Nel corso del Mobile World Congress 2017 di Barcellona un focus particolareggiato è stato dato alle dichiarazioni del CEO Netflix Reed Hastings, il quale ha riferito una nuova road-map esecutiva per lo streaming dei contenuti video su mobile.
In particolare si è alla ricerca di un sistema che garantisca una visione ottimale degli stream pur mantenendo un elevato livello di compressione video su smartphone e tablet. A monte di questo progetto vi è il team capeggiato dalla personalità di Ioannis Katsavounidis.
Allo stato attuale sappiano già che Netflix offre una compressione video basata sulle caratteristiche dei singoli titoli. Produzioni come Bojack Horseman non sono chiaramente ricche di adrenaliniche scene d’azione e pertanto è già disponibile un sistema di encoding avanzato per i titoli più semplici.
Sfruttando una versione rielaborata del codec VP9 di Google si sono ottenuti risultati davvero notevoli, che hanno riportato a video di buona qualità su device mobile. In questo caso si sono resi necessari soli 156Kbps ripartiti in 100Kbps sullo stream video e 56Kbps su quello audio.
Per conseguire questo risultato il team di sviluppo si è servito di un nuovo sistema automatico di machine learning che applica gli algoritmi sviluppati da alcuni ricercatori universitari. Il modello è frutto di intense ricerche, volte ad individuare le caratteristiche fondamentali da associare a video di qualità. Gli algoritmi applicano il modello al video consentendo di determinare il miglior encoding possibile sui singoli contenuti.
In aggiunta, Netflix ha anche mostrato alcuni esempi di streaming video HDR su smartphone. Per portare a termine la demo il team si è servito dell’ultimo top di gamma LG G6, in considerazione del fatto che sarà proprio lui il primo smartphone ad ottenere l’idoneità per lo stream dei contenuti HDR Netflix, sia per la gestione del formato statico HDR10 che dinamico su Dolby Vision, tramite app.
L’immagine che segue pone in chiara evidenza la netta differenza nella resa cromatica tra gli stream in esecuzione. Sarà infatti proprio su questo che si concentrerà l’attenzione dello sviluppatore.
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