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Apple: i nuovi iPhone presentano un problema non trascurabile

iphone xs, xs max Apple

Ogni volta che esce un nuovo dispositivo elettronico, quest’ultimo verrà messo sotto la lente d’ingrandimento. Ogni suo aspetto, ogni dettaglio, ogni funzione verrà analizzata con tale solerzia da far impallidire anche il più attento artigiano. Non viene fatto tanto per scoprire qualcosa da usare contro la compagnia produttrice, ma si tratta più che altro di curiosità, oltre che per fornire al consumatore anche qualche informazione in più e, soprattutto, non di parte.

Com’era facile aspettarsi, i nuovi iPhone di Apple sono state le vittime dei più disparati tecnofili e questo ha permesso la scoperta di diverse cose. Una sicuramente interessante, a parer mio, è quella della presenza di una dentellatura all’interno delle batterie la quale permette una maggiore sicurezza al costo di meno spazio; questo si è tradotto in meno carica disponibile nonostante l’apparente grandezza esterna. Di per sé non è un problema, ma sulla batteria è stato scoperto altro, qualcosa di non molto piacevole.

 

Tropo tempo

Siamo nell’era della ricarica rapida e per questo sarebbe lecito aspettarsi un tempo per niente elevato per portare il nostro dispositivo al 100% di carica, soprattutto da una compagnia come Apple; così non è. I test portati avanti da CNBC e PhoneArena hanno rilevato che la carica dei nuovi iPhone è ben lontana da uno standard accettabile, per non dire altro.

Da scarico a piena carica, l’iPhone XS ci mette 3 ore e 5 minuti mentre l’XS Max ci mette 3 ore e 29 minuti; tempi registrati con il caricabatterie dato in dotazione con l’acquisto del telefono. L’aspetto risulta ancora più fastidioso se facciamo una veloce comparazione con gli smartphone Android. Non solo ci mettono mediamente molto meno a caricarsi, ma non chiedono neanche di spendere quasi 70 dollari extra, prezzo d’oltre oceano, per il bundle “ricarica rapida”.

3 Italia: in arrivo un altro paio di offerte dedicate ai nuovi clienti

Wind 3 Italia rimborsi rimodulazione

Neanche una settimana fa 3 Italia aveva iniziato a proporre due nuove offerte dedicate bene o male a tutti. Adesso, a partire da venerdì 28 settembre, l’operatore ne ha messe in campo altre due, ma di una famiglia diversa. Le precedenti erano della serie All-In mentre queste fanno parte della Play 30, una è la Special e l’altra è la la Unlimited. Sono da considerare offerte Operator Attack ed insieme coprono tutta la concorrenza.

La Play 30 Special garantisce 1000 minuti di chiamata verso tutti i numeri nazionali, non importa di che rete, e prevede 30 GB di traffico dati. Il costo mensile è parti a 5 euro ed è dedicata ai clienti di tutti gli operatori virtuali, ecco PosteMobile. La Play 30 Unlimited, al contrario, presenta minuti illimitati di chiamata verso tutti e 30 GB di traffico dati. Il costo sale a 7 euro al mese ed è dedicata ai clienti IliadTim, Vodafone e PosteMobile; tra le due manca Wind, ma sarebbe farsi auto-concorrenza.

 

3 Italia Play 30

Le offerte prevedono anche un costo di attivazione basso, giusto altri 5 euro, ma non presentano un vincolo contrattuale; niente soliti 24 mesi. Serve ovviamente attivare una nuova SIM e l’intera operazione si può svolgere comodamente a casa tramite il sito ufficiale dell’operatore, o in un negozio ufficiale 3 Italia.

La tariffa base è la Power29 che, come suggerisce il nome, prevede 29 centesimi a messaggio e 29 centesimi a minuto di chiamata in extrasoglia. Per la navigazione il costo sarà di 20 centesimi ogni 20 MB. Rimanendo in tema, la rete non prevede il supporto di default della rete 4G, ma con l’aggiunta di 1 euro al mese si potrà attivare l’opzione 4G; se la si attiva entro il 21 ottobre sarà gratis fino al 31 dicembre 2018.

Buon compleanno Google!

Sicuramente ieri è saltato all’occhio a tutti il nuovo doodle della Google. Intanto un doodle è la scritta che cambia adeguatamente ogni giorno che presenta una ricorrenza speciale. Ieri si è celebrato il 20esimo compleanno della Google. Il doodle omaggiava le migliori caratteristiche dell’azienda in ordine cronologico.

L’azienda è nata il 4 settembre 1998 da un’idea di due studenti dell’Università di Stanford: Sergey Brin e Larry Page oggi direttore dal 2015. L’obiettivo iniziale del gruppo era creare un nuovo motore di ricerca internet alternativo al Bing della Microsoft. Iniziarono così a sviluppare per tutto il 1998 numerosi algoritmi in un garage a Menlo Park, contea della California. L’enorme successo dell’azienda è dovuto proprio a quel garage e ieri è stato omaggiato con uno Street View.

 

 

 

Ripercorriamo un po’ di storia

Innanzitutto col tempo il gruppo è diventato una grossa azienda, ha visto il capitale raddoppiare di anno in anno e la necessità di assumere migliaia di dipendenti, circa 70 mila dipendenti al momento in tutto il mondo. Successivamente si dovette adeguare anche le richieste di mercato.

Dieci anni fa svilupparono il sistema operativo Android e inserito nel primo smartphone della storia: HTC Desire. Col progresso tecnologico il sistema operativo aveva bisogno di essere interfacciato con numerose funzionalità: nascono così le app Google. Principalmente sono pensate per gli smartphone di produzione propria come Nexus e Pixel ma anche per tutti gli Android. Tra queste ricordiamo le più usate:

  • YouTube, piattaforma nata nel 2006 grazie alla quale chiunque può caricare dei video amatoriali. Col tempo ha subito un forte incremento di iscritti, soprattutto giovani, tanto da far diventare lo youtuber un lavoro redditizio.
  • Google Now evoluto poi in Google Assistant è il servizio di assistenza intelligente. E’ presente anche un servizio analogo per persone non vedenti che si chiama Google TalkBack.
  • Gmail: il servizio di posta elettronica con indirizzo più usato nel mondo. Con questo è presente anche il servizio di chat Hangouts.
  • I software di navigazione virtuale come Google Earth, Google Maps e Google Street View. Purtroppo negli ultimi anni per le moderne tecnologie di ripresa usate ha subito distinte denunce in quanto si riescono a capire nel dettaglio volti di persone e abitazioni.
  • I servizi di cloud sono imprescindibili come Google Drive, Google Foto e Google Cloud Print.
  • Inoltre numerose app per ogni scopo come Google Classroom, Google Blogger, Google, Fit, Google Shopping, Google Fiber, Google Analytics.

