Per celebrare l’effettivo arrivo del supporto alla rete 4G, il sub-brand di Tim ha deciso di proporre un’altra offerta dedicata a questa tecnologia. Si tratta della Kena Star 4G il cui nome risulta praticamente identico ad un’offerta proposta pochi giorni fa; le differenze sono poche e vanno anche oltre il nome. In ogni caso la possibilità di attivarla è iniziata martedì 9 ottobre, ma non si conosce l’eventuale scadenza; come da titolo è dedicata a tutti i nuovi clienti.
L’offerta in sé garantisce minuti illimitati di chiamata verso tutti i numeri nazionali, sia di rete fissa che mobile, e ben 50 GB per la navigazione online con possibilità di sfruttare la rete 4G. Il costo è di 8,99 euro al mese mentre quello di attivazione è di 9,99 euro che però include anche quello della nuova SIM.
Kena Star 4G
Come detto ricorda un’altra ovvero la Kena Star 5. Quest’ultima presenta le stesse soglie, ma il prezzo mensile è di appena 5 euro mentre quello totale per tutto il processo di attivazione è di 15 euro. Il costo più basso è dovuto al fatto che si tratta di un‘offerta operator attack destinata ad una precisa clientela. È pensata per i diretti concorrenti dei Kena Mobile ovvero gli altri operatori virtuale, escluso ho. mobile e tutti quelli che sfruttano la rete Tim; anche gli utenti Iliad hanno la possibilità la Star 5.
La tariffa standard di Kena prevede un costo di 25 centesimi ad ogni invio mentre per il traffico dati, a questo giro, è previsto il blocco della connessione in caso di extra soglia; si riattiverà al successivo rinnovo.
N26, è una carta di credito, facente parte del circuito Mastercard. Quindi sul lato affidabilità e sicurezza, la carta è assolutamente valida. Proprio per ragioni di sicurezza, la carta possiede il 3D Secure, ossia un ulteriore livello di sicurezza creato da Mastercard.
Veniamo a come ottenere questi 15euro in omaggio: basterà registrarsi nella pagina ufficiale ed in fase di compilazione dei moduli, sarà necessario inserire il codice “tecnoandroid26”. Abbastanza semplice, no?
La registrazione è davvero veloce (più o meno otto minuti) e necessita dei documenti. Appena sarà conclusa la registrazione l’iter della creazione della vostra carta partirà ed entro un massimo di 12-14 giorni riceverete gratuitamente la carta a casa vostra. Per poter ritirare i 15 euro messi a disposizione è necessario effettuare un bonifico di almeno 1 euro sul proprio conto da un’altra banca.
La carta N26standard è totalmentegratuita. Se volete ampliare i vostri limiti allora le carte N26Black o N26Metal fanno per voi. Tutte e tre sono del circuito Mastercard e garantiscono pagamenti gratuiti in ogni valuta e prelievi da ATM gratis.
Solo la Black e la Metal garantiscono prelievi gratuiti in tutto il mondo ed un pacchetto assicurativo Allianz. Solamente la Metal ha un assistenza clienti dedicata e delle offerte (da parte di partner) esclusive. La Black ha un costo mensile di 9,90 euro mentre la Metal 16,90 euro. Sta a l’utente scegliere l’opzione più adatta.
Questa carta è uno dei maggiori esponenti di quello che viene chiamato bancaMobile. Infatti è disponibile un’applicazione che permette di avere il pieno controllo dei propri soldi. Sarà possibile impostare limiti giornalieri di pagamento e prelievo.
Per ogni transazione in entrata ed in uscita si riceverà una notifica push. In tal modo si eviteranno spiacevoli inconvenienti. Ogni transazione può essere etichettata da voi con dei tag cosi che sappiate sempre come avete speso i vostri risparmi.
Oltre alla password si può accedere all’applicazione anche tramite la propria impronta digitale, rendendo ancor più sicuro il sistema.
In caso di non utilizzo o perdita della carta, tramite l’app è possibile bloccarla così da poter stare tranquilli.
Altra feature davvero interessante è quello di MoneyBeam. Ossia con pochi passaggi sarà possibile inviare e ricevere denaro fra amici così che attività come la divisione del conto al ristorante non siano più cosi ostiche.
I vantaggi non sono finiti poiché N26 è un partner di TransferWise e permette di inviare bonifici in 19 valute diverse con un risparmio pari a 6 volte rispetto alle altre banche. Oltre a ciò, N26 è compatibile con ApplePay.
Inconclusione, N26 è un progetto ambizioso che sta già soddisfacendo milioni di utenti. Le promozioni sono tante e sempre varie per invogliare più utenti possibili ad unirsi a questa nuova realtà. Per ogni dubbio o domanda hanno un servizioclienti molto efficiente che può essere contattato tramite chat (nel loro sito), e-mail o telefono, il tutto nella tua lingua.
Si è conclusa nel tardo pomeriggio di martedì la presentazione ufficiale marchiata Google, dove sono stati ufficialmente lanciati i nuovi due smartphone top gamma, il Google Pixel 3 e la sua versione XL. Ci sono state alcune novità interessanti, anche se la maggior parte del comparto tecnico degli smartphone già si conosceva da diverse settimane. Vediamo ora tutte le novità ufficiali dei nuovi smartphone di Google.
I nuovi Google Pixel 3
Dalla presentazione è emerso come la grande multinazionale ha deciso di puntare meno sul comparto tecnico, descritto brevemente durante la conferenza, e più sull’intelligenza artificiale del dispositivo stesso. Infatti, sono presenti due nuove funzioni che potrebbero rivelarsi molto utili e simpatiche, lo “Scatto migliore“, ovvero quando premiamo il pulsante per farci una foto, l’algoritmo scatterà subito 15 foto e sceglierà quella migliore dove sorridiamo, evitando quelle con gli occhi chiusi. Oltre a questa c’è anche “Cogli l’attimo“, che scatta una foto automaticamente quando viene fatta una faccia buffa. Opzioni di fotografia molto interessanti, supportate anche da un buon comparto di fotocamere, una esterna di 12 mp con possibilità di fare video in 4K e due fotocamere frontali da 8 mp per gli amanti dei “selfie”.
Riguardo la parte tecnica, possiamo brevemente dire che sono stati confermati tutti i rumors, RAM da 4 Gb, CPU Snapdragon 845 e memoria interna dai 64 ai 128 gb. Il software ovviamente è Android 9.0 Pie.
Una grande novità arriva anche dalla batteria e dalla ricarica di quest’ultima. Le batterie sono molto capienti per il Pixel 3 e il Pixel 3 XL, rispettivamente 2915 e 3430 maH. Finalmente, è stata lanciata la ricarica wireless. La docking wireless, che oltre a questa funzione diventa una sorta di Google Home, costerà 79 euro e basta appoggiarci il cellulare sopra, senza collegamento di fili, per ricaricarla. All’interno dello scatolo ci sarà anche un charger veloce, due buoni auricolari con connettore usb Type C ma anche adattatore incluso.
