Per spiegarvi come funzionerà la pioggia artificiale di meteore programmata nel 2019 in Giappone, è necessario capire bene cosa sono le meteore. Si tratta di veri e propri fuochi di artificio della natura.
Il sistema solare, luogo molto disordinato, è perennemente ingombro di detriti scaturiti dalla sua stessa creazione e resta tale anche dopo 5 miliardi di anni.
I detriti hanno varie dimensioni, alcuni sono simili a pianeti nani, altri sono come polveri. Una particolare fonte di detriti sono le comete che, periodicamente, vengono ‘disturbate’ dalle loro antichissime aree di nidificazione nella fascia di Kuiper e Oort, destinate a precipitare nel sistema solare interno.
Alcune comete sono catturate dalla massa del pianeta Giove, che le rispedisce verso il Sole in orbite ellittiche allungate. Nel corso di migliaia di anni, alla fine, il ghiaccio di cui sono in gran parte composte le meteore si sublima e tutto ciò che resta è la classica scia di polvere e pietrisco che si estende lungo l’intera orbita della cometa.
Ogni qualvolta la Terra interseca questa orbita, le particelle entrano in collisione con l’atmosfera e si bruciano producendo la spettacolare pioggia di meteoriti, in periodi prevedibili dell’anno.
Vediamo come funziona la pioggia artificiale di meteore che ammireremo tra meno di 2 anni grazie al progetto Sky Canvas.
Il progetto Sky Canvas (basato sulla creazione di stelle cadenti artificiali) tenta di ricreare docce cosmiche colorate. Per riuscirci, utilizzerà satelliti miniaturizzati che, sparando su cuscinetti a sfera in lega speciale, saranno in grado di ricreare le docce cosmiche colorate. A che pro? Sia per creare in un punto qualsiasi della Terra uno schermo spettacolare a forma di palla di fuoco sia per comprendere meglio in che modo smaltire i detriti spaziali.
Sky Canvas, sostenuto dalla compagnia giapponese ALE e da altri partner, intende creare meteore artificiali un po’ più vicino casa. Il progetto utilizza un mini-satellite posizionato in un’orbita sincrona al Sole ovvero un’orbita ad alta polarità impostata ad un angolo e ad un’altitudine che consente al satellite di volare su un punto della Terra, esattamente alla stessa ora ogni giorno.
È una usata dai satelliti spia per assicurare che i loro bersagli siano fotografati sempre in pieno giorno. L’obiettivo di Sky Canvas è, invece, quello di assicurarsi che le meteore arrivino al momento giusto.
Per produrre le brillanti emissioni di plasma causate dal calore di rientro, che rende le meteore visibili dal terreno come strisce di luce, il satellite trasporta fino a 300 palline del diametro di un centimetro, realizzate in speciali leghe metalliche. Queste leghe includono diversi elementi per far bruciare la stella artificiale in diversi colori.
I pallini vengono rilasciati quando si trovano nella giusta orbita ed il satellite è ancora ad una distanza equivalente a più di un terzo della circonferenza della Terra rispetto all’evento o alla città bersaglio. Colpiscono l’atmosfera ad intervalli di circa un secondo per una durata di circa otto minuti. Se il tempo sul bersaglio risulta scarso, il satellite grazie ad una speciale funzione può interrompere l’operazione evitando così di rovinare lo spettacolo.
Queste ‘pallottole’ bruceranno sul bersaglio ad un’altitudine tra i 60 e gli 80 km brillando con una luminosità di magnitudine -0,86 o, più o meno, come quella della stella Aldebaran.
Tutto questo renderà la pioggia artificiale di meteore visibile su un’area di 200 km di diametro spendendo la modica cifra di 16.000 dollari a meteora.
Il satellite che fine farà? Brucerà nell’atmosfera a causa del decadimento orbitale nell’arco di 2-4 anni.
Secondo ALE, le meteore artificiali non possono essere utilizzate solo per scopi di intrattenimento ma anche per la ricerca scientifica. Poiché i pallini vengono rilasciati in modo controllato, la loro incidenza, velocità e materiali sono noti. Ciò li rende molto utili: possono fornire una base di confronto con le meteore naturali per comprendere meglio le loro caratteristiche. Si potrà comprendere meglio l’atmosfera superiore della Terra e raccogliere dati per pianificare lo smaltimento dei detriti spaziali.
Il primo test previsto per la pioggia artificiale di meteore è programmato per la metà del 2019 con il primo display su Hiroshima, in Giappone.
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