Oltre questi servizi l’azienda ha numerosi progetti come i Google Glass: occhiali tramite i quali ci si interfaccia virtualmente col mondo esterno grazie a una telecamera intelligente posta sulla montatura.

L’azienda non è tra quelle chiuse verso il pubblico sulla notorietà dei progetti tant’è che una volta l’anno organizza dei camps in cui incontrare studenti e curiosi per condividere progetti con loro come l’incontro del 2015 in Sicilia. Qualche anno fa ad esempio erano presenti in tutta Italia i camioncini dell’azienda tramite i quali i clienti poteva controllare se il proprio account Gmail fosse veramente sicuro e protetto.

Come concorrenza ad altre aziende ha sviluppato anche l’assistente di domotica e la TV intelligente Google Chromecast con tutti i servizi dell’azienda.

Alla fine del doodle si vede la richiesta: “Mostrami foto di animali carini”. Molti hanno pensato fosse in riferimento al servizio di ricerca immagini Google Image Search ma l’algoritmo sarà presto modificato e con un nuovo aggiornamento si potranno vedere numerosi dettagli di ogni foto e persino il sito da cui è stata presa (privacy per il diritto d’autore).

Avvistamenti UFO: cosa c’è dietro il declino di interesse verso gli alieni

ufo

Questo mese, i due principali siti online per la segnalazione di possibili avvistamenti UFO – The National UFO Reporting Center e Mutual UFO Network – hanno documentato una forte diminuzione degli avvistamenti in tutto il mondo. Il declino è iniziato intorno al 2014, quando gli avvistamenti erano al culmine. Da allora si sono ridotti drasticamente al 55% del totale combinato di quell’anno, molti gruppi di interesse UFO si sono piegati e sono stati divulgati numerosi documenti governativi precedentemente classificati.

Queste diminuzioni rivelano che l’interesse UFO sta forse diventando un blip sul radar culturale umano? Forse l’UFO e la tradizione aliena sembrano più un riflesso della cultura umana, legata all’età spaziale, motivata dalla conquista di nuove frontiere esistenziali.

Potrebbe non essere una coincidenza che il termine UFO (oggetto volante non identificato) e alcuni dei fenomeni che lo circondano – rapimenti e tecnologie impossibili – siano relativamente recenti. Prima degli anni ’40, le segnalazioni di avvistamenti di oggetti nel cielo erano estremamente rare. Secoli di storia registrata non forniscono indicazioni chiare su tali attività. Poi, al momento dell’annunciazione dell’era spaziale, attorno al periodo della cospirazione di Roswell, nacque la cultura dell’UFO, dando origine a tutto, dagli Space Invaders agli X-Files.

 

Qualche possibile spiegazione

Le possibili risposte sul perché gli avvistamenti stanno diminuendo sono varie. Un fattore chiave, tuttavia, potrebbe essere che più persone semplicemente non si preoccupano più. Dato che siamo abituati ad essere sommersi da rivendicazioni selvagge emesse da politici, media e pubblicitari, il prossimo rapporto di un UFO non è più considerato. 

ufo

Le prove video, durante il culmine della mania UFO degli anni ’90, erano considerate da molti ancora più sostanziali. Riprese amatoriali di oggetti luminosi nel cielo, misteriosi quanto reali, erano destinati ad essere presi sul serio e hanno alimentato un pubblico affamato di stupore, aiutato da una buona dose di cospirazione.

Secondo lo storico della cultura Stuart Walton, “Il credo negli UFO è decisamente in uno stato di declino, insieme a molto altro che potrebbe essere classificato come paranormale. Parte della ragione è che la tecnologia per fornire prove documentali di tali argomenti è ora ampiamente disponibile per tutti con uno smartphone, e prove così pretese quanto quelle su YouTube sono estremamente logore“.

In effetti, l’indiscutibile evidenza della vita intelligente che viene sulla Terra potrebbe essere la più grande notizia di tutti i tempi. Eppure, dopo migliaia di report aneddotici, foto e video accumulati da decenni, cosa dobbiamo concludere? Con il più grande equilibrio tra scetticismo e il “voler credere”, tutto ciò che si può affermare con certezza è che alcuni oggetti, che appaiono nel cielo su film o video, sembrano non identificabili.

Forse, il calo degli avvistamenti segnalati potrebbe significare solo la fine delle attuali tendenze in ufologia. Dopotutto, dagli anni ’40 gli alieni erano originariamente caratterizzati come salvatori che potevano aiutare gli umani a trascendere la paranoia della guerra fredda di annientamento nucleare; particolarmente segnato all’epoca, dopo due guerre mondiali. Ma dopo che eventi come Watergate e la guerra del Vietnam alimentavano la sfiducia nel governo, gli UFO vennero considerati una possibile minaccia e alcuni arrivarono a credere che la loro esistenza fosse stata verificata in documenti militari segreti.

Facebook down per la seconda volta in meno di un giorno

Facebook Premieres nuova feature

Neanche dopo 24 ore, il social network creato da Mark Zuckerberg è andato offline per la seconda volta impedendo di concludere anche le azioni più semplici. Molti potrebbero non esserne accorti, sia perché hanno semplicemente mancato il breve periodo in cui il sito è andato giù o anche perché si tratta di un fenomeno a macchia di leopardo. Sostanzialmente il problema non è stato uniforme in tutto il paese, ma soli in alcune zone, come le altre volte.

La motivazione non sembra essere chiara e alcuni utenti hanno ricercato in Twitter un mezzo per lamentarsi o per cercare spiegazioni sul disservizio. In questo periodo sembra comunque essere un fenomeno frequente e il problema potrebbe essere da ricercare nei provider piuttosto che da Facebook stesso.

 

Facebook e i problemi di login

Com’era successo ieri, le prime avvisaglie sono stati i messaggi di allerta e i problemi di login, almeno per chi non era sul sito al momento dell’accaduto. Per chi era già connesso invece, il tutto si è manifestato con rallentamenti e poi mancati caricamenti di pagina o aggiornamenti della stessa.

Il problema è comunque rimasto circoscritto al solo Facebook e non ha interessato gli altri servizi legati al Social Network. WhatsApp e Instagram hanno continuato a funzionare senza alcun rallentamento e così anche Messenger.

