In giornate come queste la cioccolata è una protagonista indiscussa ed è davvero difficile resistere alla tentazione di mangiarla quando si è circondati da deliziose uova di cioccolato di tutti i tipi. Ma dobbiamo davvero farne a meno? O magari un pezzetto di cioccolata potrebbe addirittura far bene alla nostra salute? Secondo una ricerca dell’Istituto Politecnico di Coimbra, in Portogallo, sembrerebbe che la cioccolata abbia degli effetti benefici per la salute, contribuendo all’abbassamento dell’ipertensione. A patto però che sia fondente e che non se ne consumino più di 20 g.
Il cacao: una pianta dalle notevoli qualità
Il cacao (Theobroma cacao) è una pianta della famiglia delle Sterculiaceae originaria dell’America meridionale. Un albero sempreverde che raggiunge i 5/10 m di altezza. La sua particolarità sono le infiorescenze, sparse in piccoli mazzetti di fiori che spuntano direttamente dal tronco o dai rami e che non tutti daranno vita alla cabossa, il frutto del cacao.
La cabossa contiene il seme ricco di zuccheri e grassi, ma soprattutto alcaloidi. Sono infatti questo particolare tipo di sostanze alla base di alcuni degli effetti positivi sulla nostra salute. In particolare nel cacao si trovano gli alcaloidi teobromina e caffeina, quest’ultima in quantità ridotta. La teobromina ha effetti euforizzanti e diuretici, prima della scoperta di farmaci specifici veniva utilizzata come diuretico in casi di scompensi cardiaci.
Il cacao ha inoltre un potere antiossidante tra i più elevati in assoluto, grazie all’alto contenuto di flavonoidi. Veniva utilizzato anche come energetico, stimolante e secondo alcuni studi, antidepressivo blando.
Lo studio portoghese sulla correlazione tra cioccolato ed ipertensione
Nello studio dell’Istituto portoghese, sono stati in particolare analizzati gli effetti sull‘abbassamento dell’ipertensione da parte del cioccolato fondente, su un campione di 30 volontari tra i 18 ed i 27 anni. Ai partecipanti è stato chiesto di integrare del cioccolato nella loro dieta per 30 giorni. Ma non in modo casuale, si trattava nello specifico di 20 g al giorno di cioccolato al 55 o al 90% di cacao.
Il campione di volontari è stato quindi suddiviso in due gruppi di 15 persone: ad un gruppo è stato chiesto di consumare solo cioccolato al 90%, mentre all’altro è stato assegnato il cioccolato al 55%, sempre nella dose di 20 g al giorno e per un periodo di 30 gg. I ricercatori hanno inoltre proceduto con l’analisi clinica della frequenza cardiaca, i valori pressori e le caratteristiche delle arterie, sia prima che dopo l’inserimento del cioccolato nella dieta.
Tramite l’analisi comparativa dei valori “pre e post cioccolato”, i ricercatori hanno scoperto in entrambi i gruppi una diminuzione nei valori di pressione sanguigna, con effetti più accentuati per la cioccolata al 90%. Nel gruppo del cioccolato al 55% infatti, la pressione sanguigna è diminuita di 2,4 mmHg per la “massima” e 1,7 mmHg per la “minima. Mentre nel gruppo a cui era stato assegnato il cioccolato al 90%, la diminuzione del valore della pressione sistolica è stato di 3,5 mmHg, mentre per quella diastolica il valore è sceco di 2,3 mmHg. Questo secondo gruppo ha inoltre mostrato un miglioramento nella frequenza cardiaca e nell’interazione tra il ventricolo sinistro e le arterie.
I flavonoidi del cacao: un toccasana per il corpo e per l’ipertensione
Questa differenza nei miglioramenti è da attribuirsi nei ricercatori al fatto che il cioccolato al 90%, contenendo più cacao, contiene anche maggior concentrazione delle molecole responsabili degli effetti benefici sulla salute, come ad esempio i flavonoidi.
Quando la concentrazione di cacao è sopra il 45%, inizia ad esserci un livello apprezzabile di flavonoidi. Questi contribuiscono anche a ridurre i livelli di zucchero nel sangue. Il cioccolato quindi più è fondente e più potrebbe coadiuvare nella prevenzione di diabete e malattie cardiovascolari. Inoltre alcune sostanze presenti nel cacao possono aiutare in casi di insulinoresistenza ed infiammazione sistemica.
In comunque dei casi l’assistenza medica rimane fondamentale
Anche se rimane comunque il fatto che in caso di patologie metaboliche o cardiovascolari conclamate, bisogna sempre attenersi alle prescrizione ed ai consigli del medico che segue la nostra situazione clinica. Certo potrebbe far piacere non rinunciare ad un quadratino di cioccolata fondente, ma non si tratta comunque di un medicinale curativo e l’ultima parola è comunque quella del medico.
Ci sono ad esempio anche casi in cui il cioccolato potrebbe invece rivelarsi dannoso. Ad esempio è sconsigliato a chi soffre di malattie a carico del fegato e nei bambini al di sotto dei 3 anni. Mentre può essere dannoso per chi soffre di mal di testa, a causa della presenza della betafeniletilamina, che sembrerebbe in grado di favorire l’emicrania.