarà in grado di migliorarla ulteriormente passando ad un nuovo livello, che comprenderà la sostituzione dell’attuale menu a tendina di Spotlight, accessibile dalla Home. Apple è intenzionata a porre Proactive nel angolo in alto a sinistra, dove sarebbe dovuto essere posizionato Spotlight in origine. Secondo i dati raccolti dalla Mela, la posizione attuale riduce l’utilizzo di Spotlight da parte dell’utenza Apple, forse perché troppo nascosto e per la mancanza di un segnale di richiamo. Con iOS 9, l’azienda di Cupertino inserirà un indicatore nella porzione sinistra dello schermo, mettendo maggiormente in evidenza Spotlight, cosi da spingere gli utenti ad utilizzarlo più spesso.

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Nella schermata di Proactive, gli utenti potranno sempre effettuare la ricerca con la barra dedicata, ma avranno accesso ad un gran numero di funzioni in più. Ad esempio, saranno messe in evidenza le notizie di cronaca, in funzione delle parole chiave ricercate. Sotto la barra di ricerca sarà implementata una nuova interfaccia utente costruita sulla base di tre elementi di iOS, quali le applicazioni, i contatti e le mappe. Ogni evento sul calendario sarà messo in evidenza in questa schermata, allo stesso modo le carte d’imbarco, per rendere più rapido l’accesso quando si è in aeroporto. Il tutto sarà accompagnato dalle notifiche push, che aiuteranno gli utenti a non dimenticare gli impegni della giornata.

Proactive integrerà le applicazioni più utilizzate nella sua interfaccia e registrerà le abitudini degli utenti. Ad esempio, se si accede a Facebook, tutti i giorni alla stessa ora, ci sarà un pulsante per accedervi direttamente da Proactive. La stessa cosa, se si chiama una persona alla stessa ora, lo stesso giorno nel corso della settimana. Dato che questa funzione integra la lista di contatti, è molto probabile che il menu Contatti introdotto nel riquadro Multitasking con iOS 8, venga trasferito in Proactive. Alcune di queste caratteristiche sono il frutto della recente acquisizioni di Spotsetter, un motore di ricerca social-based sviluppato dall’ex ingegnere di Google Maps Stefano Tse e Jonny Lee.

Oltre alla nuova interfaccia di Spotlight, Apple implementerà un serie di migliorie all’app Mappe, tra cui il nuovo servizio di trasporto pubblico per autobus, treno, metropolitana (solo nella principali città). Apple starebbe anche revisionando il suo sistema POI (Punti di Interesse), in collaborazione con Foursquare, Yelp e Nokia, integrando una nuova visione a realtà aumentata, denominata “Browse Around Me”. Aprendo la fotocamera, e puntando il telefono in diverse direzioni, saranno messe in evidenza aziende, bar, ristoranti e tanti altri punti di interesse. Se si individua un bar, lo schermo mostrerà una visione virtuale del menu, accompagnato dalle specialità del giorno. Una seconda possibile applicazione di “Borse Around Me” potrebbe essere quella di evidenziare luoghi di interesse, direttamente in Mappe, scelti in funzione dei gusti e delle ultime ricerche effettuate.

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Proactive non sarà introdotto esclusivamente come supporto per le applicazioni e i dati, ma secondo le fonti, anche Siri usufruirà dei suoi benefici. Apple, infatti, si appresta ad integrare un nuovo supporto per le applicazioni di terze parti in Siri, cosi da rendere i contenuti disponibili all’assistente virtuale. In contemporanea, la compagnia di Cupertino sta lavorando ad un altro progetto, nome in codice “Breadcrumbs”, un nuovo API che permette a Siri di registrare le applicazioni aperte di recente. Ad esempio, se un utente guarda un particolare genere di film su Netflix, Siri lancerà quella sezione senza dover passare direttamente dall’app. Prima di poter introdurre queste novità, in una forma completa, Apple dovrà risolvere i problemi di privacy che accomunano il suo assistente virtuale.

Secondo la fonte, è altamente probabile che non tutte queste novità verranno implementate nei dispositivi Apple con iOS 9. A confermare questa ipotesi vi è la riluttanza del Product Management Vice President di iOS e OS X, Kim Vorrath. E’ più probabile che Apple introduca solo alcune di queste funzioni in iOS 9 con il nome di Proactive, e tutte le altre saranno rilasciate con i seguenti aggiornamenti.

Nuovo Microsoft Lumia svelato su GfxBench: tutti i dettagli

Un nuovo modello di Microsoft Lumia con windows phone è stato svelato dal Benchmark GfxBench: potrebbe essere il progetto “Talkman”

Un test Benchmark eseguito su GfxBench ha svelato un dispositivo che potrebbe essere un nuovo smartphone Microsoft Lumia con sistema operativo Windows Phone; il modello prenderebbe il codice aziendale RM-1106.

Sulla carta questo smartphone dovrebbe essere il progetto “Talkman”, ma però alcune informazioni svelate dal database dopo il test differiscono da quelle rilasciate dalle precedenti voci di corridoio circolate sul web: l’hardware svelato dal database del Benchmark infatti non è del tutto uguale.

Microsoft Lumia Rm-1106 qualche dettaglio tecnico

Secondo Gfxbench questo Lumia Rm-1106 utilizzerebbe un display da 5,2 pollici di diagonale con risoluzione FHD 1920 x 1080 pixel, mentre quello del progetto “Talkman” avrebbe la stessa grandezza ma risoluzione più elevata QHD 2560 x 1440 pixel.

Sulla carta il processore dovrebbe essere lo stesso, ovvero il nuovo Hexa-Core di Qualcomm Snapdragon 808 con GPU Andreno 418 (anche se Gfxbench sbaglia a scrivere Andreno 430); il progetto “Talkman” dovrebbe avere però 3GB di memoria ram, mentre questo modello Rm-1106 sembra che ne abbia solamente 1,5GB.