I due smartphone potremo trovarli in vendita,a partite dal 2 Novembre in Italia, in tre colorazioni, nero, bianco e rosa, e anche con differenti capacità di memoria interna. La versione meno cara è il Google Pixel 3 da 64 gb al prezzo di 899 euro e 999 euro per quella da 128 gb, il Pixel 3 XL rispettivamente 999 euro e 1099 euro. I prezzi possono sembrare alti vedendo le caratteristiche tecniche, ma va provato e comunque si candida tra i migliori smartphone con Android.
Europa è il secondo satellite di Giove ed il sesto per ordine di grandezza nel sistema solare. Galileo lo scoprì nel gennaio del 1610 insieme ai suoi fratelli Io, Callisto e Ganimede. Europa deve il suo nome alla mitologia secondo cui Europa fosse l’amante di Giove, divinità romana corrispondente a Zeus. In astronomia è nota però come Giove II.
Attualmente nessuna esplorazione è arrivata sul satellite, solo sonde inviate per descrivere la superficie. La prima sonda lanciata negli anni 70 dedicata a Galileo inviò le prime immagini del satellite.
La composizione di Europa
Nel nucleo sono presenti dei metalli come nichel e ferro i quali causano movimenti della crosta terrestre. Anche Europa come la Terra dovrebbe essere sottoposta alla tettonica a placche. L’ipotesi è stata confermata nel 2014 dalla NASA grazie al telescopio Hubble, tramite il quale un anno prima si videro dei fenomeni di geyser.
La crosta di Europa è formata da acqua ghiacciata sotto la quale è presente un oceano di acqua liquida. L’acqua rimane nello stato liquido per i fenomeni di risonanza con Giove, Io e Ganimede che portano a farle sprigionare calore, lasciando quindi parte dell’acqua liquida.
L’atmosfera sembra essere composta principalmente da ossigeno. Tutti questi dati portano all’ipotesi che ci possa essere vita su Europa, perciò nel 2020 e nel 2022 la NASA lancerà due importanti missioni.
Punte frastagliate di ghiaccio alte circa 50 piedi
Visto le imminenti missioni che coinvolgeranno il satellite, non vengono a mancare osservazioni preliminarie. Daniel Hobley, uno scienziato dell’Università di Cardiff, ha condotto uno studio in cui afferma che sul satellite sono state trovate delle punte di ghiaccio irregolari molto elevate e soprattutto molto vicine le une alle altre. Lo studio è stato pubblicato lunedì sulla rivista inglese Nature Geoscience. Questa sarebbe una minaccia per l’atterraggio di sonde in missioni future ma per ovviare questo problema la NASA cerca una soluzione strutturale per le proprie sonde.
Dalle prime osservazioni le “montagne” sono molto simili ai “penitentes” che si formano nel Chile durante i freddi inverni. Il fenomeno è originato dall’estremo e asciutto freddo che insieme ai raggi del sole comportano la sublimazione della neve. Il ghiaccio a questo punto diventa vapore acqueo senza sciogliersi prima. Qualche anno fa gli scienziati scoprirono lo stesso fenomeno su Plutone e ciò suggerisce come le punte frastagliate siano simbolo di un ambiente ghiacciato.
Per avere una maggiore certezza sul ghiaccio di Europa dovremmo aspettare le future missioni della NASA sperando in una rapida adattabilità della struttura delle sonde alla superficie frastagliata.
Se davvero esiste vita su Europa chissà come si sono organizzati per abitarla. Magari anche a questo risponderanno le future missioni.
Nel cielo di Chihuahua – e della vicina California – molti credevano che fosse accaduto uno strano fenomeno. Il tutto ha avuto luogo questa domenica ed ha lasciato gli spettatori sbalorditi. Si è trattato di uno strano raggio di luce che, per molti, sembrava un meteorite che attraversava il cielo.
Ma la verità è che, secondo quanto è stato poi spiegato dalla stampa, in realtà la luce non era un meteorite ma Falcon 9, il razzo SpaceX che è decollato dalla Base Aerea Vandenberg, situata in California, alle 20:22 (ora locale del Messico).
La navicella, progettata dalla compagnia di Elon Musk, aveva a bordo il satellite argentino SAOCOM 1A, che è stato messo in orbita quella stessa notte. Pesa circa tre tonnellate e ha un’antenna lunga 10 metri e 35 metri quadrati di superficie. Il modulo, la cui progettazione ha richiesto oltre un decennio di lavoro, è il primo di due satelliti che verranno utilizzati per la gestione delle emergenze e il monitoraggio del territorio.
Questo satellite avrà usi in agricoltura, idrologia e prevenzione dei disastri naturali. Permetterà di anticipare inondazioni e creare mappe di spostamento dei ghiacciai. Offrirà anche servizi all’industria agronomica per monitorare la crescita delle colture e analizzare se sia necessario fertilizzare o no.
Il social lanciato nel 2011 da casa Google per tentare di insidiare Facebook, si è rivelato un flop quasi fin da subito. Da molto infatti si vocifera la chiusura di Google+, che ora potrebbe realmente arrivare a causa di un bug che ha messo a rischio i dati di 500mila utenti.
È il WSJ ad annunciare la scoperta del bug di Google+
La notizia della grande falla nel sistema del social non arriva però da Mountain View. A dare l’annuncio è infatti il Wall Street Journal. Secondo l’autorevole testata giornalistica, i dati degli utenti sarebbero stati per 3 anni accessibili ad hacker e programmatori. Il WSJ, ha citato fonti interne informate e presentato documenti che proverebbero che dal 2015 al marzo 2018, i dati degli utenti sono stati esposti a rischi. Si tratterebbe di dati sensibili come data di nascita, sesso, luogo di residenza, stato civile ed occupazione.
Secondo le stesse fonti, il colosso californiano sarebbe venuto a conoscenza del problema lo scorso marzo, quando infatti lo ha risolto definitivamente. Google, prima di decidere se annunciare l’accaduto ha valutato se era possibile identificare gli utenti per informarli e se effettivamente ci fossero prove di abusi sui dati e, sostenendo che non ci fosse nessuna traccia di violazione, non ha rivelato l’accaduto. L’azienda è stata quindi accusata di aver taciuto l’accaduto perché la vicenda avrebbe provocato danni d’immagine alla società.
L’azienda rischia ora pesanti conseguenze
Danni che ora potrebbero diventare invece economici più che d’immagine. Dopo l’annuncio del WSJ, il titolo Alphabet è infatti già crollato in borsa. Google rischia anche una multa (pari al 2% dei ricavi totali) per non avere avvertito le autorità entro le 72 ore successive alla scoperta dell’accaduto, come previsto dalla nuova General Data Protection Regulation. L’azienda Californiana potrebbe salvarsi dal pagare la multa imposta dalla UE soltanto dimostrando di aver risolto l’incidente a marzo, in quanto la GDPR è entrata in vigore solo a maggio.
Dopo un rilascio che ha affascinato tutti e ha dimostrato che probabilmente sarebbe stato il miglior iPhone di sempre, iPhone X ha avuto seri problemi. L’ultima scoperta, infatti, rivela un problema che impedisce ad iPhone XS di caricarsi come previsto e questo problema non sembra essere circoscritto a poche unità.
Questo problema, che riguarda iPhone XS e iPhone XS Max, sembra essere in crescita e per diversi giorni è emerso nei normali canali di comunicazione che si occupano di questioni Apple. Reclami sono stati archiviati senza che Apple abbia ammesso il problema.