Il crash è stato solo temporaneo, durato pochi minuti. Passato questo periodo tutto è tornato alla normalità e gli utenti sono ritornati ad usare Facebook senza nessun problema.

LG: Il nuovo LG v40 ThinQ avrà ben 5 fotocamere in totale

In questi anni, l’LG Electronics , l’azienda coreana nota soprattutto per le tv e successivamente per gli smartphone,  ha cercato continuamente di creare dispositivi mobili che potessero competere con le tre grandi aziende principali del settore, ovvero Apple, Samsung e Huawei, purtroppo senza successo. Sono diverse le serie di cellulari che LG ha prodotto e messo in commercio, a partire dalla serie LG K, dal K1 al K10, per poi passare alla serie LG G, con l’ultimo, il G7, al prezzo di 445 euro su Amazon, per arrivare, infine alla serie LG V, che sembra aver portato maggior successo grazie all’LG V30 ThinQ. Ad un anno dalla sua uscita, l’azienda coreana si sta preparando per annunciare il suo successore, l’LG V40 ThinQ.

 

Caratteristiche LG V40 ThinQ

La presentazione ufficiale di questo nuovo smartphone avverrà il 3 Ottobre nei pressi di New York, ma ormai la scheda tecnica è nota.

Il display è del tipo OLED molto ampio, ben 6,4′ e con retroilluminazione Led. Il processore è uno SnapDragon 845, molto potente e che assicura ottime prestazioni, aiutato da un 6+64/128 GB di RAM. Il sistema operativo ovviamente sarà Android, e nello specifico l’ultimo software Android 9.0 Pie. Ma, la novità principale che può far fare il salto di qualità a questo LG è il comparto fotocamere. L’LG V40 ThinQ presenta infatti ben 5 fotocamere, una doppia fotocamera frontale da 8 Mp e 5 Mp, e ben tre fotocamere posteriori, come il Huawei Mate 20 Pro, due da 12 megapixel e una da 16 Mp. Infine, ci sarà anche un sensore con lente quadrangolare e uno con zoom ottico 2X.

Non resta che aspettare la presentazione ufficiale e la data di lancio, anche se sembra, per ora, che non verrà subito messo in commercio in Italia.

 

 

Cubo di Rubik: brevettata la prima risoluzione automatica del cubo stesso

Erno Rubik, professore di architettura e scultore ungherese, inventò nel 1974 il celebre cubo magico. Si tratta di un puzzle 3D a 6 facce ognuna colorata diversamente: blu, arancione, rosso, bianco, giallo, verde. Ha appassionato sin da subito adulti e bambini tanto da diventare negli anni 80 la moda del momento ed essere fonte di ispirazione per artisti e ingegneri. Moda protratta per molti anni tanto da diventare un oggetto ludico intramontabile ed è stato sviluppato in numerose versioni e formati.

Grazie allo sviluppo di nuove tecnologie software si è sempre cercato di sviluppare applicazioni e siti di aiuto nella risoluzione. Tramite questi si poteva inserire la combinazione delle facce e con opportuni algoritmi di calcolo il software ci spiegava le mosse da eseguire. I metodi più famosi sono quello a strati, Petrus e Fridrich con mosse a croce e ascensore.

Il bambino più piccolo e più veloce al mondo a risolvere il cubo: meno di 20 secondi

 

 

 

Quando i robot sono più svegli degli uomini

E’ stato anche uno dei primi giochi insieme agli scacchi ad essere insegnato alle macchine pensanti, raggiungendo pian piano diversi risultati. Tramite numerosi studi si è arrivati oggi a lanciare il primo cubo che si risolve da solo. Tutto ciò che bisogna fare è aggiungere delle componenti elettroniche al suo interno e implementare la nostra conoscenza di algoritmi e programmazione software.

Diversamente dall’originale anche il cubo robotico è formato da cubi elettronici modulari fissati in un centro sferico realizzato tramite stampa 3D. Il suo funzionamento esterno è uguale al cubo ungherese, infatti in ognuna delle sei facce è presente un modulo rotante con controllo automatico in modo da sapere da solo come procedere.

Come rilasciato nel video della BBC sarà possibile far partire il cubo da qualunque configurazione per poi farlo risolvere autonomamente. Certo non sarà divertente e stimolante come imparare a risolverlo da soli ma certamente è un grande passo avanti per la tecnologia moderna.

Sopra riportato il video realizzato dallo Youtuber giapponese esperto in tecnologie per insegnare autonomamente al cubo come autorisolversi.

Marte: per Elon Musk la stazione marziana potrebbe essere pronta entro il 2028

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Elon Musk ha deciso di alzare il velo sul nuovo razzo di SpaceX e ha condiviso foto rare e rivelatrici di quello che porterà gli umani sulla Luna e su Marte. Nei social network, in particolare sul suo profilo Twitter, il fondatore di Tesla ha pubblicato fotografie in cui è possibile vedere le illustrazioni del nuovo razzo – Big Falcon Rocket – così come il piano per la futura base su Marte – Mars Base Apha.

Elon Musk crede che il primo viaggio turistico sulla Luna avverrà nel 2023 e c’è già un candidato ad essere il primo viaggiatore che inaugurerà il futuro del turismo spaziale. Circa una settimana fa, il milionario giapponese Yusaku Maezawa si è assicurato il suo posto a bordo del viaggio intorno alla Luna.

 

Una base e una valuta marziana

In risposta all’immagine della stazione, un utente ha chiesto quando sarà possibile vedere le foto reali del progetto. “Probabilmente il 2028, per una base da costruire“, ha replicato Musk. In un altro tweet, il miliardario ha pubblicato anche un file nel quale afferma che “avremmo bisogno di una nuova valuta su Marte“, suggerendo che dovrebbe essere crittografato. Maggiori dettagli, secondo il testo, dovrebbero essere discussi in un evento.

Le stime pubblicate ora sono in linea con quanto SpaceX ha detto in precedenza sui suoi progetti per Marte. In altri contesti, Musk ha anche detto che SpaceX prevede di inviare una coppia di astronavi BFR senza equipaggio su Marte nel 2022 e nel 2024.

La base su Marte è pianificata, secondo i piani di Musk, per il 2028. Il creatore del progetto vuole che SpaceX sia il primo a stabilire una base sul pianeta rosso usando i Big Falcon Rockets – che sono alimentati da ossigeno liquido e metano.

L’iPhone XS Max può fare lo zoom del display a differenza degli altri

I tre nuovi iPhone annunciati dalla Apple e già in commercio, hanno movimentato, e non poco, il mercato dei telefoni, tra “frecciatine” tra aziende rivali, critiche ai nuovi iPhone, file nei centri Apple dalla notte prima.