Dal punto di vista della multimedialità anche qua i dati sono leggermente diversi (non sappiamo sempre se per degli errori di Gfx o per un hardware effettivamente diverso); il database indica infatti che Rm-1106 dovrebbe utilizzare una fotocamera posteriore da 17 megapixel, capace di scattare foto alla risoluzione massima di 4992 x 3744 pixel e di registrare video in formato Ultra HD 2160p, e una fotocamera anteriore da 5 megapixel adatta per selfie e capace ance di registrare video in formato FHD 1920 x 1080 pixel.

La fotocamera posteriore differisce leggermente da quella dello smartphone Lumia “Talkman” dato che quest’ultima dovrebbe avere un sensore da 20 megapixel e non da 17; la fotocamera anteriore invece sembra coincidere perfettamente dato che entrambe sono da 5 megapixel.

Il modello Rm-1106 avrebbe inoltre 27GB di memoria interna effettivamente disponibile per l’utente (quindi una rom di 32GB) e monterebbe anche il chipset NFC, oltre ai classici sensori di luminosità, accelerometro, prossimità eccetera.

Microsoft Lumia Rm 1106 Gfxbench
Microsoft Lumia Rm 1106 Gfxbench

In conclusione non si sa se questo Microsoft Lumia Rm-1106 è effettivamente un prototipo del nuovo top di gamma progetto “Talkman”, o un modello completamente nuovo; per saperne di più non ci resta che attendere future informazioni o voci di corridoio a riguardo che si presenteranno durante le prossime settimane.

Fonte: Notizia

Mercato PC crolla del 6,2% anche nel 2015

Mercato PC Globale crolla nel 2015

Nel 2015 sono attese consegne complessive nel mondo di 289 milioni di computer fissi e portatili secondo le previsioni della società di ricerca Idc. Il nuovo Windows 10 non sembra dunque essere in grado di poter dare un importante stimolo a un mercato in cui la domanda è in netto calo nel corso degli ultimi anni.
In flessione anche la quota di mercato dei tablet.

Dunque un costante e continuo crollo delle consegne dei Pc anche nel 2015. Si tratterà dunque del quarto anno consecutivo in territorio negativo, in base ai dati pubblicati dalla società di ricerca Idc che stima un altro pesante -6,2 per cento, nonostante l’arrivo ormai imminente di Windows 10.

Il nuovo sistema operativo della casa di Redmond, il cui debutto è previsto nel prossimo mese di luglio, darà certamente un contributo alla crescita della vendita di Pc nelle aziende, ma non influirà più di tanto nel comparto consumer.

Senza considerare che il rimanere sempre connessi in mobilità ha dato il colpo di grazia ai Pc, a cui si è aggiunta la ghiotta occasione offerta da Microsoft di passare a Windows 10 completamente gratis nel primo anno di lancio, rendendo praticamente non necessario acquistare immediamente un nuovo computer.

Più in dettaglio, sulla base dei dati elaborati da Idc, i Pc desktop consegnati nel 2015 saranno 121,8 milioni e i portatili raggiungeranno quota 167,2 milioni. Complessivamente nel 2015 saranno consegnati circa 289 milioni di computer.

HP Pavilion x360

Per quanto riguarda i tablet, Idc prevede quest’anno 221,8 milioni unità consegnate, un dato in flessione del 3,8 per cento rispetto al 2014, anche se quelli con connettività cellulare e gli ibridi faranno ancora molto bene nel corso dei prossimi anni.

Idc ha sottolineato al riguardo che i tablet muniti soltanto di connettività wireless scenderanno progressivamente da una quota di mercato del 69 per cento  al 60 per cento nel 2019, con una crescita dei dispositivi capaci di connettersi alla rete cellulare.

Google Maps e Youtube in versione offline in arrivo su Android

google maps

Uno degli aspetti più interessanti per quanto riguarda il futuro delle applicazioni Google è legato alla possibilità di incrementare le funzionalità offline di alcuni servizi che, nei prossimi mesi, si slegheranno dalla necessità di dover sfruttare una connessione ad internet. Come anticipato nel corso dell’evento Google I/O di ieri, infatti, la casa americana ha intenzione, con il debutto del nuovo Android M, di presentare alcune importanti novità per Youtube e Google Maps, due dei principali servizi per tutti gli utenti di device mobili ed, in particolare, per gli utenti Android.Youtube

In futuro, Google presentare la nuova funzione Youtube Offline che permetterà di poter scaricare i video temporaneamente, per circa 48 ore, sul proprio dispositivo alla migliore risoluzione possibile per poter poi visionarli in un secondo momento senza, quindi, dover necessariamente far ricorso ad una connessione ad internet. Discorso simile per Google Maps che, in futuro, registrerà un netto miglioramento dei servizi offline. L’utente avrà, infatti, la possibilità di scaricare tutte le informazioni di una determinata area, recensioni comprese, e potrà contare, anche offline, sul pieno supporto dell’assistente vocale. In questo modo, Google Maps potrebbe incrementare notevolmente le sue potenzialità offrendo i suoi pieni servizi anche in assenza di una connessione ad internet stabile.

I nuovi servizi offline di Youtube e Google Maps arriveranno nel corso dei prossimi mesi in versione definitiva su tutti i device Android. Per ora, i due nuovi servizi sono in fase di test ma non dovrebbe mancare poi molto prima del loro completamento. Maggiori dettagli ed informazioni in merito alle nuove funzionalità offline di applicazioni fondamentali di Google come Maps e Youtube arriveranno, senza alcun dubbio, nel corso dei prossimi giorni. Per ora, quindi, non ci resta che restare in attesa di ulteriori novità.