In cosa consiste davvero il problema
Come riportato sui forum Apple e su Reddit, iPhone XS e iPhone XS Max non avviano il processo di ricarica della batteria quando il cavo Lightning è acceso, con i dettagli dello schermo spenti. Molti si lamentano del fatto che solo quando accendono lo schermo inizia questo processo di caricamento, il che lascia gli utenti incerti su quale processo continuare.
Ci sono anche casi dichiarati in cui anche quando lo schermo è acceso, la carica non inizia. È necessario rimuovere il cavo e ruotarlo in modo che inizi la ricarica, a volte anche con lo schermo acceso. La portata del problema ha portato alcuni utenti a chiedere aiuto ed Apple pare che proprio in queste ore Apple stia risolvendo il problema immediatamente.
Non è noto se questo sia un problema legato al software o all’hardware, ma è probabile che entro pochi giorni sia reso disponibile un aggiornamento per risolverlo, come è successo in passato. Non essendo un problema che impedisce l’uso di iPhone XS, è fastidioso e costringe gli utenti a prestare particolare attenzione al caricamento, cosa che non era accaduta prima.
Finalmente è arrivato il giorno della presentazione, tanto attesa, della nuova coppia di smartphone di Google, il Pixel 3 e il Pixel 3 XL. Già da diverse settimane, però, si sanno le caratteristiche tecniche dei device e le nuove funzioni, tant’è che il Google Pixel 3 XL è già stato acquistato anticipatamente in un negozio ad Hong Kong. I nuovi device hanno un display molto ampio, rispettivamente 5,5′ e 6,2′ in risoluzione full HD + 1440×2880 pixel Amoled. Molto importante è anche il comparto tecnico, con una CPU Snapdragon 845 e una RAM da 4 Gb. Ciò, unito anche all’alta capienza dei dispositivi, rispettivamente 64 gb e 128 gb, assicurano prestazioni di alto livello. Molto importante anche il reparto fotocamere con quella esterna di 12 mp con possibilità di fare video in risoluzione 4K, e le due fotocamere frontali, entrambe da ben 8 Mp. Infine, le batterie sono molto capienti, il Pixel 3 di 2915 MaH e il Pixel 3 XL di oltre 3400 maH. Il sistema operativo, sarà ovviamente, il nuovo Android 9.0 Pie. Google dovrebbe lanciare anche una modalità stand, che permette di mostrare notifiche, appuntamenti ed altro in calendario senza dover interagire col telefono quando è in ricarica.
Dove vedere la diretta streaming
C’è molta attesa per le presentazioni di oggi, sia per scoprire eventuali nuove notizie sugli smartphone sia perchè Google potrebbe presentare anche alcune novità non previste, riguardanti anche a possibili sorprese sul comparto software. Le due presentazioni ufficiali si terranno a Parigi e New York, ma verrà messa a disposizione una diretta streaming per seguire tutte le notizie in diretta. Per guardare l’evento, chiamato con l’hashtag #MadebyGoogle2018, basta andare su Youtube con questo link. La diretta, vedibile in risoluzione HD e, probabilmente, con i sottotitoli, inizierà intorno alle 17.00 ore italiane.
Per anni Apple ha usato una tipologia di display bene precisa per i pannelli degli iPhone ovvero quella LCD. L’anno scorso, per la prima volta, è stato usato un display OLED sugli iPhone X. Di sicuro non si può parlare di innovazione visto che altre compagnie stavano già usando tali pannelli, ma in ogni caso l’esperimento personale della società statunitense è andato bene tanto che hanno replicato con i telefoni di quest’anno.
Mentre l’iPhone XR, che deve ancora essere venduto ufficialmente, continuerà a mantenere uno schermo LCD Retina liquido da 6,1 pollici, gli altri due modelli no. Sia l’iPhone XS che l’XS Max sono dotati di un pannello OLED e secondo un test portato avanti dall’universitàTsing-Hua di Taiwan questi risultano più salutare per gli occhi dell’utente rispetto agli LCD usati finora.
Apple iPhone XS Max
Tra i due quello che risulta essere migliore per i nostri occhi è la versione Max. Già da qualche giorno era stato notato come il display di questi modelli era il migliore in circolazione, ma non ci aspettava anche dal punto di vista della salute.
Il test ha rivelato come questi pannelli offrono una massima esposizione consentita del 20% superiore rispetto agli iPhone 7; questo parametro, abbreviato MPE, indica il tempo che ci impiega la retina umana a ferirsi all’esposizione dello schermo. Il telefono di due generazioni fa aveva registrato un tempo di 288 secondi mentre l’iPhone XS Max ha registrato ben 346 secondi; il vantaggio vien da sé.
Diversi studi hanno provato che gli smartphone disturbano il ritmo circadiano, o detto in altre parole, ci rovinano il sonno. Questo è dovuto alla luce blu che nel caso dell’XS Max il valore che indica la soppressione della melatonina è del 20,1%; l’iPhone 7 l’aveva del 24,6%.
I display degli iPhone XS Max quindi non sono solo più resistenti, ma anche più salutari rispetto ai soliti standard.
Dopo aver finito il periodo di beta di iOS 12.0.1, Apple ha finalmente rilasciato pubblicamente la nuova versione del suo sistema operativo dedicato agli iPhone e iPad. Era un aggiornamento atteso visto che il suo scopo principale è correggere i numerosi bug venuti a galla con la versione precedente. Con questo mossa però la compagnia ha di fatto anche tolto la possibilità agli utenti di tornare indietro ad iOS 11.4.1; questo rende effettivamente impossibile tornare ad iOS 11.
iOS 12.0.1
Come appena detto, questa versione ha come focus la correzione del problemi sorti precedentemente, ma in un certa misura migliora anche le prestazioni e infine aggiunge qualche piccola novità. Di sicuro la correzione più attesa è quella in merito alla ricarica degli iPhone XS che riscontravano problemi all’inserimento del cavo Lightning. Un’altra problematica che colpiva i nuovi iPhone lanciati da Apple è quella sulla connettività e anch’essa è stata risolta. Adesso i dispositivi usano correttamente la rete Wi-Fi da 5 GHz e non quella da 2,4 GHz.
Alcune correzioni minore fatte solo il ripristino della posizione dei caratteri ?,1,2 e 3 sulla tastiera dei tablet. A volte capitava che nei video non venivano mostrati i sottotitoli mentre adesso non dovrebbe più accadere così come la mancata disponibilità casuale del bluetooth dovrebbe essere stata corretta.
Il fatto che Apple abbia bloccato la possibilità di tornare ad iOS 11 non è una sorpresa. È sempre stata una politica della compagnia bloccare il ritorno alle versioni più vecchie nel momento che ne usciva una nuova. Se uno riscontrasse dei problemi con quest’ultima potrebbe tornare ad iOS 12 è vero, ma se qualcuno dovessero possedere un’unità che presenta problemi con entrambe le versioni? La risposta la potete immaginare.
A sorpresa, Tim ha deciso di proporre una nuova coppia di offerte dedicate ai giovani sotto i 30 anni. Entrambe sono attivabili fino a domenica 28 ottobre, salvo cambi di rotta da parte dell’operatore. Una è propriamente la Young Senza Limiti Special Edition mentre l’altra è la Young Senza Limiti Easy Special Edition; nome leggermente diverso, ma la sostanza rimane la stessa eccetto per qualche piccolo particolare che vedremo a breve.
