Ogni giorno vengono usate un numero spropositato di mascherine in tutto il mondo. Solo in Italia, nel periodo più grave, ne venivano usate diverse milioni. Sicuramente molte vengono buttate come si deve, ma conoscendo il nostro comportamento, molte altre stanno finendo dovunque, soprattutto in mare. La prova è quella che è successo di recente a Hong Kong, una marea di mascherine sulle rive.
Le rive di questa città sono da sempre invase da plastica a causa delle correnti che si infrangono sui pezzi di terra. Era solo questione di tempo prima di vedere arrivare anche una marea di rifiuti causati dalla recente, e attuale, pandemia. “Le maschere di plastica monouso è solo un altro onere aggiuntivo che ci stiamo lasciando alle generazioni future sulla spiaggia.”
Mascherine buttate e rigettate dal mare
Le parole sono di Gary Stoke, il co-fondatore di OceanAsia, una ONG ambientale che l’anno scorso ha studiato propri i rifiuti plastici sulle coste di Hong Kong. Successivamente hanno creato una classifica di quello che veniva trovato. La top cinque è: bottiglie, imballaggi in polistirolo, accendini, posate usa e getta e cannucce. In questa classifica si sono inserite di prepotenza le mascherine monouso.
“Da quando la società mondiale ha iniziato a indossare maschere, la causa e gli effetti di essa sono ora visibili sulle spiagge. Quello che aspetterò di vedere è quando avremo una focena morta o un delfino con le maschere nello stomaco. Ovviamente queste sono un’altra cosa che entra nell’ambiente marino e potrebbe essere scambiata per cibo” ha concluso Stoke.