Android M: ecco le novità un pò più nascoste

Siamo rimasti tutti molto sorpresi dalle maggiori novità che Google ha apportato con la presentazione di Android M. Tuttavia, per questioni di tempo, non si è potuti andare oltre ad enunciare anche le piccole migliorie introdotte. Fortunatamente, grazie al rilascio della preview di Android M | Android M: video hands-on del nuovo OS di Google |, stiamo venendo a conoscenza anche di essi. Qui di seguito quindi vi annunceremo quelle che sono le piccole novità che non sono state annunciate durante il Google I/O 2015:

Shortcut della lockscreen

A differenza di Android Lollipop in cui trovavamo, oltre alla possibilità di sbloccare con uno swipe lo smartphone, anche lo shortcut della fotocamera e lo shortcut del dialer telefonico, in questa prima release di Android M (ed immaginiamo anche nelle prossime) non è più possibile accedere al dialer telefonico. Al suo posto, Google ha inserito lo shortcut per abilitare la ricerca vocale. E’ senza dubbio un chiaro segno di come Google voglia spingere l’utente verso l’utilizzo dei comandi vocali.

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Selezione del testo

Non appena tapperemo a lungo su una parola oppure selezioneremo una determinata porzione di testo, ci apparirà un piccolo pop-up in grado di farci copiare, tagliare o incollare il testo. Inoltre, cliccando sui tre pallini messi in colonna, si accederà ad un sotto menu utile ad inserire un commento, a ricercare quella parola o frase sul web oppure a tradurla.

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Multi Window

Questa novità non è stata annunciata durante il Google I/O 2015 non solo per mancanza di tempo ma anche perchè al momento si trova in una versione alpha. Per abilitare il multi window infatti, è necessario agire a livello di sistema modificando un determinato file. Dalle prime prove che abbiamo visto inoltre, nonostante il concetto ci sia, i bug presenti sono tali da rendere inutilizzabile la feature. Trovate comunque la guida per poterlo abilitare in questa pagina di Reddit.

Android M col tema Dark

Questa novità l’abbiamo già affrontata in un precedente articolo | Android M: disponibile anche il tema dark | ed abbiamo visto come i vantaggi veri li avranno gli smartphone aventi un display con tecnologia SuperAMOLED.

Android M tema dark

Disinstallazione applicazioni dalla home screen

Grazie al tap prolungato sull’icona di una determina applicazione, è possibile procedere direttamente alla sua disinstallazione, cosa non possibile su tutte le precedenti versioni di Android in cui ci si doveva recare per forza nelle impostazioni generali del sistema.

Modalità non disturbare

Modifica del posizionamento dell’icona per attivare l’impostazione non disturbare. Se su Lollipop tale icona la ritrovavamo nel pop-up di modifica del volume, su Android M la ritroviamo all’interno dei quick settings.

Micro SD impostabile come memoria interna e supporto OTG

Dopo moltissime richieste da parte degli utenti, finalmente Google ha introdotto la possibilità di impostare la memoria micro SD come se fosse interna allo smartphone, permettendo quindi l’installazione delle applicazioni su di essa. Inoltre, il supporto OTG diventa attivo di default senza bisogno di procedere con l’ottenimento dei permessi di root.

Nuovo gestore della RAM

Una delle novità più importanti di Android M è stata identificata nella minor richiesta di risorse, tra cui anche la RAM. Il gestore della memoria RAM è stato dunque profondamente rivisto e, oltre ad aver introdotto il Material Design, ha visto l’inserimento di tante nuive feature a livello di codice (non visibili dunque all’utente) che contribuiscono a migliorare l’esperienza generale.


 

Queste sono le principali novità non annunciate durante il keynote. Sicuramente nel prossimo futuro ne spunteranno di nuove. Quali di queste ritenete essere la migliore? Quale secondo voi vi sarà più utile? Condividete con noi i vostri pensieri attraverso lo spazio qui sotto riservato ai commenti.

Facebook Messenger svela l’identità degli anonimi

Facebook Messenger svela identità degli anonimi

Nei social è ormai sempre più frequente aggiungere o essere aggiunti da persone e utenti che non conosciamo. Può perciò capitare di prendere parte a una conversazione in chat privata su Messenger e dunque essere presi in “contropiede”, in quanto non sappiamo praticamente nulla del nostro interlocutore.

A breve non sarà più un problema in quanto Facebook lancerà un nuovo aggiornamento che consentirà di disporre di un riepilogo, posizionato nella parte superiore della conversazione in chat. Apparirà tutte le volte in cui si attiva una conversazione con una persona inserita nella propria lista di contatti. In questo modo si potrà superare brillantemente ogni “confusione” che può nascere sul momento. Problema risolto? Non del tutto, in quanto se persona con la quale si sta conversando blocca l’accesso alle sue informazioni, non si avrà a disposizione alcun dato.

Un sistema che da una parte vede Facebook dare maggiori informazioni sulle persone che si conoscono poco o che non conoscono affatto, ma dall’altra qualsiasi persona con cui si è in contatto può bloccare i suoi dati personali. Sicuramente risulta essere una situazione un pò contradditoria, poichè se una persona non vuole rivelare alcuna informazione sul proprio conto, si è nuovamente al punto di partenza.

In ogni caso questa nuova funzionalità di Facebook sarà attiva al momento per gli utenti di Stati Uniti, Regno Unito, Francia e India, soltanto su dispositivi mobili iOS e Android. Successivamente arriverà anche in tutti gli altri paesi.

LiteOS: il sistema operativo da 10 KB per l’IoT

Huawei LiteOS

Distacchiamoci un attimo da Android M e dalle sue innumerevoli novità che ha apportato rispetto ad Android Lollipop | Android M le novità in dettaglio svelate al Google I/O | per parlarvi di un altro sistema operativo, anch’esso appena presentato che va ad inserirsi in un mercato ancora quasi del tutto inesistente. Stiamo parlando di LiteOS, sistema operativo realizzato da Huawei e specificatamente studiato per l’IoT. La caratteristica più sensazionale di questo OS è la sua richiesta di memoria. Esso infatti potrà essere installato all’interno di dispositivi aventi appena 10 KB di memoria libera.

Il fatto di essere così “Lite” è un grosso vantaggio per il mercato in cui si va ad inserire. Come sicuramente avrete già capito, l’Internet of Things è quel determinato settore della tecnologia moderna in cui qualunque tipologia di oggetto può entrare a far parte della rete globale di Internet. Stando a quanto previsto da alcuni analisti, entro 10 anni vi sarà la produzione di circa 2 milioni di dispositivi all’ora appartenente a questo settore. Questo si tradurrà anche in 100 miliardi di dispositivi tutti interconnessi.