L’azienda di Cupertino ha voluto puntare fortemente sul display, aumentando notevolmente le dimensioni. Nell’iPhone XR, il meno caro dei tre, è di ben 6,1′ , nella versione XS di 5,8′, ed infine nella versione più cara e avanzata di ben 6,5′. Queste grandi dimensioni del dispositivo hanno provocato, inoltre, anche la critica da parte di diversi gruppi di femministe, che ritengono i device troppo grandi per le mani delle donne.

Ovviamente, l’iPhone XS Max è la versione più sviluppata dei tre, con capienza batteria maggiore, display più grande, e ovviamente anche il prezzo molto più alto. Ma, la grande novità, è il ritorno, in questo iPhone, della possibilità di zoomare il display.

 

Zoomare il display sull’iPhone XS Max

Questa funzione permette di mostrare il contenuto dello schermo più ingrandito con la risoluzione predefinita, quindi senza cali. L’ultimo iPhone ad avere questa funzione era l’Iphone 6 e la sua versione Plus. Sorprende che non è stata inserita né nel tanto amato iPhone X né nei nuovi XS e XR. Visto però che questa funziona ha una ottimale funzione soprattutto con i display grandi, è pensabile che, successivamente, verrà introdotta anche sull’iPhone XR, mentre è molto difficile sull’XS visto le dimensioni dello schermo.

Utilizzare questa funzione è molto semplice, basta andare su Impostazioni, successivamente su Visualizza e Luminosità. Lì con un semplice tocco è possibile attivarla, permettendo di vedere gli elementi sullo schermo più grandi e leggibili con un semplice touch. Inoltre, tutti gli Iphone hanno la possibilità di adattare automaticamente le dimensioni del testo.

Nuova funzionalità di Tinder per le donne indiane

Considerata tra le prime swipping app, applicazioni dove l’utente effettua degli scorrimenti tra le foto di altri utenti per poi scegliere quali utenti contattare. E’ l’app di incontri più vecchia e più usata al mondo, fondata solo nel 2012 ma che già due anni dopo possedeva oltre un miliardo di utenti.

Attualmente nell’applicazione sono presenti numerosi utenti che appaiono nella “home” di ciascuno in base alla vicinanza fisica. Ogni utente decide se quelli che gli compaiono possono rimanere o “lasciare il suo profilo”. Quelli che rimangono, se si riceve anche dall’altro utente un “like” allora si potrà chattare.

Come funziona l’app

 

 

 

Nuovo aggiornamento in India: il perché

In India sarà presto rilasciato un aggiornamento tramite il quale solo le donne potranno decidere se contattare prima del like corrisposto l’altra persona. Secondo quanto dichiarato dai fondatori questa funzionalità è stata pensata per proteggere e creare maggiori comfort per le ragazze.

Questa è una funzionalità già presente in Bumble, app di uguale scopi ideata dalla cofondatrice di Tinder, Whitney Wolfe la quale pare abbia accusato i direttori di Tinder per plagio.

Sulla vicenda non ci sono ancora fonti certe fatto sta che la versione è molto utile. Si spera in un aggiornamento anche per altri Paesi in modo da consentire privacy e sicurezza sia nei dati delle donne ma soprattutto evitare messaggi molesti.

A proposito di ciò sono molte purtroppo le denunce di donne relative ad accuse di stalking nelle chat di incontri. Una donna, così come un uomo, devono essere liberi di decidere con chi chattare e che uso fare di un’applicazione, senza paura di essere tempestato da messaggi insistenti.

Speriamo per gli utenti delle chat di incontri che l’aggiornamento arrivi anche in Italia a breve.

Apple, iOS 12 e il mistero del peso delle applicazioni

apple app store

L’iniziale impatto di iOS 12 è stato molto positivo, soprattutto per i possessori di vecchi modelli d’iPhone. L’iniziale impatto dato dal miglioramento delle prestazioni è un aspetto non da poco. Adesso è passato qualche giorno, nel momento in cui l’entusiasmo è calato e tutti sono diventati più obiettivi però, qualche inconveniente sembra comunque essere venuto alla luce.

Il primo ad essere stato avvistato da diversi utenti, se escludiamo l’uso massiccio della batteria, è il peggioramento del display dato da una pessima calibrazione dei colori. Si tratta di un problema correggibile, ma che per intanto sta rovinando l’esperienza a diversi possessori di iPhone X. Un altro stranezza riscontrata è quella del peso di diverse applicazioni presenti nell’App Store di Apple.

 

Quanto pesa veramente?

La memoria interna di un dispositivo è importante. Se non lo fosse non esisterebbero neanche diversi varianti per lo spazio d’archiviazione interno che ormai hanno raggiunto anche i 512 GB nativi. In alcuni casi è stata tolta la possibilità di usare le microSD, ma altri produttori le hanno mantenute, come Samsung; il Galaxy Note 9 può raggiungere il terabyte di spazio.

In ogni caso, è importante conoscere il peso di un’applicazione quando viene installata. Con l’avvento di iOS 12 sembrano esserci stati dei cambi di peso di molte app presente nel negozio virtuale di Apple. Se vogliamo fare un esempio, Facebook è elencata con una grandezza di 519 MB, ma nel momento dell’installazione si passa a 316 MB. La domanda è semplice: dove sono finiti i 200 MB?

Il mistero è stato presto svelato. Le applicazioni elencate mostrano il peso di una variante universale. Quando la si scarica però, non si prende tale pacchetto, ma uno dedicato al dispositivo in uso. Questo presenterà molti meno MB dovuti dalla mancanza di file non necessari. Il fatto che l’App Store non mostra il pacchetto giusto è un bug che verrà presto risolto.

Wind Smart Top 40: ritorno l’offerta da 6,99 euro al mese

Wind Smart 10 Easy 20 attivazione coupon

Sembra proprio che si tratti di un vero tira e molla tra Wind e questa offerta. L’operatore arancione la sta proponendo a periodi alterni dando la possibilità di attivarla solo per un paio di giorni alla volta. Era già stata riproposta appena poco fa e dopo averla fatta scadere, la pagina dedicata è tornata di nuovo online; il timer pone il limite per venerdì 29 a mezzogiorno, non un minuto in più.

L’offerta in sé garantisce minuti illimitati di chiamata verso tutti i numeri nazionali, sia di rete fissa che mobile, e ben 40 GB di traffico dati. Il punto forte è il prezzo che risulta essere di appena 6,99 euro al mese. Il costo di attivazione è rimasto 10 euro che prevede un ulteriore addebito di altri 10 in caso di abbandono prima dei 24 mesi. È dedicata ai nuovi clienti quindi è necessario l’acquisto di una nuova SIM il cui costo è di 10 euro.

