Lo scorso Lunedì 24 Giugno la NASA ha lanciato un nuovo orologio atomico in orbita. L’orologio, chiamato Deep Space Atomic Clock e sviluppato dal Jet Propulsion Laboratory, servirà a perfezionare sia gli orologi atomici già in uso sulla Terra sia quelli che attualmente si trovano sui satelliti.
Lo scopo del Deep Space Atomic Clock è quello di rendere più autonomi i veicoli che devono affrontare un viaggio spaziale, come in un futuro viaggio su Marte. L’orologio aiuterà gli scienziati a misurare con precisione la posizione della nave spaziale. Inoltre aiuterà i veicoli ad agire da soli, in modo da ridurre le comunicazioni con la Terra.
Come funziona il Deep Space Atomic Clock
Das molti anni gli astronomi utilizzano gli orologi atomici per navigare nello spazio. Grazie a questi, avviene uno scambio di segnali tra le astronavi e la Terra e, grazie alla misurazione del tempo in cui il segnale impiega ad arrivare, sono in grado di determinare l’esatta posizione del veicolo spaziale. Per fare ciò, la NASA ha affermato che servono orologi in grado di misurare i miliardesimi di secondo.
A differenza degli orologi che utiliziamo ogni giorno, quelli atomici non utilizzano degli oscillatori al quarzo, che risulterebbero troppo instabili nello spazio. L’interazione con il quarzo ed altri determinati tipi di atomi può modificare la misurazione dell’orologio di un millisecondo. Nonostante ciò non sembri così rilevante, lo è quando si parla della velocità della luce, che in un millisecondo percorre circa 300 chilometri. Un errore di calcolo che può avere un enorme impatto sulla misurazione della posizione di un veicolo spaziale in rapido movimento.
L’orologio atomico Deep Space Atomic Clock, invece, utilizzerà degli atomi di mercurio. Ciò renderà le sue misurazioni estremamente precise. Secondo la NASA l’orologio modificherà le sue oscillazioni di un nanosecondo dopo quattro giorni e meno di un microsecondo dopo 10 anni. Per questo motivo passeranno circa 10 milioni di anni prima che le sue misurazioni si spostino di un intero secondo.