Al momento, l’unico potenziale rivale di LiteOS è rappresentato dal Project Brillo di Google, presentato anch’esso nella giornata di ieri durante il keynote del Google I/O 2015. Tuttavia, sia per quanto riguarda LiteOS che per quanto riguarda il Project Brillo, stiamo parlando di progetti ancora in fase iniziale che probabilmente acquisteranno importanza solamente dal 2016 in poi.

Per quanto riguarda LiteOS poi, è stato inserito all’interno della piattaforma AgiliIoT, ovvero un servizio con il quale i produttori potranno standardizzare la produzione dei loro prodotti dell’IoT. Un piccolo dubbio rimane sulla natura di LiteOS: non sappiamo infatti se esso è open source o se si tratta di una piattaforma proprietaria. Vedendo come si sta evolvendo il mercato, speriamo che si tratti di un progetto open source, così da poter essere adattato da chiunque a qualunque scopo.

huawei liteos

Concludiamo facendo una piccola panoramica sui prodotti che entreranno a far parte dell’Internet of Things. Tra di essi troveremo frigoriiferi, condizionatori, sveglie, stereo, scarpe (Lenovo ha già presentato un prototipo), cuffie, bilance ecc. Anche in questo campo, il limite sarà solamente la fantasia dei produttori e degli sviluppatori.

Android M: disponibile anche il tema dark

Android M

Sono passate ancora poche ore dalla presentazione e dal rilascio ufficiale della prima preview di Android M ma le cose che stiamo apprendendo su di esso sono veramente tante. Dopo aver visto effettivamente Android M in azione nelle prime video anteprime | Android M: video hands-on del nuovo OS di Google |, abbiamo scoperto online un video in cui viene mostrata una delle poche modifiche estetiche dell’interfaccia grafica subite da Android M rispetto ad Android Lollipop. Essa è decisamente importante in quanto favorisce il risparmio energetico in determinati tipi di smartphone.

Stiamo parlando della possibilità di modificare il tema classico del Material Design con un tema dark. I vantaggi di cui parlavamo prima si applicano a tutti quegli smartphone che equipaggiano un display con tecnologia SuperAMOLED. La motivazione è abbastanza semplice: a differenza di un display LCD che è dotato di una retro-illuminazione totale, i display SuperAMOLED riescono ad illuminare pixel per pixel singolarmente. In questo modo, nelle schermate nere, vengono disattivare automaticamente i pixel così da avere, oltre al vantaggio energetico, anche il vantaggio di una contrasto assoluto, inarrivabile dalla tecnologia LCD. Da questo punto di vista, l’unico al momento che può usufruire del vantaggio è il Nexus 6 di Motorola | Nexus 5, 6 e 9 disponibile Android M preview: il download |.

Android M tema dark

Il menu per attivare il tema dark in Android M al momento è posizionato all’interno delle opzioni sviluppatore (attivabili sempre attraverso 7 tap sul numero di build del firmware). Non sappiamo però se in futuro verrà spostato o meno in un’altra sezione. Dalle immagini che vedete si può notare come le opzioni di scelta siano tre: tema classico, tema dark ed automatico. Non ne siamo certi ma impostandolo in automatico, il sistema si baserà sulla percentuale della batteria e sull’orario per modificare il tema.

Per concludere in bellezza, vi lasciamo alla visione di un filmato che mostra esattamente come attivare questa funzionalità dalle impostazioni. Purtroppo la prova è stata fatta su un Nexus 5, per cui non si può apprezzare in pieno quelli che sono i vantaggi di un tema scuro.

via  via

Android M: video hands-on del nuovo OS di Google

Android M

Nella giornata di ieri, durante il Google I/O 2015, il colosso della Silicon Valley ha annunciato ufficialmente il nuovo sistema operativo Android M. Esso, pur non apportando grosse novità dal punto di vista grafico (d’altronde Android Lollipop ha praticamente rivoluzionato la UI introducendo il Material Design), riesce a migliorare l’esperienza utente sotto molti punti di vista. Per maggiori informazioni, vi invitiamo a visionare il nostro articolo dedicato | Android M le novità in dettaglio svelate al Google I/O |.

Contestualmente alla presentazione di Android M, Google ha già da subito reso disponibile la prima versione preview del nuovo sistema operativo per il Nexus 5, il Nexus 6 ed il Nexus 9. Non conosciamo le ragioni per cui il Nexus 7 2013 è stato lasciato fuori. Anche in questo caso, per maggiori informazioni sull’argomento, vi invitiamo a visionare il nostro articolo dedicato | Nexus 5, 6 e 9 disponibile Android M preview: il download |.

Ciò che vi vogliamo mostrare oggi invece sono i primi video hands-on che le redazioni stanno pubblicando proprio riguardante il nuovo Android M. Essendo infatti disponibile al download, l’installazione dello stesso non richiede che una decina di minuti, per cui da quando è stato ufficialmente resa disponibile la prima preview (poco dopo la fine dell’evento), sono in molti che si sono fiondati a provarla. Si parla addirittura di migliaia e migliaia di installazioni.

Il primo video hand-on che vi proponiamo è di una delle più famose redazioni americane, ovvero The Verge. Una delle novità che non sono state annunciate durante il Keynote di ieri è la nuova visualizzazione dell’app drawer. Invece di avere il classico scroll orizzontale per cercare le nostre applicazioni, adesso lo scrolling avviene in maniera verticale e le applicazioni sono ordinate in ordine alfabetico, con in cima le applicazioni preferite (quelle che utilizziamo maggiormente).

Tutto sembra funzionare già molto bene, pur essendo ancora la prima preview di Android M. Interessante anche vedere la sezione relativa ai permessi delle applicazioni settabili manualmente. Con essi, avremo un controllo totale sulle applicazioni e a cosa esse possono accedere.

