Di sicuro non serve fare le presentazioni ad Amazon. In fondo si tratta del più grande sito di e-commerce di tutto il mondo. Il suo fondatore/creatore è passato dall’essere un venditore di libri – era il 1997 – ad essere l’uomo più ricco di questo nostro piccolo pianeta.
L’enorme successo della compagnia degli ultimi anni ha portato alla creazione di impianti anche fuori dagli Stati Uniti. Come sappiamo, sono stati costruiti degli stabilimenti anche da noi e da quando è successo si è creato un acceso dibattito in merito. Si sono sostanzialmente creati due fronti, quelli che vedono in queste strutture un luogo che offre un lavoro pagato tanto da permettere di arrivare a fine mese e quelli che le vedono come una prigione che sfrutta i lavoratori con paghe non adeguate.
Con l’arrivo del Black Friday queste polemiche non hanno fatto altro che aumentare tanto che in diversi paesi europei ci sono stati degli scioperi negli impianti del colosso. Da noi in Italia non sembra esserci stato niente del genere, o almeno così è parso dall’esterno, ma cosa ne pensano veramente i dipendenti? Uno di loro ci ha voluto dedicare del tempo per rispondere a qualche domanda.
Lavorare ad Amazon è così pesante?
“Se mi passi il termine, è una domanda stupida. Siamo dei magazzinieri a tutti gli effetti. Certo, ci sono diverse postazioni e in alcune di queste ci si muove e si fatica di più, ma alla fine è quello che siamo, dei magazzinieri. La quantità di lavoro varia a seconda del periodo è di sicuro il Black Friday non è quello più leggero, per usare un eufemismo. C’è più da fare, ma c’è anche una mobilitazione maggiore del personale e questo, non serve che lo dica io, è un bene per tutti. Il salario è adeguato e per quanto sarebbe bello aspettarsi di più, nessuno si può lamentare.”
C’è possibilità di carriera?
“Si. All’inizio quasi tutti noi passiamo per delle agenzie esterne, ma se la società vede che hai un buon ritmo di lavoro non ci mette molto ad assumerti direttamente con un contratto in regola (non che quello precedente non lo sia). Dopo di che, una volta che a tutti gli effetti sei un dipendente di Amazon puoi sfruttare le diverse occasioni che vengono proposte come corsi dedicati per mansioni speciali. Essendo in tanti può risultare difficile riuscire veramente a passare di grado, ma a quel punto entrano in azione altri fattori che non hanno a che fare con la compagnia in senso stretto.”
Spesso si sente di dipendenti di Amazon scontenti delle condizioni di lavoro. Tu cosa ne pensi?
“Come detto prima, è un lavoro che in molti casi può risultare pesante, ma dipende anche con che mentalità lo si affronta. All’interno dello stesso stabilimento ti ritrovi personale molto variegato, dal ragazzo di 20 anni alla signora di 45 e questo indica che c’è un lavoro, ma soprattutto un’ambiente lavorativo, adatto a tutti. Non posso parlare per gli altri impianti, ma nel nostro non ci si può assolutamente lamentare. Ci sono delle regole ferree si, come i metal detector all’entrata, ma questo deriva dal fatto che veniamo a contatto con migliaia di prodotti ogni giorno. Purtroppo l’occasione fa l’uomo ladro e un minimo di precauzioni vanno prese per disincentivare certi comportamenti, ma da qui ad arrivare a dire che è come trovarsi in un romanzo di Orwell ce ne passa.”