Lo spazio si sta sempre più popolando, milioni di minuscoli frammenti, ossia detriti, stanno circolando nell’orbita terrestre insieme a moltissimi satelliti funzionanti. Si stanno presentando nel cielo grandi costellazioni di satelliti, come Starlink, facendo infuriare gli esperti. In futuro potremmo vedere molti più satelliti rispetto a quelli lanciati nella storia finora.
Le collisioni di oggetti presenti in orbita stanno diventando un problema sempre più incalzante. Sono state proposte nuove tecnologie per combattere questo fenomeno, togliendo i detriti orbitali. Più recentemente l’EOS ha progettato un laser a terra per tracciare i detriti e spingerli lontani da possibili collisioni o fuori orbita.
Detriti orbitali, la legge spaziale è un tassello importante per la lotta contro questo fenomeno
Ovviamente strumenti come questo saranno sempre più utili anche in futuro. Tuttavia vicino alla nuova tecnologia c’è bisogno di elaborare modi migliori per regolare l’attività nello spazio. Il sistema laser di EOS non è l’unica tecnologia di rimozione dei detriti proposte negli ultimi dieci anni. Al di fuori dell’Australia la società giapponese Astroscale sta attualmente testando il suo sistema ELSA per la cattura di detriti con magneti.
Il progetto britannico RemoveDEBRIS sta sperimentando reti e arpioni. L’Agenzia spaziale europea è impegnata in varie missioni relative ai detriti, come per esempio un artiglio in grado di prendere un pezzo di detriti e trasportarlo in un’orbita inferiore, finendo in un abbraccio ardente. L’ESA stima che attualmente ci siano 128 milioni di pezzi di detriti più piccoli di 1 cm, circa 900.000 pezzi di detriti di 1–10 cm di lunghezza e circa 34.000 pezzi più grandi di 10 cm nell’orbita terrestre.
Grazie all’alta velocità degli oggetti nello spazio potrebbe creare ulteriori frammenti che a loro volta possono causare altre collisioni e altri detriti, innescando quello che è chiamato “effetto Kessler“. Tutto ciò potrebbe portare ad avere un muro di detriti intorno alla Terra, rendendo lo spazio meno accessibile. Il problema dei detriti spaziali sta diventando più urgente man mano che vengono lanciate costellazioni più grandi di piccoli satelliti. Nel 2019, l’ESA ha inviato uno dei suoi satelliti per l’osservazione della Terra su una piccola deviazione per evitare un’elevata possibilità di collisione con uno dei satelliti Starlink di SpaceX.
Garantire un futuro vitale alle attività spaziali
Solo negli ultimi giorni, i satelliti di One Web e Starlink sono arrivati pericolosamente vicini a una collisione. Se il piano dovesse procedere come previsto, il numero di oggetti nello spazio si ridurrà di almeno dieci volte il numero totale lanciato negli ultimi decenni. Secondo il diritto internazionale, catturare, deviare o interferire con un pezzo di detriti costituirebbe un’attività nazionale nello spazio cosmico. Ciò significa che i paesi che hanno autorizzato o accettato la manovra ADR hanno una responsabilità legale internazionale, anche se l’azione viene eseguita da una società privata.
Il futuro dell’umanità è legato alla capacità di garantire un futuro vitale a lungo termine per le attività spaziali. Lo sviluppo di nuovi metodi di rimozione dei detriti e le strutture legali per renderli utilizzabili, sono passi importanti verso la ricerca di modi per coesistere e promuovere la sicurezza, la protezione e la sostenibilità dello spazio.