Partendo dalla Easy troviamo minuti illimitati di chiamata verso tutti i numeri nazionali, sia di rete fissa che mobile e 30 GB in traffico dati. L’offerta prevede anche musica, chate social senza limiti e Tim Music Platinum il tutto per 9,99 euro al mese. Per poter attivare questa offerta bisogna far addebitare i rinnovi mensili sulla carta di credito o conto corrente; va bene anche Tim Pay; costo di attivazione è pari a 0 euro a patto che la nuova SIM rimanga attiva 24 mesi.
La Young Senza Limiti Special Edition invece prevede sempre minuti illimitati di chiamata verso tutti, ma solo 15 GB in traffico dati. Rimane la musica, chat e social senza limiti, ma l’abbonamento di Tim Music sarà quello Gold. Il prezzo rimane di 9,99 euro al mese, ma l’addebito è su credito residuo così come il costo di attivazioni pari a 0; anche il primo rinnovo è gratuito.
Tim Young Senza Limiti
Queste offerte appena elencate sono specifiche per i nuovi clienti dell’operatore, ma c’è la possibilità di attivarle anche se lo si è già. Nel caso vi volesse attivare l’Easy, al contrario dei nuovi clienti, possono farlo online con i costi invariati; se scelgono l’accredito su conto corrente si devono necessariamente presentare in un negozio ufficiale. Se scelgono l’offerta con addebito su credito residuo allora devono pagare 9 euro per l’attivazione e non avranno il primo rinnovo gratuito.
La corsa è uno degli sport più praticati da chi vuole dimagrire, da chi ha problemi di salute e dagli atleti per rimanere allenati. Molte persone inizialmente lo praticano demotivati, circa il 70% abbandona la corsa dopo pochi allenamenti. Non è uno sport accattivante come altri di gruppo. A differenza del nuoto, entrambi sport solitari, la corsa crea meno entusiasmo.
Nutrizionisti, dietologi, diabetologi e tutti i medici consigliano almeno 30 minuti di camminata quotidiana a passo svelto. Tra i giovani questa non è una moda, non esiste il piacere di camminare e in molti gruppi neanche quello di correre. Qualche anno fa con l’arrivo di Pokemon Go è aumentato il fenomeno di giovani che camminano. Pokemon Go non è altro che un gioco per smartphone in cui bisogna andare in giro per la città e per il mondo per catturare i famosi Pokemon.
La strategia Pokemon non basta per correre, arriva Run an Empire
“Run an Empire” è un gioco di strategia nel quale si possiedono dei terreni da difendere e altri da conquistare. Rilasciata solo pochi giorni fa, venerdì 2 Ottobre, al momento conta sul PlayStore più di 10 mila download. Per giocare bisogna correre nella nostra città e mettere le bandiere nei luoghi in cui si arriva e non appartenenti a nessuno.
L’applicazione al momento è disponibile nel Regno Unito, Nuova Zelanda e Irlanda sia per dispositivi Android che per dispositivi iOS. Il gioco è una vera strategia (contiene tutti i segreti dei giochi di strategia) ma attuato nel mondo reale grazie all’attività fisica. E’ un gioco facile e divertente e deve essere usato nel modo giusto senza creare dispute reali o attacchi pericolosi tra “nemici”.
Tre gli obiettivi principali dell’app:
Esplorare: Reclama nuove terre nel nome del tuo Impero.
Contendere: Invadi i castelli dei tuoi vicini per ereggere la bandiera del tuo Impero.
Proteggere: Impedisci ai nemici di rubarti i castelli rinforzandoli.
Se siete un gruppo di amici affiatati a cui piacciono queste cose e vorreste fare attività fisica ma non sapete come o quella classica vi annoia, andate nel PlayStore e scaricate l’app gratuitamente. Sotto il video dimostrativo rilasciato dagli sviluppatori.
Il fumo è una delle malattie da stile di vita più diffuse e pericolose, col passare degli anni, nella popolazione, oltre che inquinanti nell’ambiente. Il tabacco è stato importato in Europa nel XV secolo e dopo tre secoli si è diffuso il consumo mondiale delle sigarette. Esistono numerose sostante dannose nel fumo: tossiche, la nicotina e il monossido di carbonio, irritanti, i vari ossidi, e cancerogene, oltre 50 tipi diversi di sostanze. A causa dell’effetto della nicotina che provoca nell’uomo, il fumo di tabacco, chiamato tabagismo, è entrato nel 1996 dall’OMS come malattia da dipendenza. Il fumo, sia attivo sia passivo, causano numerosi problemi cardiovascolari e respiratori a lungo andare, e smettere di fumare è sempre più difficile, mentre molto più probabile è una ricaduta. Un motivo, di quest’ultima, può trovare risposta addirittura nella genetica, a causa del CHRNA5.
La genetica nel fumo
La nicotina, il fattore principale di dipendenza del fumo di sigarette, si lega ai ricettori nicotinici nel cervello, provocando il rilascio di dopamina e altre sostanze che modulano l’umore della persona. Dopo aver fumato una sigaretta, i recettori si riempono completamente e, fumare ancora, non ci porta gratificazione, ma, aspettando un po’ di tempo, questi recettori si riattiveranno portando la persona a cercare nuove dosi. Così facendo, si crea una vera e propria dipendenza ed assuefazione.
Alcuni studi recenti, dell’AIRC, hanno dimostrato che, geneticamente, alcune persone hanno una mutazione di un gene, il CHRNA5, che riguarda i recettori della nicotina e può provocare un aumento di possibilità di dipendenza da tabacco. Nonostante è una mutazione genetica inusuale, ben il 35% della popolazione europea la tiene. Questo spiega come, per molte persone, è molto difficile riuscire a smettere di fumare. Questa tesi è stata successivamente sperimentata sui topi, dimostrando come, dopo aver iniettato il CHRNA5, dopo un periodo di cessazione, si tendeva ad una ricaduta a causa dell’aprirsi dei recettori.
Questa notizia, oltre che interessante nel capire perché il fumo di tabacco provoca così dipendenza, può essere utile nel formare farmaci che attivano altri recettori per ridurre il consumo da tabacco e limitare il craving, la dipendenza da fumo.
Abbiamo visto insetti spia in molti film di fantascienza e di spionaggio e per quanto sembra un’idea bizzarra viene sempre riproposta in qualche modo. In ogni caso si tratta di finzione, ma se guardiamo alla realtà possiamo trovare degli esperimenti bizzarri e strani in egual misura. Una notizia abbastanza vecchia è quella di voler creare delle api robot per sopperire al fatto che molti esemplari stanno morendo. Sono degli insetti fondamentali per la vita sulla terra per via della loro capacità di impollinare le piante, ma a questo giro non sono loro le protagoniste.
A quanto pare una ricerca finanziata dal governo degli Stati Uniti per 45 milioni di dollari sembra aver come obiettivi la creazione di insetti ingegnerizzati capaci di portare virus. Già così sembra spaventoso, ma in realtà l’intento dichiarato è quello di usarli per combattere altri parassiti che minacciano le piantagioni; un metodo alternativo ai pesticidi. Si tratta di una ricerca iniziata sotto i radar nel 2016, ma delle recenti dichiarazioni hanno fatto si che venissero puntati dei riflettori su tutto il lavoro svolto.
