Una nuova scoperta della University of Virginia School of Medicine potrebbe consentire ai medici di aumentare la produzione di piastrine per la coagulazione del sangue su richiesta, una scoperta tempestiva dopo la dichiarazione della Croce Rossa all’inizio di quest’anno di una crisi nazionale del sangue. È stata etichettata come la crisi più grande di tutti i tempi e rappresenta un rischio per quanto riguarda la cura dei pazienti.
Oltre a rendere disponibili più piastrine salvavita per la trasfusione, la nuova scoperta di UVA potrebbe aiutare i medici a trattare meglio la trombocitopenia, un disturbo della coagulazione potenzialmente pericoloso che colpisce quasi un terzo dei neonati in terapia intensiva. Questa nuova scoperta potrebbe inoltre essere utile per curare i pazienti che combattono contro il cancro e hanno bisogno di trapianti di sangue del cordone ombelicale.
Carenza di sangue, una nuova scoperta può aiutare la produzione di piastrine
A causa della crescente carenza di unità piastriniche derivate da donatori, c’è stata una grande spinta sia nel settore pubblico che in quello privato per i metodi basati su colture cellulari per generare piastrine. Oltre ad alleviare la carenza di piastrine, l’approccio della coltura cellulare offre l’opportunità di creare ‘piastrine di design’, ad esempio piastrine che non provocano una risposta immunitaria, che è un grave problema nei malati di cancro. Le nuove scoperte offrono importanti informazioni sulle cellule produttrici di piastrine chiamate megacariociti e su come cambiano tra la nascita e l’età adulta. Nei bambini, i megacariociti sono molto più bravi a proliferare, producendo più megacariociti, di quanto non lo siano a produrre piastrine.
Con il tempo, i megacariociti iniziano a produrre piastrine in grande volume, ma questo è accompagnato da un drammatico rallentamento nella produzione di megacariociti. Quindi i numeri delle piastrine aumentano, ma la capacità di creare nuove fabbriche rallenta a passo d’uomo. Il nuovo studio ha scoperto che potevano alternare i megacariociti tra la modalità infantile e quella adulta, tra la produzione di fabbriche o la produzione di piastrine, bloccando un particolare enzima, Dyrk1a. La scoperta potrebbe avvantaggiare i pazienti oncologici che ricevono trapianti di sangue cordonale aiutando a superare i problemi piastrinici che rallentano il recupero del sistema immunitario e aumentano il rischio di infezioni pericolose.
È promettente che ci sono già farmaci per inibire Dyrk1a, che potrebbero capovolgere l’interruttore biologico nei megacariociti. Questi farmaci sono in fase di valutazione per combattere malattie che vanno dall’Alzheimer al diabete. La disponibilità dei farmaci dovrebbe accelerare le sperimentazioni sull’uomo che testano i benefici clinici della manipolazione dei megacariociti.