 

Wind Smart Top 40

Il piano tariffario dell’operatore, Wind Basic, prevede un costo di 29 centesimi a messaggio e 29 centesimi a chiamata. In caso di superamento dei giga proposti, internet si bloccherà fino al successivo rinnovo. In caso i 40 GB non fossero abbastanza, c’è la possibilità di sfruttare la promozione Porta i tuoi amici per aumentare la soglia di 10 GB al mese.

Ecco il link per la pagina dedicata all’offerta del sito ufficiale di Wind. Come detto sopra, l’orologio mostra che l’attivazione sarà disponibile ancora per qualche ora. In questo mese è stata proposta più volte tanto che potrebbe non volerci molto a vederla riproposta nei prossimi giorni, ma c’è anche la possibilità che sia l’ultima volta.

Galielo: trovate nuove lettere importanti riguardanti la sua condanna

Galileo Galilei, scienziato del 600 tra i più importanti della storia. Vissuto in Italia dove a Pisa ha condotto i suoi principali esperimenti come ad esempio le teorie gravitazionali. Ha studiato per primo la Luna, le sue influenze sulle maree e i crateri ma anche le Lune di Giove grazie al suo celebre cannocchiale. E’ stato inoltre uno dei primi sostenitori della teoria eliocentrica: teoria per la quale la Terra è rotonda e orbita intorno al Sole. E’ famosissima la sua frase al riguardo: “Eppur si muove”. Per questo motivo nel 1633 è stato condannato dalla Chiesa Cattolica per eresia. Era inoltre tra i primi scienziati dell’epoca a parlare inglese oltre che latino, molti dei suoi documenti infatti sono redatti in inglese.

 

 

Le accuse e le scoperte celesti

Dopo essere stato abiurato pare abbia condotto un soggiorno in Inghilterra dove con l’aiuto di altri scienziati dell’epoca ha continuato i suoi studi sulle comete, l’eliocentrismo e le macchie solari. Pare infatti che proprio grazie a queste macchie sia riuscito a stabilire che non era il sole a girare intorno alla terra ma il contrario.

Ciò non andava comunque bene alla Chiesa che decise di censurare tutte le sue opere, pare infatti siano tenute nascoste nella biblioteca vaticana e non accessibili a nessuno.

Numerose sono inoltre le teorie che riconducono Galileo alla “setta” degli Illuminati. Niente di certo al riguardo poiché non sono presenti documentazioni certe ma soprattutto i membri sono sempre rimasti segreti a tal punto da far pensare non esista niente.

Recentemente è stata rinvenuta una lettera in Inghilterra e ora tenuta in possesso dalla Royal Society. Purtroppo ancora non ci sono dati né è stato possibile leggerla. Pare però che l’abbia mandata a un suo amico matematico di Pisa in cui spiegava tutti i motivi della teoria eliocentrica e il perché la Chiesa sbagliasse e il perché scienza e religione non possano andare d’accordo.

Al momento non abbiamo fonti certe al riguardo ma sempre un velo di mistero affascina la storia del famoso scienziato pisano. E’ proprio questo velo di mistero che lo fa amare da tutti gli studenti e appassionati di scienze. Chissà se prima o poi scopriremmo la verità sulle sue vicende, teorie e analizzare i documenti.

UFO: gli scienziati sostengono che l’asteroide a forma di sigaro ospiti vita aliena

Gli scienziati hanno scoperto la verità su una misteriosa roccia spaziale chiamata Oumuamua. Si tratta di una vecchia conoscenza e, per vecchia, si intende un avvistamento attraverso il sistema solare della Terra rilevato l’anno scorso.

Un gruppo di acclamati astronomi, tra cui membri della NASA, dell’Agenzia spaziale europea e del tedesco Max Planck Institute for Astronomy, ha pubblicato un rapporto questa settimana sulle origini dell’asteroide a forma di sigaro che è stato osservato per la prima volta nell’ottobre 2017.

Il nome Oumuamua è hawaiano e significa “messaggero lontano che arriva per primo” ed è stato nominato dal sito che lo ha individuato per la prima volta.

 

Chi è Oumuamua e lo spettro degli UFO

Secondo il rapporto, “un oggetto in movimento su un’orbita non precisa è stato scoperto vicino alla Terra” da un telescopio ad alta potenza, situato nelle Hawaii. Il rapporto afferma ancora che Oumuamua è un oggetto metallico o roccioso, lungo circa 400 metri e largo circa 40 metri. Ha una “densità simile alla cometa” e una superficie rosso scuro.

(La superficie rossa suggerisce) o una superficie ricca di sostanze organiche come quella delle comete e degli asteroidi del sistema solare esterno, o una superficie contenente minerali con ferro nanometrico, come il lato oscuro della luna di Saturno, Giapeto“, afferma il rapporto.

Il rapporto suggerisce inoltre che Oumuamua abbia lasciato la sua zona di origine milioni di anni fa e, qualora fosse associato ad un’origine aliena, fu probabilmente inviato nel suo viaggio solitario quando fu “espulso durante la formazione del pianeta” ed è stato collegato a quattro possibili sistemi stellari.

E’ stato anche calcolato che Oumuamua si muove più velocemente delle leggi esistenti della meccanica celeste.

Il rapporto è stato accettato in The Astrophysical Journal.

La stimolazione elettrica sembra permettere di guarire dalla paralisi

Le ricerche per trovare nuovi metodi contro patologie fisiche e/o mentali sono in crescita grazie anche all’aiuto della tecnologia per la raccolta ed elaborazione dei dati. Un esempio, recentemente è stata studiata come la ketamina possa essere usata come farmaco antidepressivo. Nel caso che descriveremo, però, non si tratta di usare una funzione di una sostanza endogena o esogena, bensì della tecnologia per “sbloccare” uno stato di paralisi, con la stimolazione elettrica.