Arma letale
Cinque ricercatori europei hanno lanciato l’allarme proponendo uno scenario ancora più cupo. Come molte ricerche finanziate dal governo statunitense è possibile che il risultato venga usato per scopi militari. Come il progetto iniziale prevede l’inserimento di virus per combattere altri insetti, potrebbe anche venir inserito qualche virus in grado di distruggere proprio le culture mettendo in ginocchio chi dipende da esse.
Ancora una volta nasce il dibattito sulla ricerca e sull’impiego a duplice uso. Non è una novità che, soprattutto negli Stati Uniti, che lo sviluppo di qualcosa c’entri con la sfera militare; senza andare troppo lontano, Internet è l’evoluzione di una rete usata dai militari americani come collegamento tra le diverse base e il suo nome era ARPANET.
Ovviamente queste sono solo paure mentre il beneficio di creare insetti del genere come difesa delle piante è concreto. Molto colture sono partite da piante modificate col preciso scopo di resistere ad alcune malattie. Quest’ultime però sono in continua evoluzione e quindi c’è bisogno di una continua ricerca per creare sempre di nuove, ma si tratta di un processo lungo e dispendioso. Le malattie sono spesso e volentieri portate dagli insetti quindi combatterli prima che distruggano il raccolto, direttamente o indirettamente, risulta essere l’alternativa migliore.
L’origine dell’Universo è una delle domande che ripercuote da sempre la mente umana. Questo ha portato alla nascita di molte religioni, grazie alle quali le persone credenti ritengono che tutto sia creato da una o più divinità. Per gli scienziati e prettamente atei invece la nostra galassia è nata con un’esplosione e successiva condensazione di particelle: il Big Bang.
Sin da sempre sono state numerose le persone che hanno cercato di rispondere a questa domanda e altrettanto i progetti e le ricerche su questo tema ma ancora la mente umana non è riuscita a capire il meccanismo della creazione. Come, da chi, perché sia esistita la prima forma vivente, sia essa una cellula, un uomo, un animale, una pianta.
L’esperimento quantico spagnolo
In una macchina quantica sono stati depositati dei qubit rappresentati singoli organismi viventi. All’interno del computer i qubit erano in grado di vivere, riprodursi e morire. Dovevano quindi stare alle leggi dell’evoluzione Darwiniana. Non un’evoluzione pura come scoperta dallo scienziato Darwin ma adattata alle leggi quantiche, con algoritmi e informatica quantistici.
Per fare ciò i ricercatori dell’Università del Paese Basco hanno utilizzato un computer quantico IBM QX4 a cinque qubit sviluppato da IBM accessibile attraverso un cloud. I computer quantistici fanno uso di qubit, il cui valore di informazione può essere una combinazione di uno e zero. Questa proprietà, nota come sovrapposizione, esplica la potenza di elaborazione delle informazioni del computer quantico che è notevolmente maggiore rispetto ai computer classici.
Lo studio ha rivelato che la vita quantica è composta da due qubit (i componenti fondamentali della fisica quantistica): una per rappresentare il genotipo (il codice genetico passato tra generazioni) e uno per rappresentare il fenotipo (la manifestazione esteriore di quel codice).
I risultati dell’algoritmo quantistico
Questo algoritmo quantistico simulava i principali processi biologici come l’auto-replicazione, la mutazione, l’interazione tra individui e la morte a livello di qubit. Il risultato finale è stata una simulazione accurata del processo evolutivo che si sviluppa a livello microscopico ma si manifesta con una grande complessità macroscopica. La vita quindi potrebbe emergere dalla materia inanimata.
Per modellare l’autoreplicazione, l’algoritmo copiava il valore di aspettativa (la media delle probabilità di tutte le misurazioni possibili) del genotipo in un nuovo qubit attraverso l’entanglement, un processo legante i qubit in modo che le informazioni vengano scambiate istantaneamente tra loro. Per spiegare le mutazioni, i ricercatori hanno codificato le rotazioni casuali del qubit e applicate nell’algoritmo del genotipo.
Lo studio ha inoltre portato alla luce l’interazione tra l’individuo e il suo ambiente, che ha rappresentato l’invecchiamento e infine la morte. A questo punto il nuovo genotipo si autoreplica e trasferisce in un altro qubit le informazioni tramite entanglement. Infine, questi individui interagivano l’uno con l’altro, richiedendo quattro qubit (due genotipi e due fenotipi), ma i fenotipi interagivano e scambiavano informazioni solo se rispondevano a determinati criteri codificati nei loro qubit genotipici. L’interazione ha prodotto un nuovo individuo e il processo è iniziato di nuovo. In totale, i ricercatori hanno ripetuto questo processo più di 24.000 volte.
Ancora non si sa se l’origine dell’Universo sia proprio questa ma è un grande passo avanti per la verità e la scienza.
C’era molta attesa per il grande aggiornamento di Windows su tutti i dispositivi Microsoft. L’azienda, infatti, rilascia periodicamente aggiornamenti più piccoli di correzioni errori e bug, e aggiornamenti più grandi e corposi, come quello di Aprile, che inseriscono nuove funzionalità e migliorano notevolmente le prestazioni. L’aggiornamento di Ottobre, precisamente lanciato il 2 di questo mese, introduce numerose nuove e rivisitate funzioni quali gli screenshot, “Sicurezza in breve”, tastiera SwiftKey, connessione guidata col cellulare, appunti intelligenti. E’ possibile consultare nello specifico ognuna di queste funzioni nell’articolo qui linkato. Il lancio dell’aggiornamento, però, non è andato come previsto, per un problema tecnico molto particolare.
Il problema del nuovo aggiornamento di Windows
Inizialmente, l’aggiornamento non ha raggiunto tutti i dispositivi, ma solo alcuni. Per chi non voleva aspettare, poteva scaricarlo manualmente dalla pagina Internet di Microsoft. Il tempo di scaricamento e installazione dura oltre due ore. Le prime persone che lo hanno scaricato, però, hanno notato, dopo l’aggiornamento, la scomparsa improvvisa di alcuni loro file nella cartella C:/Users/, dove di solito vengono conservati i file automatici e i più importanti. Purtroppo, si è subito capito che non erano casi singoli bensì un problema provocato da Windows Ottobre 2018.
Microsoft ha deciso, finché non risolve il problema, di bloccare e interrompere lo scaricamento del nuovo aggiornamento e consiglia, a chi già lo ha scaricato, di non installarlo fino a nuove comunicazioni ufficiali. Chi, sfortunatamente, ha perso dei file, deve contattare l’assistenza per provare a recuperarli, anche se non è molto facile visto che sembra che il bug li cancelli in modo definitivo.
Non resta che aspettare che il problema venga risolto, e finalmente poter usufruire delle ottime novità dell’aggiornamento.
Aurélie Fontan, una giovane stilista premiata, ha conquistato una pietra miliare nel mondo della moda creando la prima collezione di alta moda del mondo progettata e prodotta attraverso uno smartphone. Aurélie si è unita a Samsung per utilizzare il Galaxy Note 9 nelle sette principali fasi di creazione e produzione della prima collezione di Mobile Couture al mondo.
