Nella giornata di ieri la Cina ha sostanzialmente messo in quarantena tre città. Una di queste era Wuhan ovvero la città dove il contagio è iniziato. Si tratta di una megalopoli da 11 milioni di abitanti. Le altre due città hanno insieme oltre 8 milioni di abitati, ma il contenimento non è finito. Nel giro di altre 24 ore il governo ha deciso di bloccare l’entrata e l’uscita di persone per altre 10 città andando a raggiungere 13 in totale. Si tratta di una bacino di popolazione che supera i 40 milioni.
La regione coinvolta è sempre quella della Hubei dove, appunto, è situato Wuhan. Le persone morte a causa del coronavirus sono salite a 26 mentre il numero ufficiale di contagi sta raggiungendo il migliaio anche se c’è sempre la convinzione che siano molti di più, anche più di 10.000. Risulta difficile avere un numero preciso perché nella maggior parte dei casi il virus non fa presentare sintomi gravi.
La quarantena in Cina e la situazione all’estero
Il governo cinese ha deciso di chiudere tutte le vie di queste città. Le stazioni dei treni e gli aeroporti, cosi come le normali via di terra, sono presidiate dall’esercito per impedire a tutti di uscire. Gli ospedali, come si possono vedere da molte immagini finite online, sono così pieni che è più probabile che stiano favorendo il contagio che altro.
Di contagi avvenuti al di fuori della Cina non sembrano esserci novità. Oltre all’arrivo di individui già contagiati in nove paesi, ci sono dei nuovi casi. Per evitarlo, le autorità di diversi paesi hanno iniziato a mettere in piedi misure a 360° come le telecamere termiche agli aeroporti per controllare chi sta arrivando,