Android M i permessi per le App
Android M i permessi per le App

Qui di seguito vi lasciamo anche altri video hands-on di Android M. Come al solito, vi chiediamo di condividere con noi i vostri pensieri e le vostre opinioni qui di sotto nello spazio riservato ai commenti.

Oneplus One il prezzo di listino scenderà da Giugno?

Oneplus One prezzo
Oneplus One teaser: prezzo di listino in calo?

Oneplus One potrebbe scendere di prezzo a partire dal mese di Giugno 2015; per adesso non ci sono conferme ufficiali ma solo un Teaser dell’azienda che parla di novità.

Chi non conosce Oneplus One uno dei più parlati smartphone android del 2014 per il suo ottimo rapporto qualità-prezzo? Su di lui oggi sono comparse alcune voci di corridoio che sembrano essere decisamente a favore di tutti quei consumatori che sono intenzionati ad acquistarne uno.

In precedenza il sassolino era stato lanciato direttamente da OnePlus che tramite un teaser, mostrato ad inizio settimana con l’account ufficiale di Twitter, annunciava qualche cambiamento interessante e quindi di tenersi pronti a delle novità in breve tempo.

Oneplus One teaser: ecco le novità che nasconde

Alcuni hanno subito pensato che presto sarebbe stato annunciato il successore dell’attuale OnePlus One, ovvero OnePlus 2, ma in realtà altre voci di corridoio hanno fatto un po’ di chiarezza sul teaser: secondo le ultime novità OnePlus One a partire dal mese di Giugno 2015 dovrebbe costare di meno.

Si parla di un taglio abbastanza importante dato che si dovrebbe aggirare intorno ai 50 dollari americani; sulla carta quindi in alcuni paesi OnePlus One da 16GB di memoria interna il prossimo mese dovrebbe venire a costare circa 248 euro, mentre la versione da 64GB di memoria interna si assesterà sui 298 dollari.

Va comunque detto che non è per nulla sicuro che il prezzo scenda in tutti i paesi dove lo smartphone è commercializzato; per esempio pare che in India il prezzo rimarrà lo stesso ovvero 348 dollari per la versione da 64GB e 298 dollari per quella da 16GB; non essendoci ancora nulla di confermato da parte dell’azienda prendete la notizia con un certo distacco intellettuale.

Per chi invece vuole sapere qualcosina in più sul OnePlus 2 i più recenti rumors sembrano confermare la presenza di un display da 5,5 pollici di diagonale, un processore con architettura Octa-core e chipset Snapdragon 810, GPU Adreno 430, 3GB di memoria ram e un prezzo di listino di circa 400 dollari americani.

Qualcuno parla anche di uno scanner per le impronte digitali, che ormai è una tecnologia che piano piano sta diventando sempre più uno standard almeno nei telefonini di fascia alta e top di gamma.

Non sappiamo quando OnePlus 2 arriverà sul mercato, ma se effettivamente ci sarà un taglio di prezzi da giugno per OnePlus One, questa sarà sicuramente una chiara indicazione che presto il nuovo smartphone farà la sua comparsa.

HTC One M9, confermato l’aggiornamento ad Android M

HTC One M9 Android M

A poche ore di distanza dalla prima apparizione di Android M, la nuova major release di Android svelata da Google nel corso del Google I/O, HTC ha subito confermato che il suo attuale top di gamma HTC One M9 riceverà quanto prima l’aggiornamento alla nuova versione del sistema operativo dell’azienda americana che, è bene sottolineare, non ha ancora un nome definitivo e viene per ora indicato con il nome in codice di Android M.

Per ora HTC non ha rilasciato particolari tempistiche in merito al rilascio dell’aggiornamento al futuro Android M per HTC One M9 ma, in ogni caso, possiamo immaginare che la casa taiwanese abbia intenzione di risultare una delle prime aziende a rilasciare l’aggiornamento al nuovo Android M subito dopo il debutto ufficiale del nuovo sistema operativo che, come da tradizione, dovrebbe essere rilasciato nel corso del prossimo autunno, probabilmente insieme ai nuovi device della famiglia Nexus.

Oltre all’HTC One M9, HTC ha confermato che Android M arriverà quanto prima anche su HTC One M9+, la versione potenziata del M9 con chip MediaTek attualmente disponibile unicamente in alcuni mercati asiatici ma che, come visto nella giornata di ieri, potrebbe fare il suo debutto ufficiale, nel corso delle prossime settimane, anche in Europa.

Tramite il suo account ufficiale Twitter, HTC ha confermato che nei prossimi giorni arriveranno nuove conferme in merito all’arrivo  di Android M su altri dispositivi attualmente presenti sul mercato. Per ora non ci resta, quindi, che attendere il rilascio di nuove informazioni in merito alla questione. HTC dovrebbe chiarire il programma di aggiornamenti dei suoi device ad Android M già nel corso delle prossime settimane.

Nexus 5, 6 e 9 disponibile Android M preview: il download

Nexus 5, 6 e 9 Android M
Nexus 5, 6 e 9 ecco come installare Android M Preview

Google giusto ieri pomeriggio ha annunciato la preview di Android M, e già oggi gli sviluppatori o i curiosi potranno già provarla su Nexus 5, 6 e 9

La nuova release del sistema operativo mobile di Google, Android M è già disponibile per tutti i possessori di un Nexus 5, Nexus 6, Nexus 9 o di un Nexus Player; ovviamente non stiamo parlando della versione definitiva ma di quella preview presentata ieri pomeriggio, di cui vi abbiamo già parlando indicandone alcune principali novità.

Se siete esperti e conoscete già come installare una factory image allora avrete la possibilità di provare in prima persona il nuovo Android M, che essendo in fase preview non è sicuramente consigliato per l’utilizzo quotidiano (data la presenza di qualche bug o problemino qua e la) ma solamente per sviluppatori che devono conoscere per primi i segreti del nuovo sistema operativo, e rendere le loro applicazioni compatibili e pienamente funzionanti con quest’ultimo.