Il dispositivo è stato utilizzato per creare schizzi, comunicare in modalità wireless con nuovi strumenti di produzione, stampare allegati di dispositivi 3D e dipingere a distanza i modelli di tessuto di questa collezione eccentrica. Ha inoltre consentito ad Aurélie di accelerare l’intero processo di prototipazione e sviluppo sincronizzando le app con i fornitori, nonché attraverso la possibilità di connettersi a loro o modificare le loro creazioni ovunque si trovino.
Con un’attenzione particolare al design, le parti Mobile Couture offrono un’alternativa al sistema mondiale della moda veloce e massimizzano la potenza e il potenziale della tecnologia digitale e mobile. I pezzi finali sono stati realizzati con una combinazione di pelli riciclate e accessori di fissaggio in plastica 3D biodegradabili, con l’intero processo di riproduzione della durata di sei settimane.
La S Pen del Note 9 ha offerto alla stilista la precisione e il controllo durante la creazione di bozzetti, mentre potenti capacità di elaborazione e di archiviazione del dispositivo possono connettersi direttamente con strumenti tecnologici innovativi per accelerare, modificare e innovare durante lo sviluppo e la produzione finale – tutto con un’attrezzatura che si inserisce in una tasca. Ad esempio, Note 9 ha accelerato il processo di prototipazione di circa il 40% e la raccolta è stata creata in otto giorni, invece dei soliti 14 giorni.
Come è stato usato Galaxy Note 9
La fotocamera e la S Pen sono state utilizzate per cercare, annotare e mantenere l’ispirazione del quaderno digitale di Aurélie. Grazie alla durata della batteria di un’intera giornata e alla grande capacità di archiviazione, Aurélie può accedere e lavorare sul suo album da disegno mobile, ovunque l’ispirazione le provenga.
Le forme delle parti, i modelli di tessuto e gli accessori di fissaggio sono stati progettati con S Pen, come una matita su un foglio di carta, sul grande display da 6,4″ di Note 9. I disegni dei sistemi di chiusura delle parti complesse sono stati ricreati in un’app chiamata OnShape* che crea disegni stampabili in 3D.
Il processo di stampa 3D è stato monitorato in tempo reale attraverso il dispositivo, consentendo ad Aurélie di modificare il disegno quando necessario. I modelli di tessuto sono stati inviati in modalità wireless a Joto X, un dispositivo di disegno digitale robotico estremamente avanzato che trasferiva i motivi sulla pelle dei pezzi.
Note 9 è stato progettato per offrire potenza, prestazioni e produttività ai creatori alla ricerca di uno smartphone che permetta loro di lavorare e intrattenere tutto il giorno. Con la durata della batteria per un giorno, una memoria da 512 GB espandibile fino a 1 TB (più della maggior parte dei laptop); un processore 10nm; supporto per velocità di rete più veloci; e l’iconica S Pen con controllo Bluetooth, i limiti di questo smartphone sono stati testati nella produzione di questa collezione.
Aurélie Fontan ha spiegato in questi termini la sua esperienza: “come persona la cui creatività è guidata dal potenziale della tecnologia e della scienza, è stata un’esperienza molto interessante scoprire che c’era uno smartphone che ha avuto la capacità di controllare l’intero processo di produzione di una collezione. Le mie idee erano ambiziose e l’obiettivo era quello di sfidare i processi tradizionali“.
Ormai è normalissimo trovare delle guardie a proteggere i negozi, le si trovano dovunque e in qualunque parte del mondo. Anche Apple ha sempre fatto affidamento ad agenti privati in borghese per proteggere le proprie vetrine di vetro in cui sono esposti migliaia di dollari in dispositivi elettronici. Purtroppo però non sono sempre presenti e infatti ogni tanto capitano dei fuori.
In questi mesi ne sono successi parecchi e proprio per il modo in cui i prodotti sono esposti il tutto risulta anche essere troppo più facile del previsto. Per cercare di evitare ulteriori furti, la compagnia ha deciso di stipulare un contratto con il dipartimento di polizia locale per assumere agenti veri in uniforme per la protezione dei negozi. Da quando la compagnia ha fatto questa mossa non sembrano esserci stati più furti anche se servirebbe altro tempo per dire se la strategia è stata un successo.
Apple e la polizia
Il dipartimento ha voluto sottolineare che questa operazione non costa niente al contribuente americano. Il progetto sta venendo interamente finanziato da Apple che tolta la maggior sicurezza sembra aver raggiunto un altro traguardo. La settimana scorsa sono infatti stati accusati altri 17 sospettati i quali sembrano aver fatto parte di una della bande che aveva commesso alcuni dei precedenti furti. Il bottino della rapina in cui erano coinvolti era di 30.000 dollari tra iPhone, iPad e MacBook; in totale Apple dovrebbe aver perso prodotti per un totale di un milione di dollari.
Per quanto questa nuova misura di sicurezza possa risultare un disincentivo per alcuni malintenzionati, è probabile che la banda organizzata possa colpire da altre parti. La politica di Apple sull’aspetto dei negozi o sull’esposizione della merce li rende un bersaglio troppo ghiotto da ignorare, ma soprattutto facile da colpire.
Nintendo è un’azienda giapponese specializzata dal 1889 in giocheria. Inizialmente produceva giochi meccanici, giochi di società e carte da gioco. Nel 1975 ha prodotto la prima console ed è approdata in Europa negli anni 80. Da subito i suoi giochi hanno interessato i più giovani e appassionati.
Per anni è stata l’azienda di produzione di console portatili più redditizia del mondo. Dagli anni 80 ha prodotto 24 console con una media di una ogni 18 mesi circa con oltre 500 giochi. Sicuramente il gioco più famoso è Mario Bros pubblicato nel 1985, successivamente troviamo i Pokémon nel 1996 pubblicati un anno dopo anche come manga e cartone animato.
Ha accompagnato diverse generazioni e grazie a ciò ha deciso di continuare il suo sviluppo. Nel 2016 l’azienda ha iniziato a produrre i propri giochi anche per piattaforme come iOS e Android. Grazie a ciò i ricavati dell’azienda sono aumentati notevolmente.
La nuova custodia per smartphone
A marzo 2018 l’azienda ha depositato il brevetto di una custodia per smartphone con funzionalità Game Boy. La custodia è di quelle a libro, non ha quindi solo funzione di gioco ma anche di protezione, come una vera custodia.
La parte superiore secondo il brevetto sarebbe formata da una parte di schermo che funziona come touch screen e l’altra metà inferiore per i pulsanti di gioco. Nel touchscreen saranno proiettate le immagini proprio come nei Game Boy.
Al momento non è disponibile niente di ufficiale ma pare che l’azienda potrebbe estendere il progetto anche a tablet. Di conseguenza non ci sono ancora fonti affidabili sul progetto, sul suo lancio e altre informazioni, ma pare che negli ultimi tempi l’azienda provi una grande nostalgia per la bellissima console realizzata negli anni 80.
