I dettagli de L’ultima cena di Da Vinci rivelati grazie a uno strumento di Google

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I dettagli di “L’ultima cena” dell’artista rinascimentale Leonardo Da Vinci sono stati recentemente rivelati grazie a uno strumento di scansione di Google. La Royal Academy of Arts di Londra è l’ultima istituzione artistica a unirsi a Google Arts and Culture in una partnership per digitalizzare più di 200 delle loro opere.

Tra queste duecento opere, venti sono state digitalizzate utilizzando la tecnologia Art Camera di Google, uno strumento che consente a coloro che visitano il sito di avere una visione più vicina possibile dell’opera digitalizzata, offrendo la possibilità di vedere i dettagli delle opere che spesso passano inosservati.

Una delle opere digitalizzate utilizzando questo strumento di Google è la copia de “L’ultima cena” di Leonardo Da Vinci, dipinta dai suoi studenti Giampietrino e Giovanni Antonio Boltraffio. Esposta alla Royal Academy of Art, nel Regno Unito, è considerata la copia più accurata dell’opera originale del celebre artista italiano.

La grande differenza tra queste due opere sta nei materiali utilizzati: Da Vinci usava l’olio per creare l’opera su un muro, mentre i suoi studenti riprodussero la stessa opera con un olio più tradizionale su una tela. Il metodo più tradizionale ha permesso alla copia di invecchiare meglio, consentendo dettagli che altrimenti andrebbero persi nel tempo.

Grazie alle telecamere gigapixel di Google, è ora possibile vedere in dettaglio elementi perduti dell’opera originale, come i piedi di Gesù, che sono stati rimossi dall’opera originale quando una porta è stata inserita nel muro dell’opera.

È anche possibile vedere il dito alzato di Tommaso e un bicchiere rovesciato da Giuda, un riferimento al tradimento che avrebbe commesso in seguito.

Il progetto Google ha già una collezione digitale di oltre 100.000 opere. Una copia dell’opera originale di Da Vinci può essere vista in dettaglio sul sito web dell’iniziativa.

Federica Vitale
Federica Vitalehttps://federicavitale.com
Ho studiato Shakespeare all'Università e mi ritrovo a scrivere di tecnologia, smartphone, robot e accessori hi-tech da anni! La SEO? Per me è maschile, ma la rispetto ugualmente. Quando si suol dire "Sappiamo ciò che siamo ma non quello che potremmo essere" (Amleto, l'atto indovinatelo voi!)

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