Se non conoscere come procedere ad effettuare un flash rom su android, allora potete seguire il corso passo dopo passo rilasciato direttamente dal sito Google Developers; se avete dimestichezza con l’inglese, avete voglia di provare qualcosa di nuovo e portate pazienza allora sicuramente l’installazione della Factory image di Android M preview sul vostro Nexus 5, Nexus 6 o Nexus 9 potrebbe essere un bel passatempo.

Sempre per i meno esperti vi ricordo che per procedere all’installazione delle rom dovete sbloccare il bootloader del vostro dispositivo e quindi giocoforza cancellare tutti i dati al suo interno; prima di installare Android M Preview quindi bisogna essere sicuri di aver salvato tutte le informazioni, i documenti, i file multimediali e quant’altro presente sul vostro dispositivo.

Questa factory image di Android M Preview sarà solo la prima di un totale di tre; Google ha infatti programmato di rilasciare il prossimo mese e in quello successivo altre due factory images, che presenteranno aggiornamenti e ottimizzazioni rispetto a quella attuale.

Android M Preview per Nexus 5, 6 e 9: ecco dove scaricarlo

Per adesso potete comunque scaricare Android M Preview da questo link per Nexus 5, Nexus 6 o Nexus 9; il prossimo mese per avere la versione più aggiornata dovrete procedere nuovamente al download della nuova factory image e ri-procedere all’installazione da zero cancellando tutti i dati precedenti sul vostro dispositivo.

Android M le novità in dettaglio svelate al Google I/O

Android M i permessi per le App
Android M i permessi per le App

Svelate durante il Google I/O tenuto poche ore fa le novità principali di Android M, il prossimo sistema operativo mobile per smartphone e tablet.

Tutti gli sviluppatori/programmatori presenti all’ultimo evento Google I/O hanno potuto conoscere in prima persona alcune delle principali novità che saranno introdotte con l’arrivo di Android M, la versione software che prenderà il posto nei prossimi mesi dell’attuale Android 5 Lollipop.

Ci sono sostanzialmente sei principali novità che sono state elaborate per migliorare il processo di funzionamento delle applicazioni e come quest’ultime interagiscono tra di loro, e in più è stato migliorato il sistema e la sicurezza del pagamento in mobilità anche con l’utilizzo di scanner per le impronte digitali.

1. Android M: i permessi di applicazione

Con l’arrivo di Android M l’utente non dovrà più al momento dell’installazione o uso di un applicazione leggere e acconsentire a tutti i permessi di accesso per quest’ultima; con il prossimo sistema operativo l’utente potrà mano mano accettare e concedere specifici permessi e in qualsiasi momento revocarli a proprio piacimento, avendo la possibilità di monitorare gli accessi che sta utilizzando o chiedendo l’applicazione.

2. I Chrome Tab integrati con le applicazioni.

Come sappiamo, quando per esempio stiamo utilizzando il browser mobile Chrome e clicchiamo su un link che si riferisce ad un applicazione, che abbiamo installato sul telefono, di solito passiamo dal browser all’applicazione; con Android M questo non sarà più così perché l’applicazione sarà inglobata in un Tab di Chrome permettendo le stesse funzioni dell’applicazione originale.

3. Link App

E’ stata aumentata sensibilmente la sicurezza quando un applicazione nel nostro smartphone deve interagire con qualcosa di diverso rispetto al browser web, come per esempio un server esterno; in questo caso Android M controllerà automaticamente se la gestione delle richieste siano regolari ed eviterà che vi siano eventuali collegamenti di link pericolosi.

4. Android Pay

Il sistema di pagamento in mobilità sarà ulteriormente sviluppato prendendo spunto da Google Wallet e in Android M prenderà il nome di Android Pay; verrà sfruttato l’hardware NFC e si creeranno protocolli standard di sicurezza per permettere il pagamento tramite smartphone in vari negozi, utilizzando i dati della vostra carta di credito o con altri sistemi già collaudati.

5. Sensori per le impronte digitali

Android M svilupperà il supporto nativo per gli scanner delle impronte digitali e le diverse tecnologie che si stanno evolvendo con quest’ultimi; questo semplificherà non poco la vita degli sviluppatori che avranno linee guida più semplici e uniche da seguire per la programmazioni di applicazioni dedicate.

6. Alimentazione e ricarica

Con Android 5 Lollipop Google aveva introdotto il progetto “Volta”; con Android M arriverà il progetto “Doze” per migliorare l’autonomia generale della batteria.

Per esempio il progetto “Doze” tramite i sensori di movimento capirà se l’utente sta vicino o meno allo smartphone (lo sta utilizzando o comunque lo sta portando con se); se lo smartphone viene lasciato da solo allora entrerà in funzione una modalità di risparmio energetico automatica per aumentare sensibilmente l’autonomia.

Più a lungo il telefono non viene utilizzato, più la modalità di efficienza energetica si occupa di evitare che lo smartphone esegua controlli recenti su applicazioni e dati, diminuendo ancora di più il consumo della batteria; quando l’utente torna ad utilizzare nuovamente il dispositivo tutte le funzionalità torneranno velocemente alla normalità.

Secondo le prime stime, un Nexus 9 con Android M utilizzando il nuovo progetto “Doze” è riuscito a far durare la batteria quasi il doppio rispetto ad uno stesso modello con Android Lollipop.

Con Android M inoltre ci sarà il supporto alla nuova porta usb C type che permetterà di aumentare notevolmente l’erogazione di potenza, e quindi di diminuire i tempi di ricarica della batteria dalle 3 alle 5 volte rispetto al passato; il cavo Usb C Type inoltre è bidirezionale quindi se avete uno smartphone con una grossa batteria potrete eventualmente collegarlo ad un altro dispositivo e dargli un po’ della vostra autonomia.

7. Goole Now on Tap.

Ci saranno inoltre netti miglioramenti su Google Now; adesso l’assistente vocale di Android M sarà capace di rispondere a più domande ed interagire con la voce dell’utente in modi più complessi e naturali.

Android M è già disponibile in fase Preview, una beta iniziale, per gli sviluppatori e programmatori di applicazioni, mentre la versione finale disponibile per i comuni utenti dovrebbe arrivare a fine 2015; sfortunatamente non è stata ancora divulgata una data precisa al riguardo.