Prototipo della custodia brevettata
Sembra anche che l’azienda stia lavorando per implementare la funzione touch di Nintendo Switch e potrebbe essere questo un modo perfetto. Aspettiamo impazienti qualche dichiarazione ufficiale da parte dell’azienda.
Con l’arrivo della nuova settimana 3 Italia ha deciso di proporre una nuova versione di un’offerta già in precedenza disponibile. Si tratta dell’All-In Master Digital e presenta diverse particolarità rispetto a molte delle offerte disponibili attualmente. L’attivazione non presenta nessun costo di attivazione, ma è necessario addebitare il costo mensile su conto corrente o carta di credito.
L’offerta in sé garantisce minuti illimitati di chiamata verso tutti i numeri nazionali, non importa se di rete fissa o mobile, e ben 40 GB in traffico dati. Il costo mensile è di 6,99 euro e come detto non presenta un costo di attivazione, ma presenta un vincolo contrattuale di 24 mesi; il mancato rispetto di tale contratto porterà un accredito di 49 euro.
3 Italia All-In Master Digital
L’offerta presenta anche altri benefici. Uno su tutti è Giga Bank che prevede l’accumulo del traffico dati non usati per un uso successivo. Un’altra aggiunta è la presenza di 6 mesi di Apple Music senza nessun costo aggiuntivo; in questo periodo di tempo si può sfruttare il servizio proposto senza limitazioni. Un ultimo bonus è la possibilità di portare il costo mensile a 5 euro ed avere GB illimitati se si sottoscrive anche un’offerta per la rete fissa.
Con la nuova SIM si attiverà automaticamente anche la tariffa base di 3 Italia. Quest’ultima prevede un costo di 29 centesimi per ogni invio e 20 centesimi per ogni 20 MB di traffico dati; teoricamente anche i minuti di chiamata costano 29 centesimi, ma chiaramente non sono previsti per via dei minuti illimitati. Se si vuole sfruttare la rete 4G allora c’è bisogno di attivare l’opzione 4G il cui costo è di 1 euro al mese; l’extra costo partirà da gennaio.
La celiachia è una malattia che colpisce l’apparato digerente e colpisce particolari soggetti predisposti geneticamente. L’incidenza è data anche da un fattore ambientale, infatti nei paesi mediterranei c’è una percentuale più elevata rispetto ai paesi nordici.
Secondo alcuni studi questa è una malattia autoimmune. I soggetti celiaci infatti non hanno un enzima particolare in grado di digerire il glutine presente in molti cereali come grano, frumento, orzo, farro, avena, segale, spelta. In poche parole il sistema immunitario dei soggetti celiaci attacca l’intestino dove manca proprio quell’enzima per digerire il glutine.
La malattia celiaca non è da sottovalutare. Se non diagnosticata subito può portare a gravi problemi come ad esempio calcificazioni cerebrali, osteoporosi, neoplasie, detarmatiti, infertilità e nelle donne anche alterazione del ciclo. Un celiaco tra l’altro ha una grande carenza di vitamine, ferro, folati, sali minerali.
Sfortunatamente c’è anche un legame con altre malattie come diabete, psoriasi, tiroidite (tutte malattie autoimmuni) e inizialmente intolleranza al lattosio. Quest’ultima è dovuta alla distruzione dei villi intestinali, impossibilitati all’assorbimento del cibo.
La celiachia si può riconoscere con pochi semplici sintomi: gonfiore addominale, vomito e diarrea, stanchezza cronica, perdita di peso, iponutrizione con conseguente perdita di capelli e debolezza delle unghie. Dagli esami del sangue è possibile notare anche livelli di emoglobina molto bassi che determinano stanchezza, debolezza, colorito bianco della pelle. In alcuni soggetti è presente anche una particolare dermatite, erpetiforme, per la quale sono presenti nella pelle delle chiazze rosse, simili al morbillo.
Come cura al momento è possibile seguire solamente una dieta priva di glutine, sostituito da cibi fatti di riso, mais, quinoa, grano saraceno… Anche se una ricerca finlandese ha dato una piccola speranza.
Una cura finlandese
Amg714 è un farmaco sperimentale sviluppato da un gruppo di ricerca finlandese che potrebbe aiutare i celiaci nell’ingestione involontaria di glutine. Si tratta di un anticorpo in grado di bloccare l’interleuchina 15 e riducendo così i sintomi dovuti dalla piccola ingestione di glutine. Non è un farmaco che può essere preso per mangiare cibi contenenti totalmente glutine. Ricordiamo infatti che al momento non esiste una cura simile, né farmacologica né un vaccino.
Come dichiarato dai ricercatori il farmaco serve solamente per curare le contaminazioni. E’ molto difficile essere sicuri di mangiare qualcosa totalmente privo di glutine. Anche se un cibo viene cucinato personalmente da un celiaco, non c’è la completa garanzia che questo, se comprato, sia privo di glutine. Sono numerose le aziende che trattano contemporaneamente cibi con e senza glutine ed è quindi difficile stabilire che un cibo senza glutine sia completamente senza.
I soggetti a cui è stato somministrato l’antibiotico dopo la cura hanno notato una diminuzione dell’infiammazione intestinale e nessun effetto collaterale.
Nel grafico è riportata l’incidenza dei soggetti partecipanti allo studio finlandese
L’alternativa software americana: Nima
Nima è un piccolo laboratorio software portatile, sviluppato da due studenti celiaci del MIT. L’alimentazione fuori casa è molto pericolosa per un celiaco. Anche nei locali certificati, che espongono e garantiscono menu senza glutine, è possibile una piccola distrazione per cui il cibo viene contaminato. Molti soggetti non si accorgono di ciò, altri sì. Molte persone sono morte per aver mangiato un cibo contenente glutine. L’ingestione del glutine in alcuni soggetti porta allo shock anafilattico dal quale è difficile salvarsi se non aiuti tempestivamente.
Per ovviare ciò i due studenti hanno progettato un piccolo macchinario nel quale viene inserito il cibo prima di mangiarlo. Il software lo elabora e se è presente una quantità di glutine inferiore ai 20 ppm (quantità ingeribile) compare un sorriso. I celiaci possono quindi mangiare quella pietanza. Se invece è presente una quantità di glutine superiore compare nello schermo una spiga di grano. Il celiaco potrà quindi avvisare i ristoratori e mandare indietro la pietanza. In questo modo non solo si potrebbero salvare delle vite ma anche evitare spiacevoli sintomi dovuti alla contaminazione.
1. Assaggiare: inserire una piccola porzione di cibo nella capsula Nima 2. Test: inserire la capsula all’interno del sensore e premere start 3. Risultato: in pochi minuti Nima ti dirà se il cibo contiene glutine o meno
Il dispositivo può essere attualmente acquistato online per soli 279$ con tre capsule in omaggio. Successivamente ci sarà il costo delle capsule in cui inserire il cibo prima di testarlo dalla macchinetta.
Un po’ tutti ci siamo stupiti quando da piccoli abbiamo scoperto che in realtà gli anelli di Saturno non sono in realtà come vengono rappresentati, ma sono piuttosto degli ammassi di rocce che girano intorno al pianeta. In ogni caso, questo pianeta è stato il punto d’approdo finale della sonda Cassininel 2017. La sonda, prima di autodistruggersi gettandosi all’interno della parte più alta dell’atmosfera, ha raccolto una moltitudine inverosimile di dati. Quest’ultimi sono tutt’ora analizzati dagli esperti della NASA ed ogni si scopre qualcosa di nuovo come il fatto che gli anelli piovono sul pianeta.
