È comune pensare che le persone cieche vedano solo buio, come quando chiudiamo gli occhi. Ma secondo studi recenti, questa è una semplificazione errata. La percezione visiva nelle persone cieche varia notevolmente, e la scienza ha molto da dire al riguardo.
Secondo la National Library of Medicine, le persone con problemi visivi si dividono in tre categorie: ipovedenti, gravemente ipovedenti e ciechi. Ma anche all’interno della cecità totale esistono differenze significative. Solo meno del 10% dei ciechi non percepisce alcuna luce, rendendo la cecità “assoluta” una condizione rara.
Vedono solo nero? No, il cervello racconta altro
Chi ha perso completamente la vista non vive necessariamente in un “mondo nero”. Il giornalista Damon Rose, cieco dalla prima infanzia, ha raccontato alla BBC di sperimentare luci e colori vividi, che però non corrispondono a stimoli reali. Sono produzioni interne del cervello, che continua a generare attività visiva anche in assenza di input visivi.
Come spiega Rose, ciò che vede non è il mondo reale, ma una rappresentazione illusoria, una sorta di sogno visivo continuo. Questa condizione è simile a fenomeni come le allucinazioni visive nei soggetti con cecità acquisita, un fenomeno chiamato sindrome di Charles Bonnet.
E chi è nato cieco?
Per chi nasce cieco, l’esperienza è ancora più difficile da descrivere: non si può vedere il nero se non si ha mai avuto un senso della vista. In questi casi, la realtà visiva non è nemmeno rappresentabile nella mente: si vive in uno stato di “assenza percettiva” che non può essere paragonato all’oscurità che conoscono i vedenti.
Eppure, anche chi è cieco dalla nascita può sviluppare concetti astratti legati al colore, grazie all’educazione e all’esperienza sensoriale indiretta.
I ciechi comprendono i colori?
Uno studio del 2021, pubblicato su Psychological and Cognitive Sciences, ha dimostrato che le persone cieche dalla nascita sviluppano una comprensione concettuale del colore. In un esperimento, ciechi e vedenti hanno risposto a domande su oggetti comuni come frutti o banconote, legati ai loro colori.
Pur non potendo vedere i colori, i ciechi ragionavano sui colori con la stessa logica dei vedenti, suggerendo che formiamo “teorie intuitive del colore” anche senza esperienza visiva diretta.
La visione non è solo negli occhi
Il nostro senso della vista non dipende solo dagli occhi, ma da un complesso circuito neurologico che coinvolge la retina, il nervo ottico e la corteccia visiva. Quando questo sistema non funziona, il cervello può comunque cercare di “riempire i vuoti”, generando esperienze visive interne.
Questo spiega perché la cecità totale non equivale al nulla: per molti, la mente continua a generare esperienze che assomigliano, per certi versi, a immagini.
Cosa vedono i ciechi?
- La maggior parte dei ciechi non è completamente priva di percezione visiva.
- Chi è cieco totalmente non vede il nero, ma spesso non “vede” nulla in senso percettivo.
- Il cervello può generare percezioni visive artificiali anche senza input.
- Anche i ciechi dalla nascita possono comprendere i colori a livello concettuale.
In definitiva, la domanda “cosa vedono i ciechi?” non ha una risposta semplice. La cecità è un’esperienza complessa, soggettiva e sorprendentemente ricca, che va ben oltre la nostra immaginazione visiva.
Foto di Matt Seymour su Unsplash