 

 

La stimolazione elettrica per la paralisi

La ricerca è stata effettuata in America dalla Mayo Clinic di Rochester. Il pazienta era un 29enne che, a causa di un incidente su una motoslitta, era rimasto paralizzato dal torace in giù per la lesione dei nervi del midollo spinale. La sperimentazione e la parziale guarigione è durata 4 anni. La prima fase iniziale della riabilitazione è stata prettamente di fisioterapia, durata quasi 5 mesi e mezzo. Successivamente, è stato posto uno stimolatore elettrico al di sotto della ferita per stimolare i neuroni sottostanti per circa 10 mesi con numerose sedute specializzate per regolare i parametri. E’ grande merito del neurochirurgo Kendall Lee e della neurofisologa Kristin Zhao che il paziente è riuscito finalmente, con risultati pubblicati su Nature Medicine, a compiere i suoi primi passi dopo l’incidente. Il ragazzo ha fatto ben 113 passi, un enorme successo e soddisfazione per lui che ormai credeva di dover rimanere a vita sulla sedia a rotelle.

Il gruppo di ricerca, ha comunque ribadito che i risultati non vanno presi come certi e universali, ogni caso ha un interessamento neurale diverso, c’è chi con la stimolazione elettrica potrebbe trarre vantaggio come il giovane ragazzo americano, e chi non avrebbe nessun effetto. L’inizio della riabilitazione, comunque sia, deve essere un approccio di fisioterapia mirato e preciso.

Nuovi smartphone olografici con tecnologia 5G

La prima immagine olografica nella storia della tecnologia è stato il messaggio della principessa Leia in Star Wars. Per quegli anni era sicuramente fantascienza ma nel tempo gli ingegneri hanno provato a realizzare questa nuova tecnologia. Nascono così gli ologrammi.

 

 

Come funziona un ologramma

Un ologramma non è altro che l’impressione di un’immagine in una lastra fotografica e riprodotta grazie alla luce laser la quale si scompone in due parti. Una viene espanso e inviato verso l’oggetto da proiettare mentre l’altro, dopo esser stato espanso, ritorna verso la lastra. Ovviamente la luce laser utilizzata non ha una frequenza d’onda dannosa per l’organismo umano.

 

 

 

 

Realtà olografica negli smartphone del futuro

Al momento sono condotti numerosi esperimenti in ogni parte del mondo. Recentemente in America si è tenuta una conferenza nella quale due impiegati della stessa azienda si vedevano e parlavano come se fossero nella stessa stanza. In realtà i due impiegati erano a migliaia di km di distanza: uno a Seoul e l’altro nel New Jersey.

Un altro esperimento è stato fatto durante un concerto in Giappone dove il pianista suonava mentre la cantante si trovava in Inghilterra. Si può anche intraprendere una comunicazione con un’amica mentre siamo in viaggio e fingere che lei sia affianco a noi. Sicuramente l’esperienza viaggio sarà più interattiva così che mostrando i video. Meglio ancora si potranno guardare partite di calcio allo stadio dagli spalti ma come se fossimo in prima fila.

La compagnia inglese Vodafone la settimana scorsa ha presentato per la prima volta la sua tecnologia 5G, unica tecnologia al mondo con la quale si potranno creare e godere degli ologrammi.

Ancora non sappiamo con certezza quando verranno rilasciati i primi smartphone olografici ma vi aggiorneremo al più presto.

La NASA sta creando piante aromatizzate alla carne per i suoi astronauti

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La NASA ha bisogno di rendere più efficiente e saporito il cibo dei suoi astronauti. Le missioni sulla Stazione Spaziale Internazionale, o quando l’ente tornerà a condurre lunghe missioni spaziali – pensiamo infatti ai potenziali viaggi sulla Luna o su Marte – avrà bisogno di un modo per consentire agli astronauti di coltivare il proprio cibo.

Pertanto, l’agenzia spaziale americana sta già lavorando a un tipo di seme che fornisce tutti i nutrienti necessari, trasformandosi in piante aromatizzate alla carne. La motivazione principale per creare questi semi è la necessità di risparmiare peso e viaggiare nello spazio. 

Inoltre, i pasti precotti preparati a gravità zero non sono necessariamente freschi o gustosi. Gli esperimenti sono stati fatti per piantare cibo sulla Stazione Spaziale. Su Marte, poiché ci sono atmosfera e gravità, c’è la possibilità di usare nutrienti dal suolo locale per coltivare il cibo, a condizione che venga costruito un ambiente controllato.

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Esperimenti in laboratorio prima di Marte

Oggi gli scienziati della NASA stanno sperimentando diverse condizioni di illuminazione e temperatura per trovare un buon compromesso per far crescere le piante sia durante il viaggio (che richiederà anni) sia su un pianeta con meno luce solare e temperature minime e massime. L’idea è che le piante possano crescere con il minor quantitativo possibile di terreno, utilizzando letti idroponici e aeroponici, sfruttando il vapore acqueo nell’aria.

Nella Stazione Spaziale, è stata creata una lattuga, perché le verdure e le insalate verdi sono state tra gli elementi più richiesti dagli astronauti quando hanno finito una missione. Su Marte, tuttavia, sarà anche necessario creare piante in grado di integrare l’apporto proteico e potrebbero anche essere geneticamente modificate per avere un sapore di carne.

Spotify offre la versione Premium per gli studenti a 0,99 euro per 3 mesi

Anche il mondo della musica, grazie alla tecnologia, è cambiato notevolmente. Prima, per ascoltare i nuovi album e dischi degli artisti bisognava necessariamente comprare il disco fisico o addirittura il vinile, o aspettare che le canzoni venivano riprodotte in radio. Ora è completamente cambiato. Le canzoni si possono trovare tranquillamente su Youtube, caricate, senza permesso dell’autore, il giorno dopo l’uscita. E’ possibile inoltre acquistarle su iTunes, per chi ha device marchiati Apple. Ma la vera svolta, nel settore del mercato musicale, è senza dubbio Spotify, che ha avviato un’ottima promozione per gli studenti.

Spotify e l’offerta per gli studenti

Spotify è un’applicazione di streaming di musica scaricata quasi un miliardo di volte. Permette, nella sua funzione gratis, di ascoltare musica di qualsiasi artista e di qualsiasi album senza pagare, previa alcune limitazioni di riproduzione e l’ascolto obbligatorio della pubblicità. Per evitare ciò, che comunque è niente visto cosa si può fare gratuitamente, o si può attivare Spotify Premium, dove, dopo i 30 giorni di prova gratuita, si paga 9,90 euro mensili,o Spotify Premium for Family, al prezzo di 15 euro mensili e 6 account collegabili. E’ possibile anche scaricare, illegalmente, l’apk di Spotify Premium, facilmente trovabile su Google, anche se l’azienda cerca continuamente di contrastarlo e bloccarlo.