Per noi la pioggia, detto semplicemente, è acqua che cade del cielo e siamo appunto abituati ad associare tale fenomeno a tale elemento. Sappiamo però che in altri pianeta o corpi celesti questo fenomeno può prendere connotazioni diverse. Per esempio suTitanopiove metano mentre a quanto pare su Saturno piove materiale solido. Certo, non è strettamente lo stesso tipo di fenomeno meteorologico, ma è effettivamente quello che succede.
Gli anelli spariranno?
Un documento pubblicato su Science spiega l’evento. Il materiale che forma gli anelli gocciola sotto forma di polvere cadendo sul pianeta attirata dalla forza di gravità. Detto così non sembra niente di eccezionale, ma i numeri parlano di 10.000 Kg di materiale che piove ogni secondo, o almeno sono i dati che la sonda ha raccolto negli ultimi viaggi intorno a Saturno.
Altri dati raccolti rivelano che questa caduta di materiali non risulta sempre lineare. A volte si scontrano disperdendosi mentre può capitare che il materiale venga risucchiato nel campo magnetico del pianeta. Questo crea un altro fenomeno ancora chiamato dagli esperti come ring rain o pioggia ad anello.
La domanda sorge spontanea: gli anelli un giorno spariranno?
Negli ultimi tempi, il problema degli animali di supporto emotivo è diventato controverso e questo perché sempre più persone sostengono di dover stare vicino ai propri animali domestici per rimanere calmi. Tenendo presente questo, vediamo quali sono gli animali di supporto emotivo e quali sono i problemi associati a questo argomento.
Gli animali di supporto emotivo sono davvero utili?
L’uso di animali a scopo terapeutico non è una novità. Lo stesso Sigmund Freud ha incluso il suo animale domestico, un cane di Chow Chow di nome Jofie, nelle sue sedute terapeutiche. A questo proposito, ha detto: “Preferisco la compagnia degli animali, sono molto più semplici“.
Inoltre, uno psicologo di nome Boris Levinson, sentito il suo cane di nome Jingles, ha avuto la capacità di interagire con un bambino autistico, quando nessun altro essere umano riusciva a farlo.
Pertanto, molti professionisti, a partire dagli anni ’50, hanno raccomandato di utilizzare gli animali per aiutare le persone con qualche tipo di disabilità, sia essa fisica o mentale. Da quel momento, è diventata popolare l’idea di animali di supporto emotivo, sia a casa, che perle fondazioni che fanno visite a ospedali e altri centri sanitari con animali. Questi possono variare da cani e gatti a iguane, uccelli e serpenti.
In questo senso, si afferma che gli animali di supporto emotivo possono fornire una compagnia rassicurante a persone che soffrono di una varietà di problemi.
In questo modo, è stato osservato che gli animali di supporto emotivo aiutano a trattare problemi come disturbo da stress post-traumatico, autismo, ansia, depressione, stress e timidezza. Infatti, la ricerca ha dimostrato che, solo una settimana dopo aver acquisito un supporto emotivo animale, è possibile vedere una riduzione dell’82% dei sintomi del disturbo da stress post-traumatico.
Inoltre, indipendentemente dal fatto che non vi sia alcuna diagnosi di malattia mentale, gli esseri umani possono trarre beneficio da animali con supporto emotivo in soggetti quali l’autostima, la motivazione, la capacità di socializzare. A questo proposito, è stato osservato che le persone che vivono in case di cura sono più attive quando un animale è coinvolto nella loro vita quotidiana, il che consente loro di godere di un maggiore benessere.
Allo stesso modo, a livello fisico, sono stati dimostrati anche i benefici degli animali di sostegno emotivo. Ad esempio, in un’indagine è stato osservato che la presenza dell’animale riduce la frequenza cardiaca, diminuisce lo stress e promuove il rilascio di ossitocina, noto anche come l’ormone dell’amore.
Come può un animale diventare un animale di supporto emotivo?
La certificazione di un animale come supporto emotivo è estremamente semplice e può essere la causa principale delle controversie che circondano questo argomento. Per questo, l’unica cosa necessaria è che un professionista della salute mentale valuti la situazione e scriva faccia una lettera o un certificato che attesti che l’animale in questione ha funzioni terapeutiche.
Quando ciò accade, nessun sito, pubblico o privato, come aeroporti, ospedali, scuole o negozi, può negare l’accesso e la presenza costante con il suo proprietario all’animale. A questo punto, è necessario chiarire che gli animali di supporto emotivo non svolgono le stesse funzioni degli animali di servizio. Questi ultimi sono animali, di solito cani, che sono stati addestrati per svolgere funzioni specifiche che garantiscono il benessere delle persone. Come i cani guida, che aiutano le persone ipovedenti a muoversi meglio o i cani che sono stati addestrati a rilevare l’insorgenza di un attacco epilettico in modo che il proprietario possa adottare una posizione sicura.
D’altra parte, gli animali di supporto emotivo, possono essere qualsiasi tipo di animale domestico che, senza la necessità di avere qualche tipo di formazione precedente, sono stati certificati come compagni per le persone cui è stato diagnosticato un disturbo mentale. Questo ha permesso di abusare di regolamenti ambigui, basati sullo sviluppo di un’intera industria che sembra oscurare i reali benefici che si possono ottenere da un animale di supporto emotivo.
Gli operatori virtuali stanno conquistando sempre più clienti grazie alle loro offerte low-cost e alla qualità dei servizi. I due operatori virtuali più conosciuti sono Kena mobile e Ho. mobile, ma recentemente si è inserito anche la versione mobile di Tiscali, una società di telecomunicazioni principalmente di linea fissa. Tiscali Mobile si appoggia sulla rete di TIM e utilizza il prefisso 370-1. Ha proposto sul mercato una buona offerta a poco prezzo. Vediamola dettagliatamente.
Tiscali mobile START
E’ questa l’offerta principale della compagnia telefonica in commercio. Consiste, al prezzo molto basso di 2,50 euro al mese, nell’avere 60 minuti verso tutti e 2 GB di Internet sotto rete TIM. Come possiamo notare, non offre molto in termini di quantità, perciò il prezzo è bilanciato. E’ ottima soprattutto per chi vuole spendere poco e non usa moltissimo il cellulare quindi sa che quei minuti e quella quantità di Internet gli basta mensilmente. Il costo di attivazione iniziale è gratis per tutti i nuovi utenti e si può attivare, sorprendentemente, anche tramite portabilità da un altro operatore telefonico restando con il proprio numero senza doverlo cambiare. Per i vecchi clienti, invece, il costo di attivazione è di 10 euro. Sono presenti anche vari servizi, di credito residuo, mandando sms a 4130, hotspot, segreteria telefonica, applicazione per monitorare la propria offerta con contatori.
Infine, ricordiamo che se dovesse finire Internet, si possono attivare varie offerte per prolungarlo, per esempio 500 MB al costo di 3 euro, e che questa offerta non prevede una durata minima contrattuale e quindi è libera da vincoli e costi di disattivazioni o penali.