Fonte: Notizia

Twitter lancia Audience Insight, controllo preferenze utenti

Twitter lancia Audience Insight, controllo preferenze utenti

Twitter ha lanciato Audience insight, un nuovo strumento per controllare le preferenze degli utenti.

Un innovativo servizio grazie a cui gli inserzionisti possono comprendere meglio il target di riferimento sul social network e creare in questo modo delle pubblicità più mirate.

Il nuovo “audience insight” consente di poter disporre di una serie di informazioni aggregate, come ad esempio il sesso, lo stato civile, il reddito, il livello di istruzione, i propri interessi e svaghi, l’utilizzo che si fa del telefonino, i programmi tv più seguiti e molto altro ancora. Ecco quanto ha spiegato Twitter sul nuovo servizio direttamente dal proprio blog ufficiale.

Audience insight sarà al momento disponibile soltanto negli Usa e nel corso delle prossime settimane sbarcherà anche in tutti gli altri paesi.

Twitter, per quanto riguarda il delicato tema sulla privacy degli utenti, ha tenuto immediatamente a sottolineare che a tal riguardo è stata data una “priorità assoluta”. Infatti tutte le informazioni risultano essere aggregate e permettono di combinare i dati in possesso di Twitter con quelli delle piattaforme di marketing con cui collabora la stessa azienda, come ad esempio le “affidabili” Datalogix e Acxiom. In pratica viene permesso agli inserzionisti di vedere le informazioni aggregate, ma non quelle sui singoli utenti che restano, dunque, rigorosamente private.

Con audience insight è possibile scoprire in modo molto facile alcune informazioni sui follower e le persone che prendono parte ai tweet. Sarà possibile identificare una serie di utili info da parte degli inserzionisti che potranno indirizzare al meglio la prossima campagna pubblicitaria. Ecco quando spiegato sul blog di Twitter al riguardo.

Nei prossimi mesi il servizio sbarcherà anche in altri paesi, tra cui l’Italia. Non sono comunque stati rilasciati i tempi precisi di attivazione del nuovo strumento “Audience Insight”. Ne sapremo di più nel corso delle prossime settimane.

LG G4, subito in offerta con prezzi da 578 Euro

lg g4 prezzo offerte

Il nuovo LG G4, top di gamma 2015 di casa LG, arriva ufficialmente oggi nei negozi italiani con un prezzo di listino di 699 Euro ma è già protagonista di numerose offerte in rete dove è possibile acquistarlo a prezzi decisamente più convenienti.

L’offerta più interessante per acquistare il nuovo LG G4 viene proposta da Dbprice.it che offre il nuovo top di gamma di casa LG al prezzo di appena 578 Euro. Sebbene non venga specificato, il modello oggetto di questa promozione dovrebbe poter contare sulla garanzia Europa. Se siete fortemente interessati all’acquisto del nuovo top di gamma, la soluzione più comoda è rappresentata da Amazon Italia che propone il nuovo LG G4 con garanzia Italia al prezzo di 591 Euro, comprensivi di spese di spedizione, in ben cinque differenti colorazioni. Grazie a queste offerte, il nuovo LG G4 rappresenta una valida alternativa, al netto delle differenze della scheda tecnica, rispetto ai rivali come Samsung Galaxy S6 e S6 Edge.

Ricordiamo che, nonostante la scelta di puntare sul meno performante SoC Qualcomm Snapdragon 808 al posto dello Snapdragon 810, il nuovo LG G4 si caratterizza per un comparto tecnico di assoluto livello. Di seguito trovate le specifiche tecniche del nuovo top di gamma di casa LG.

  • Display IPS LCD da 5.5 pollici di diagonale con risoluzione QHD 1440 x 2560 pixel e 538 PPI di densità di pixel
  • SoC Qualcomm Snapdragon 808 con CPU Hexa-Core con un Dual-core 1.82 GHz Cortex-A57 e un quad-core 1.44 GHz Cortex-A53
  • GPU Adreno 418
  • 3 GB di memoria RAM
  • 32 GB di storage interno espandibili tramite microSD
  • Fotocamera posteriore da 16 Megapixel con stabilizzatore ottico d’immagine
  • Fotocamera anteriore da 8 Megapixel
  • Batteria da 3000 mAh
  • Dimensioni 148.9 x 76.1 x 6.3 – 9.8 mm
  • Peso 155 grammi
  • Sistema operativo Android 5.0 Lollipop con LG Optimus UX 4.0 UI

Grazie a queste prime offerte, nettamente più vantaggiose dell’assurdo prezzo di mercato di 699 Euro, il nuovo LG G4 può essere considerato a tutti gli effetti come uno dei top di gamma di maggiore interesse di questi mesi.

Asus ZenFone Selfie, debutto al Computex 2015?

Asus ZenFone Selfie

Secondo alcuni rumors emersi in queste ore, Asus starebbe per espandere la famiglia di dispositivi della serie Asus ZenFone 2 presentando un inedito Asus ZenFone Selfie, ovvero uno smartphone pensato, in modo particolare, per gli amanti dei selfie ma che dovrebbe poter contare, come da tradizione oramai consolidata per la gamma ZenFone, su di un comparto tecnico di ottimo livello e su di un prezzo decisamente competitivo. Il nuovo Asus ZenFone Selfie potrebbe essere svelato nel corso del mese di giugno, durante l’annuale edizione del Computex, l’evento fieristico dedicato al mondo della tecnologia che si svolgerà ad inizio del prossimo mese a Taipei.

