Mentre una grossa fetta dell’Australia sta bruciando, in una cittadina tranquilla si sta vivendo un esperienza strana, sicuramente e assolutamente non drammatica come gli incedi, ma particolare. Nannup, un insediamento di 1.300 anime, ha iniziato a dover fare i conti con un’eccessiva presenza di emu che per chi non lo sapesse sono animali simili agli struzzi. Dall’estate dell’anno scorso un nutrito gruppo di 40 esemplari ha iniziato a farsi vivo con insistenza.
Ovviamente è un problema. Una simile quantità di esemplari fa parecchi danni soprattutto agli orti oltre che a sporcare in giro e spargere spazzatura ovunque. Sebbene gli abitanti erano abituati alla presenza di questi grossi volatili all’esterno della cittadina, questa invasione è una novità. Probabilmente il cambio di zona degli animali è dovuto al fatto di aver scoperto che dove c’è l’uomo c’è cibo facile oltre al fatto che ci sono meno predatori.
La guerra degli emu
Questa situazione, sotto un certo punto di vista, fa ridere. Nel 1932 c’è stato un avvenimento particolare che visto dall’esterno fa anche ridere. Ci fu la Grande guerra degli emu, un conflitto tra contadini, tra i quali molti erano ex soldati, e questi volatili. La presenza di quasi 20.000 mila esemplari aveva messo a serio rischio le coltivazioni e quindi erano state imbracciate le armi per cercare di ucciderne il più possibile.
Dire che la guerra fu persa dagli australiani è esagerato, ma da un certo punto di vista fu un disastro. Nel giro di un paio di mesi furono sparati quasi 10.000 proiettili con il risultato dell’uccisione di appena 986 uccelli. L’opinione pubblica invece, più che altro dal Regno Unito, definì l’operazione “un tentativo di distruzione di massa della popolazione degli uccelli” ovviamente in senso negativo.