Oggi, inoltre, è partita l’offerta, valida fino al 29 Ottobre, Di Spotify Premium per tutti gli studenti maggiorenni, iscritti a scuole superiori o università,  al prezzo di 0,99 euro per 3 mesi. Successivamente, al termine dei 3 mesi, salirà a 4,99 euro mensili. Bisogna sottolineare che per attivare l’offerta, lo studente, oltre a una verifica dell’identità, non deve mai aver attivato finora un’offerta Premium. Ricapitolando, con la versione Premium si ha accesso completo a tutti i contenuti, skip illimitati, riproduzione audio anche senza connessione, nessuna pubblicità come nella versione base.

 

 

Smartphone: In che modo gli italiani rompono i propri telefoni

Gli smartphone sono ormai un elemento indispensabile nelle nostre vite. Grazie a essi, possiamo parlare con altre persone, tenerci informati su Internet, usare i vari social, sentire musica ecc. Questo grande utilizzo porta le varie multinazionali a crearne altri più performanti e allo stesso tempo più grossi ed estetici. Di conseguenza, però, bisogna fare estrema attenzione a come mantenerli in quanto una semplice caduta potrebbe rompere il dispositivo facendo spendere molte centinaia di euro per aggiustarlo.

 

Lo studio specifico

iFix-IPhone, una grande catena di centri specializzati in riparazione degli smartphone, ha effettuato una ricerca, con successiva pubblicazione dei dati ottenuti, riguardo in che modo gli italiani rompono lo smartphone e anche le varie fascia d’età più a rischio. Secondo i primi dati, i cellulari che più arrivano nei centri per essere riparati sono danni causati da cadute accidentali (43%), che interessano principalmente il display. Queste cadute sono causate principalmente dal proprietario stesso, ma una buona percentuale è dovuta anche agli animali domestici (17%), incidenti sportivi (13%), cadute dovute ad amici o familiari (10%).

In un successivo studio più approfondito, è emerso che la fascia d’età più soggetta a danni agli smartphone è compresa tra 25-34 anni, seguita da 35-44 anni. Più del 50% dei danni ai device è dovuta alla disattenzione delle donne.

Riguardo i luoghi più frequenti di incidenti, vincono la spiaggia, i locali di ballo e le discoteche, ma anche in casa è molto frequente. Il posto più “stravagante” emerso dalla ricerca è stato “caduto in mare dal traghetto“, probabilmente per farsi qualche foto. Interessante anche l’orario, principalmente dalle 9 alle 11 del mattino.

I danni più frequenti che il centro di riparazione deve risolvere sono principalmente display rotti causa caduta a terra, acqua nel device che ha interessato il display stesso o la scheda madre, cambio di batteria usurata o gonfia, rottura del connettore di ricarica usb.

 

Apple: la carica dei nuovi iPhone XS dura meno di dieci ore

iphone xs apple batteria

In un modo o nell’altro, quando si parla di smartphone si finisce sempre a parlare della batteria. Ogni anno ci sono nuovi processori, display più grossi, funzioni aggiuntive e quant’altro, ma la tecnologia dietro le batterie per questi dispositivi rimane la stessa. Questo lascia ben poca possibilità ai produttori: o ne mettono di più grosse o la ricarica durerà sempre meno.

Se guardiamo agli iPhone di Apple, le batterie sono state sempre in media più piccole dei telefoni di fascia alta Android. La migliore ottimizzazione ha sempre mitigato tale svantaggio, almeno nel periodo iniziale di vita del dispositivo. Andando avanti con i mesi però, con l’uso quotidiano, questo aspetto si può notare ampiamente. Con i nuovi iPhone, la compagnia ha voluto usare un accorgimento particolare, una batteria ad L, ma il risultato non sembra aver stravolto la situazione, anzi.

 

Meno di 10 ore e meno dell’iPhone X

Partiamo col dire che i risultati non sono ovviamente ufficiali, ma i test sono stati effettuati da Tom’s Hardware in modo uniforme e più vicino possibile a quello che dovrebbe essere l’uso normale del dispositivo da pare di una persona.

Quello che è venuto fuori è che l’iPhone XS dura 9 ore e 48 minuti mentre l’XS Max dura 10 ore e 38 minuti. Giusto per fare una comparazione, l’iPhone X dell’anno scorso, con lo stesso test, è durato 10 ore e 49 minuti mentre l’8 Plus ha raggiunto il record di 11 ore e 16 minuti. Questi risultati potrebbero mettere in imbarazzo Apple, almeno sotto un certo punto di vista. La compagnia aveva affermato che il modello base durava ben 30 minuti in più del modello dell’anniversario mentre la versione Max durava ben 1 ora e 30 minuti di più.

La forma della batteria avrebbe dovuto fornire molta più possibilità di carica, oltre che a possibilità di design diverse. Il problema è che per renderle più sicure hanno dovuto ridurre lo spazio interno della batteria stessa vanificando parte, se non tutto, il potenziale margine di miglioramento.

Vodafone Special Minuti: le nuove offerte attivabili dal 27 settembre

Vodafone aumento costo mensile alcune offerte

Una delle famiglie di offerte più apprezzate, anche se con qualche eccezione, di Vodafone è la Special Minuti. Di varianti ce ne sono veramente tante che spesso si accavallano mentre altre volte  si danno il cambio nel momento in cui ne scade una. Ad oggi è presente la variante Special Minuti 50 GB che però da domani non sarà più attivabile; al suo posto ne arriveranno altre due.

Si tratta della Special minuti 20 GB e Special Minuti 30 GB. Entrambe garantiscono minuti illimitati di chiamata verso tutti i numeri nazionali, sia di rete fissa che mobile, ma la prima prevede 20 GB di traffico dati mentre la seconda ne presenta 30 di giga. Il costo sarà rispettivamente di 12 euro e 7 euro mensili.

 

Un po’ di confusione

Se aggiungiamo il fatto che queste offerte sono dedicate ad un diverso pubblico basato interamente sull’operatore di provenienza allora diventa ancora più difficile capire di cosa si sta parlando.

Un esempio, la Vodafone Special Minuti 30 GB è presente anche con una variante che scadrà oggi, come la 50 GB, e questa è dedicata ai clienti di 3 Italia. Quella che invece prenderà il suo posto è dedicata ai clienti di Iliad e altri operatori virtuali. La 20 GB invece, è pensata per gli attuali clienti di Tim, Wind, 3 Italia e CoopVoce.

Il costo di attivazione dovrebbe rimanere di 10 euro mentre quello della nuova SIM sarà di 5 euro; il prezzo di quest’ultima potrebbe variare a causa della disponibilità dei singoli store. Si tratta di offerta Operator Attack e non winback. Per l’attivazione bisogna recarsi in un negozio ufficiale dell’operatore rosso.