Stando a quanto emerso sino ad ora, il nuovo Asus ZenFone Selfie potrebbe caratterizzarsi per la presenza di una fotocamera anteriore con sensore da 13 Megapixel affiancata da un flash a doppio LED. A completare la dotazione tecnica del nuovo smartphone di casa Asus dovremmo trovare un display da 5.5 pollici, la stesa dimensione che caratterizza due delle tre varianti dello ZenFone 2, probabilmente con risoluzione FullHD. I punti di contatto con lo ZenFone 2 dovrebbero essere tanti. Il nuovo Asus ZenFone Selfie potrebbe infatti montare il SoC Intel Atom Z3580 a 64 bit con CPU Quad-Core da 2.3 GHz e 4 GB di memoria RAM anche se non è da escludere una versione con 2 GB di memoria RAM. Il sistema operativo sarà Android 5.0 Lollipop come al solito personalizzato dall’interfaccia utente Zen UI. Maggiori dettagli in merito al nuovo Asus ZenFone Selfie potrebbero emergere già nel corso dei prossimi giorni. Per ora non ci resta, quindi, che attendere il debutto ufficiale del nuovo smartphone che, come detto, dovrebbe essere svelato al Computex 2015 dove, ricordiamo, Asus svelerà anche la nuova gamma di tablet ZenPad che ha già fatto parlare molto di sé in rete negli ultimi giorni grazie ad un gran numero di leak.

Microsoft Surface Pro 3 (i5 e i7): una Type Cover in omaggio

Microsoft Surface Pro 3 e Type Cover in omaggio

I prezzi di listino che affibbiano i produttori ai loro prodotti non debbono trarre in inganno l’utente finale. Molto spesso infatti, a distanza di qualche settimana dalla commercializzazione ufficiale, quello stesso prodotto lo si vede già con un prezzo scontato di molte decine di euro. E’ per esempio il caso del Samsung Galaxy S6 che, c’è stato un periodo in cui lo si trovava a 549 euro (prezzo di listino di 739 euro).

Sfortunatamente, non con tutti i produttori funziona questa cosa. Basti pensare a Microsoft ed ai suoi Microsoft Surface Pro 3. Dotati inizialmente di un prezzo di 819 euro (la versione base con Intel Core i3, 4 GB di RAM e 64 GB di SSD), ogni singolo modello ha recentemente subito un aumento di prezzo che va dai 50 euro per il modello base, fino a 270 euro per il modello top di gamma. Il colosso di Redmond si è giustificando tirando in ballo l’economia ed il cambio euro/dollaro non più favorevole come un tempo.

Microsoft Surface 3 Tablet e Surface 3 Pro
Microsoft Surface 3 Tablet e Surface 3 Pro

Per cercare di mitigare un pò la situazione (almeno, questo è il nostro pensiero), in queste ore è in vigore una speciale promozione che permette di acquistare un Microsoft Surface Pro 3 (solo con i5 o i7) con in omaggio la tastiera Type Cover. Per chi non lo sapesse, essa è una tastiera magnetica molto sottile ma che per questo non rinuncia ad una buona ergonomia ed alla retro-illuminazione.

Offerta Microsoft Surface Pro 3: buona promozione o tentativo di rimedio?

Considerando che la Type Cover ha un valore di per se pari a 154,90 euro, sicuramente conviene acquistare adesso un Microsoft Surface Pro 3 nel caso in cui ci si stava orientando già prima sul suo acquisto anche perchè, un Microsoft Surface Pro 3 senza Type Cover è quasi del tutto inutile, dato che si perde gran parte dei vantaggi per la produttività.

Tuttavia, non sappiamo sul serio come definire questa promozione:

  • Ben accetta perchè comunque ricevere in omaggio una tastiere di tale valore è sempre una buona cosa;
  • Una mezza presa in giro per giustificare l’aumento dei prezzi.

Voi che ne dite? Come la pensate su questa situazione? Discutiamone insieme qui sotto nello spazio riservato ai commenti. Prima di lasciarvi, vi ricordiamo che potete usufruire dell’offerta collegandovi alla pagina dedicata del Microsoft Store.

LG G5 sarà dotato di scanner della retina?

LG G5

Si discute molto spesso della sicurezza legata al mondo degli smartphone, soffermandosi soprattutto sul possibile furto di dati che può derivare da un utilizzo poco attento dello stesso. Per questo motivo, sono nati diversi servizi di criptazione che contribuiscono a tenere al sicuro ciò che non vogliamo che gli altri vedano. Tuttavia, qualunque servizio di criptazione fa ancora affidamento sul sistema delle password. Esse infatti sono necessarie come chiave di criptaggio, ovvero per rendere visibile ciò che è codificato.

Fortunatamente si stanno sviluppando sempre maggiori componenti hardware e software in grado di far dimenticare l’utilizzo delle password. Uno di essi è senza dubbio lo scanner delle impronte digitali, integrato per la prima volta in iPhone 5 e da qualche tempo presente nella maggior parte degli smartphone top di gamma. Tuttavia, anche questo sistema sembra avere delle pecche in quanto le impronte, pur essendo univoche, possono essere duplicate con molta facilità, ingannando il sistema e permettendo quindi a potenziali truffatori di accedere ai nostri dati.

Il sistema ultimo per cercare di mantenere al sicuro i nostri dati dai malfattori sembra dunque essere rappresentato dallo scanner della retina. Così come per le impronte, la mappatura della nostra retina è univoca ma risulta praticamente impossibile arrivare a duplicare tale mappatura in quanto non viene lasciata come traccia da nessuna parte (le impronte le troviamo sui bicchieri, sui piatti ed in generale su qualunque cosa tocchiamo).

LG G5 potrebbe essere uno dei primi big

scanner retina

Sul mercato stanno incominciando ad arrivare perciò i primi smartphone dotati di questa tipologia di sensori, anche se al momento a produrli sono aziende cinesi poco conosciute in Italia. Uno dei primi big ad integrare uno scanner retinico all’interno di un suo smartphone top di gamma potrebbe essere LG con il prossimo LG G5.

Sappiamo che è ancora presto per parlare di LG G5, considerando il fatto che LG G4 è stato presentato qualche settimana fa. Infatti, la possibilità che LG G5 equipaggi uno scanner retinico al momento viene visto come un rumor plausibile, vedendo anche l’andamento del mercato.

Voi come la vedete? Secondo voi, uno scanner retinico è più sicuro dell’utilizzo di password o scanner di impronte digitali? Discutiamone qui di sotto nello spazio riservato ai commenti.

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