Hayabusa2 è un successo: le sonde sono già sulla superficie dell’asteroide Ryugu

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Due robot dell’agenzia spaziale giapponese sono atterrati su un asteroide mobile.Questo risultato è parte di una missione messa in atto per concentrarsi sulle origini del sistema solare.

La missione segna la prima osservazione robotica della superficie di un asteroide, secondo la Japanese Aerospace Exploration Agency (JAXA). Secondo l’agenzia, citata dal britannico The Guardian, i robot – “rotondi come la forma di una scatola di cracker” – sono atterrati con successo sull’asteroide Ryugu venerdì, il giorno dopo che sono stati rilasciati dalla navicella Hayabusa 2.

Ciascuno dei robot funziona normalmente ed ha cominciato ad esaminare la superficie di Ryugu“, ha riferito JAXA in una dichiarazione. I robot sfruttano la bassa gravità dell’asteroide, fino a 15 metri, e rimangono in aria fino a 15 minuti per valutare le caratteristiche fisiche del corpo roccioso.

Sono molto orgoglioso di aver stabilito un nuovo metodo di esplorazione dello spazio per piccoli corpi celesti“, ha detto il capo del progetto di JAXA Yuichi Tsuda. L’agenzia, che nel 2005 stava già tentando senza successo di permettere di sbarcare ad un robot su un asteroide, è ora in una posizione pioneristica per quanto riguarda lo studio delle origini del sistema solare.

 

La missione Hayabusa

La missione spaziale di Hayabusa2 è ben lungi dall’essere conclusa. Ma ha scritto la parola fine all’ennesimo capitolo di successo con l’annuncio che le due sonde sono state addirittura piazzate sulla superficie di Ryugu.

L’agenzia spaziale JAXA, infatti, ha confermato su Twitter che le due sonde “sono in buone condizioni e hanno trasmesso foto e dati. Confermiamo anche che si stanno spostando in superficie“.

Jinguofortis il più importante fossile di dinosauro negli ultimi anni

Sin dalle sue prime scoperte i fossili dei dinosauri hanno affascinato bambini, curiosi ed esperti. Nel nord-est della Cina è stato rinvenuto recentemente una nuova specie di fossile di uccello importantissimo per capire l’evoluzione dei modelli dei moderni uccelli.

I primi dinosauri ad essere scoperti furono i Tirannosauri, i classici dinosauri che amano tutti i bambini e presenti in ogni raffigurazione. Dinosauri carnivori comparsi successivamente a cui è attribuita la probabile estinzione di molte specie e nonché la nascita dei primi dinosauri volanti.

 

 

Divergenze e assonanze tra vecchi e nuovi uccelli

I giovani uccelli Archaeopteryx trovati da tanto hanno presentato identico taglio mascellare con denti minuscoli e artigli sulle zampe delle ali. I predecessori Jinguofortis abitavano in un ambiente boschivo e lagunare durante il Cretaceo primitivo. Possedevano ali larghe e corte che gli conferiva una grande agilità tra gli alberi con dimensioni simili ai moderni corvi.

Tramite il suo rilevamento è possibile scoprire l’evoluzione di volo e fisica dei moderni uccelli. Una delle caratteristiche evolutive più evidenti è la coda. Quella dei dinosauri era lunga dritta e magra mentre le moderne sono tozze e piccole.

L’abilità del volo dei moderni uccelli è data da due ossa: scapola e coracoide dove le due ossa di solito formano un giunto mobile importante per il movimento dei muscoli e delle ali durante il volo. Gli Jinguofortis avevano la spalla fusa a un altro osso caratterizzanti lo scapulocoroide il che fa pensare a una specie non adibita al volo, ipotesi importante viste le penne strette. Altre caratteristiche fanno invece pensare che l’uccello fosse un grande esperto nel volo ma una possibile conclusione sarebbe un distinto approccio nel volo da parte di ogni specie.

Si testimonia facilmente che l’evoluzione degli uccelli è più complicata di quanto si pensasse in precedenza, con le prime specie che mostravano una varietà di modi per far crescere i loro scheletri e usare il loro apparato di volo.

Fossile di Jinguofortis

Scoprire più conoscenze sulle abilità di volo storiche e attuali degli uccelli può aiutare moltissimo la creazione di aerei e robot volanti imitanti la natura.

La ketamina: da sostanza allucinogena a farmaco antidepressivo

Sono numerosi gli studi sulle varie sostanze che possono aiutare le persone affette da patologie fisiche e/o mentali. Recentemente, è stato scoperto l’effetto, inaspettato, molto antidepressivo da parte della ketamina, considerata tutt’ora una droga d’abuso.

 

Cos’è la ketamina ed i suoi effetti

La ketamina è una sostanza scoperta intorno al 1960 in America. Sin dall’inizio ha avuto una doppia vita, sia come droga d’abuso e quindi illegale, sia come farmaco da usare negli ospedali. Si può trovare liquida, a capsule, in polvere o in compresse vendute come tutte le altre droghe pesanti. In ospedale, invece, si somministra liquidamente per via endovenosa.

La ketamina ha due effetti principali. Il primo, di alterare la percezione della realtà e di causare viaggi “psichedelici“, come una vera e propria droga, il secondo, ha una forte azione antidolorifica, abolendo la percezione del dolore. Viene usata soprattutto per i pazienti con dolore cronico e come anestetico in ambito veterinario.

 

L’effetto antidepressivo

Dei ricercatori dell’Università di Stanford hanno fatto diversi studi sull’utilizzo della ketamina come sostanza antidepressiva. Non è il primo caso che una sostanza allucinogena venga studiata per altri scopi. Quello che più ha colpito è la sua funzione di alleviare notevolmente i sintomi depressivi quasi istantaneamente, a differenza di altri farmaci. Questo potrebbe accadere in quanto, gli altri farmaci, rilasciano la serotonina in circolo nel cervello, migliorando positivamente l’umore. La ketamina, invece, basa la sua azione sui recettori del glutammato, un altro neurotrasmettitore, diminuendo appunto il dolore. Può essere che, collegato a questo sistema, c’è anche la diminuzione immediata dei sintomi di depressione. Anche i test fatti in laboratorio confermano questa sua funzione antidepressiva sui vari pazienti. C’è il rischio, però, che la velocità di diminuzione dei sintomi depressivi porta anche ad una rapida fine degli effetti della ketamina, oltre al rischio di poter portare sintomi di dipendenza.

Si saprà di più certamente con nuovi test e con i risultati che verranno analizzati in seguito.